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FELTRE È durato fino alle 15 l’incontro di oggi fra le parti nella sede di Confindustria a Feltre senza arrivare a nessun tipo di soluzione, tranne che la possibilità di tenere aperto il confronto in attesa dell’incontro in Regione che sarà fissato nella settimana del 15 dicembre. In queste due settimane che i lavoratori e le lavoratrici hanno deciso di tornare al lavoro, senza abbassare la guardia però, continuando a vigilare che nulla, oltre i prodotti da consegnare, vengano portati via dal sito feltrino. Inoltre, l’azienda ha dichiarato che non aprirà ancora la procedura, che formalmente potrebbe essere avviata fra 15 giorni a partire da oggi. All’incontro era presente, per la multinazionale, l’amministratrice delegata per il Sud Europa, che è solo uno dei tanti livelli decisionali che potrà con i prossimi incontri stabilire il futuro della Hydro di Feltre e dei suoi 115 dipendenti diretti a cui si sommano i 35 in appalto impiegati nella mensa, in portineria, nella logistica, in alcune lavorazioni meccaniche e nelle pulizie. Alla fine dell’incontro fra le parti, c’è stato un successivo confronto con la sindaca di Feltre per ragguagliarla sulla situazione. “L’incontro di oggi è solo il primo passo di tanti che ci attendono per la salvaguardia del sito produttivo, dei tanti posti di lavoro e delle vite che sono legate a doppio filo a questa storica azienda. Ovviamente la multinazionale, nella persona dell’amministratrice delegata per il Sud Europa, ha portato al tavolo le loro posizioni e le motivazioni per la chiusura del sito che non sono legate alla competenza alla professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici, quanto alla capacità del mercato italiano ed europeo dell’alluminio e alla loro volontà di saturare la produttività degli altri siti produttivi. Detto questo, però noi non possiamo accettare la loro intenzione e auspichiamo che in queste settimane le Istituzioni tutte, locali e nazionali, si mobilitino per la salvezza di questa realtà produttiva e dei posti di lavoro. Ognuna di queste persone merita rispetto e massimo supporto e speriamo che non venga meno il supporto che meritano. La Hydro va salvata, le modalità possono essere molteplici, ma c’è bisogno di unità di intenti e di un piano d’azione per riuscire a non chiudere e il compito delle Istituzioni in questa vicenda è fondamentale per avere un futuro.” Ha dichiarato Stefano Bona, segretario generale della Fiom bellunese alla fine dell’incontro di oggi. Prima dell’incontro i lavoratori e le lavoratrici della Hydro, insieme a Fim e Fiom, ai rappresentanti di altre categorie della Cgil e ai delegati e alle delegate di altre aziende metalmeccaniche della provincia, hanno portato la propria lotta per la salvezza dello stabilimento in corteo per le vie di Feltre. Il corteo è partito dai cancelli della sede ed è arrivato fino alle porte di Confindustria e ha raccolto il sostegno di molti cittadini e cittadine che sono stati solidali e vicini alla vertenza e ai dipendenti anche nelle 6 giornate di presidio che hanno portato a oggi.
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