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DI ALESSIA DALL’O’
FELTRE Una luce che, da mezzo secolo, continua a unire memoria e comunità. Anche quest’anno la tradizione si è rinnovata sul Monte Pafagai, dove nella notte di Natale si è accesa la grande doppia stella luminosa, ben visibile in tutto il Feltrino. Un simbolo che illumina il territorio e rinnova un rito profondamente radicato nella storia della frazione di Lamen. La stella brilla dal 1975, nata dall’ingegno e dalla volontà di un gruppo di giovani del paese che, ritrovandosi al “Nichete Club”, decisero di abbellire il Natale con un segno visibile anche dalla valle. I primi esperimenti furono semplici e rudimentali: barattoli di latta riempiti di segatura e gasolio, appesi a un filo di ferro e accesi uno a uno sulla montagna. La prima accensione, la sera della Vigilia del 1975, regalò uno spettacolo suggestivo ma tutt’altro che semplice da gestire: la segatura andava continuamente smossa per non far spegnere la fiamma, tanto che nacque il celebre incitamento che tutt’oggi si ripete“rùma Aldo”, rivolto in dialetto feltrino al volontario Aldo Bordin, impegnato in quell’inverno a mantenere viva la luce. Dopo un secondo anno segnato da difficoltà tecniche e scarsi miglioramenti, l’iniziativa conobbe una lunga pausa tra il 1976 e il 1983. Nel frattempo, nel 1981, nacque il Circolo Ricreativo Culturale e Sportivo Lamen-Pren, destinato a diventare il punto di riferimento per la rinascita della tradizione. Il rilancio arrivò nel 1985, sotto la guida di Gilberto Boschet, con una svolta decisiva: il passaggio all’illuminazione elettrica. Grazie a un generatore da 3 kW e alle lampadine, la stella divenne finalmente visibile in modo chiaro dalla valle, con l’introduzione anche di un servizio di sicurezza dotato di radio ricetrasmittenti e di una squadra antincendio. L’anno successivo, la stella assunse la configurazione che ancora oggi la caratterizza: una seconda stella più piccola inserita all’interno della prima, per aumentarne la luminosità e l’impatto visivo. Da allora la tradizione si è evoluta, così come la fiaccolata, che negli anni si è spostata verso la chiesa parrocchiale di Pren per la Messa di mezzanotte. A custodire e tramandare questa eredità è oggi il gruppo “Amici della Stella”, attivo da circa 25 anni e composto da una ventina di volontari che operano all’interno del Circolo Ricreativo Lamen e Pren. «Ci occupiamo concretamente dell’illuminazione della stella, curandone ogni dettaglio», racconta il presidente del Circolo ricreativo pren e Lamen, Mauro Zanella, che ripercorre anche le iniziative pensate per il 50° anniversario.. «Il programma era più ricco del solito, ma il maltempo ci ha costretti a rinunciare a qualcosa. Avremmo voluto riproporre la tradizionale fiaccolata, che rinviamo al prossimo anno. Siamo però riusciti a proiettare le foto di questi 50 anni e alcune interviste a chi ha fatto parte di questa storia». Le proiezioni, ospitate all’interno della chiesa, si sono svolte in tre momenti diversi e hanno coinvolto complessivamente circa un centinaio di persone. «Un segnale forte – dice orgoglioso Zanella – che questa tradizione è ancora molto sentita e condivisa. Ogni anno circa 200 persone raggiungono la stella nella notte della Vigilia». La serata è poi proseguita al casèl di Lamen, sede del circolo, per un momento di ritrovo e convivialità. Con le sue 205 luminarie e bracci che superano i 20 metri, la doppia stella ha illuminato la notte del 25 dicembre. Il lavoro dei volontari, però, inizia diversi giorni prima: «Prima posizioniamo i picchetti caposaldo, poi i paletti, stendiamo i cavi con i portalampade e controlliamo che il filo segua correttamente il perimetro. Infine colleghiamo tutto al generatore». Quest’anno la preparazione è avvenuta sotto pioggia e neve, a dimostrazione di una dedizione che non si è fermata nemmeno di fronte alle difficoltà. Una resilienza che la stella ha dimostrato anche negli anni più complessi: nel 2020, durante la pandemia, fu accesa grazie a un permesso speciale del sindaco come segno di speranza per la vallata feltrina; nel 2023, dopo lo smarrimento di un cavo fondamentale sotto una fitta nevicata, i volontari riuscirono a recuperarlo sulla cima del monte grazie a un metal detector, salvando l’accensione. Oggi l’iniziativa prosegue anche grazie alla collaborazione con Protezione Civile, Croce Rossa e Comune di Feltre. Tradizionalmente la stella viene accesa la sera della Vigilia e, da circa quindici anni, anche il giorno di Natale. A causa delle condizioni climatiche, quest’anno l’accensione è avvenuta solo il 25 dicembre, ma questo non ne ha ridotto il valore simbolico. «È stata comunque una cerimonia molto sentita anche dalle persone del territorio circostante», conclude Zanella.
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