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PROMOZIONE A CHI? CRITICARE È UN DOVERE, NON UN PECCATO
Non molto tempo fa, in tempi non sospetti, avevamo già fatto notare il “gran lavoro” della DMO… o di chi la sostiene. Un lavoro talmente granitico che gran parte della provincia non sapeva nemmeno la data di inizio delle Olimpiadi, né quali fossero le discipline coinvolte. “Quando gioca l’Italia ad hockey? A Cortina o Alleghe?”… Anche questo abbiamo registrato in piazza dei Martiri a Belluno. Chi pensa che sia un’esagerazione si vada ad ascoltare il servizio trasmesso settimane fa, curato da Marina Donà: lì non ci sono opinioni, ma fatti.
Anche noi — e parlo a nome delle TRE RADIO — siamo stati incomprensibilmente dimenticati. Cancellati. Ignorati. Eppure parliamo di realtà che da anni fanno informazione, promozione del territorio e servizio pubblico, con ascolti verificabili e una presenza costante.
Nel frattempo si sono spesi — e si continuano a spendere — fiumi di denaro pubblico in campagne promozionali che varrebbe davvero la pena studiare a fondo. Capire da quale mente geniale siano nate, su quali statistiche di ascolto o di lettura si basino, e soprattutto a chi abbiano realmente giovato. Perché di risultati concreti, almeno sul piano dell’informazione diffusa e corretta, se ne sono visti pochi.
Oggi finalmente anche la carta stampata e, soprattutto, Confindustria hanno trovato il coraggio di reagire. Meglio tardi che mai. Perché il problema non è “criticare”, il problema è aver taciuto troppo a lungo.
Quando la De Zanna dice: “Sosteneteci, non criticateci”, a nome delle TRE RADIO la risposta è una sola: noi ci siamo sempre stati. Da tempo proponiamo iniziative, collaborazioni, idee. Da tempo bussiamo a porte che restano sistematicamente chiuse. Evidentemente la De Zanna & C. preferiscono altri canali. Altri interlocutori. Altri megafoni.
Ma attenzione: chiedere sostegno non può diventare un modo per pretendere silenzio. La critica non è un attacco, è uno strumento di controllo democratico. E quando si gestiscono soldi pubblici, la critica non solo è legittima: è doverosa. Siamo certi — e lo auspichiamo davvero — che anche alla luce della recente denuncia presentata in Procura si saprà finalmente fare chiarezza sulle spese sostenute per la promozione, dentro e fuori i confini provinciali. Perché la trasparenza non è un favore che si concede: è un obbligo. E chi lavora bene non ha nulla da temere dalle domande. Chi lavora male, invece, chiede solo di non farle.
Infine: a breve ai portatori di interesse sarà recapitata la presa di posizione delle TRE RADIO
radio piu, radio club 103, radio primiero
foto: articoli di oggi sul gazzettino.it
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