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Amelia Molin Pradel, nata a Goima il 24 gennaio 1947 e mancata il 7 dicembre 2025, lascia un vuoto profondo in tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata. Sposata l’8 novembre 1969 con Giovanni De Nardin “Nino Belot, è stata per tutta la vita un pilastro solido e affettuoso della sua famiglia, che oggi la ricorda con immensa gratitudine: i figli Nada, Walter e Cristian, il genero, le nuore, le sorelle, i cognati, i nipoti e un pronipote. Amelia è stata una donna di rara forza, esempio di dedizione e di semplicità. Gran lavoratrice, ha condiviso con il marito una vita intera fatta di impegno e sacrificio nelle malghe dolomitiche. A partire dal 1972 ha condotto con fierezza malga Framont, poi malga Fiorentina, successivamente malga Boer sul passo San Pellegrino e infine malga Fontanafreda, dove ha accolto con il suo sorriso fino all’estate del 2025. Il suo nome era conosciuto ben oltre i confini dell’Agordino: in Val di Zoldo, Val Fiorentina, Valle del Biois, Val di Fassa, ma anche fuori provincia e fuori regione. Chiunque arrivasse in malga chiedeva di lei. Con la sua gentilezza spontanea e la sua umanità sincera riusciva a farsi voler bene da tutti, creando un legame speciale con i clienti affezionati, che nel tempo sono diventati amici. Amelia aveva un dono naturale: saper accogliere. Saper ascoltare. Saper rendere le giornate più leggere a chi la incontrava.
Ma sopra ogni cosa è sempre stata una donna di famiglia, profondamente legata ai suoi cari, custode instancabile dell’unità familiare. È grazie a lei se molti legami si sono mantenuti saldi negli anni, se la famiglia ha trovato sempre una casa sicura in cui ritrovarsi. Oggi Amelia se ne va, ma resta in ogni gesto imparato da lei, in ogni ricordo condiviso, nel profumo dell’erba di montagna e nel sorriso di chi continuerà a nominarla con affetto. Resta soprattutto nel cuore della sua famiglia, che continuerà a sentirla accanto, come una presenza buona che non svanisce.
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