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C’ERA UNA VOLTA LA NOTTE DELLE “BARACADE”
C’era una volta la notte delle baracade: la notte di Natale in cui i giovani giravano per le frazioni di Toccol, Parech e Prompicai raccogliendo ciò che trovavano all’esterno delle case. Poteva essere una bottiglia del latte lasciata fuori dalla porta o un contenitore per le immondizie. Un rito popolare, goliardico, a volte fastidioso ma generalmente innocuo, vissuto come uno scherzo collettivo. Oggi, però, quella tradizione sembra aver perso completamente il suo significato originario. Le nuove generazioni, nel silenzio generale di chi non sopporta più certi atteggiamenti ma preferisce non intervenire, hanno trasformato una consuetudine simpatica in una vera e propria notte di vandalismi. Alberi di Natale rubati dalle proprietà private, rovinati e poi portati in piazzetta a Parech insieme a molto altro: non più oggetti lasciati all’esterno per gioco, ma beni sottratti con forza, danneggiati e abbandonati. Un’escalation che lascia dietro di sé amarezza e indignazione.
Giovani maleducati che hanno persino sfidato le telecamere di sorveglianza, fregandosene dei diritti della proprietà privata e delle regole più elementari della convivenza civile. Un comportamento che nulla ha a che fare con la tradizione e che pesa soprattutto su chi quei danni li subisce. “Lo scorso anno ho lavorato un giorno intero a togliere gli scuri a piano terra”, racconta un cittadino di Toccol. “Non è servito: si sono arrampicati sulle grondaie, hanno danneggiato e tolto anche gli scuri del primo piano. Poi li ho ritrovati in piazza, e vi lascio immaginare in quali condizioni”. Ma l’altra notte è successo anche di peggio. Ape rubate dai piazzali — un furto a tutti gli effetti — e poi lasciate in piazza. Fortunatamente, durante il tragitto, non è stato né ferito né ucciso nessuno. Un dettaglio che fa rabbrividire, perché in clima di festa, si sa, la mente può essere annebbiata e le conseguenze imprevedibili. E che dire dei tre individui che alle quattro e mezza del mattino hanno lanciato un mephisto sotto le telecamere di sorveglianza — si auspica già acquisite dalle forze dell’ordine — causando un’esplosione tale da far tremare persino la telecamera stessa? Un gesto grave, pericoloso, che supera ogni limite di tollerabilità. Racconti come questi spiegano meglio di ogni parola quanto sia profonda la distanza tra il ricordo delle baracade di una volta e la realtà di oggi. Le tradizioni possono evolversi, ma quando diventano pretesto per mettere in pericolo le persone, distruggere e mancare di rispetto, smettono di essere tradizioni. Diventano semplicemente vandalismo.
Il prossimo anno? Come lo scorso anno saremo qui a raccontare gli stessi atti di vandalismo o le Forze dell’Ordine sapranno organizzarsi prima che scatti la rissa di paese, “quest’anno ci siamo andati molto vicino” conclude un uomo del paese.
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