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VOLTAGO È morto questa notte, all’età di 92 anni, Luigi Rivis, originario di Digomàn di Voltago Agordino, ma da molti anni residente a Belluno. Tecnico, docente, amministratore pubblico e studioso di storia locale, Rivis ha segnato profondamente la vita della comunità agordina e bellunese con un impegno costante su più fronti: quello professionale, culturale e civico. Diplomato perito elettrotecnico, ha lavorato per la SADE e successivamente per l’ENEL, ricoprendo ruoli di rilievo. Per lungo tempo è stato docente presso l’ITIS “Segato” di Belluno. Durante la tragedia del Vajont era direttore della centrale di Soverzene, ruolo che lo ha reso uno dei testimoni tecnici più autorevoli di quel drammatico evento. Oltre a numerosi interventi pubblici, nel 2013 ha pubblicato La storia idraulica del Grande Vajont, analisi approfondita dell’intera vicenda con un approccio tecnico e documentato.In occasione del 60° anniversario della tragedia del Vajont, Rivis ha preso parte, con una video intervista, alla mostra immersiva realizzata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo dal titolo “9 ottobre 1963. Il risveglio degli emigranti”, allestita presso il MiM Belluno – Museo interattivo delle migrazioni. Una testimonianza preziosa, inserita in un percorso multimediale volto a preservare e trasmettere la memoria collettiva dell’evento. Il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, ha voluto ricordarlo così: «Luigi Rivis è stato un collaboratore prezioso e un uomo di grande onestà intellettuale. Ha saputo unire rigore tecnico e profondo senso civico, rendendo la sua testimonianza sul Vajont un contributo essenziale alla verità storica. La sua partecipazione alla mostra del MiM ha lasciato un segno forte e autentico. Con la sua scomparsa perdiamo un custode della memoria che ha dato voce a intere generazioni». Attivo anche nella vita pubblica, Rivis fu consigliere, assessore e sindaco di Voltago Agordino nel biennio 1985-1986. Dopo il pensionamento, si è dedicato alla ricerca storica, con particolare attenzione all’Agordino. Tra i suoi scritti, Prima che i ricordi impallidiscano, dedicato alla chiesetta della Beata Vergine di Lourdes di Digomàn, testimonia il suo legame profondo con la cultura e le tradizioni locali. Importante anche il suo lavoro sulla memoria della rappresaglia tedesca avvenuta a Voltago il 12 ottobre 1944, durante la quale furono uccisi due giovani e incendiati diversi edifici, tra cui il municipio. Negli ultimi anni ha portato avanti un progetto di ricerca sugli emigranti di Voltago e Digomàn diretti negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, tra cui suo padre, Cesare Augusto Rivis. La pubblicazione di questo lavoro si è concretizzata poco più di un mese fa, sebbene le condizioni di salute non gli abbiano permesso di presenziare. Ha comunque partecipato con un videomessaggio, chiaro e puntuale come sempre. Il sindaco di Voltago Agordino, Giuseppe Schena, ha ricordato con affetto il suo impegno: «Nell’apprendere la notizia questa mattina dal figlio Renzo sono rimasto molto dispiaciuto: io l’ho conosciuto nel 2021 quando sono stato eletto e lui mi ha scritto subito una lettera, poi ci siamo incontrati e lui mi ha raccontato le difficoltà dell’amministrare e le esigenze di un paese di montagna. In occasione del suo novantesimo compleanno gli abbiamo consegnato una targa qui a Voltago, poi c’è stata una cerimonia al casel di Digomàn nei cui pressi lui aveva l’abitazione. Ultimamente l’avevo incontrato per il libro sugli emigranti negli Stati Uniti: è rimasto attivo fino all’ultimo, è stata una persona dedita alla comunità di Voltago, una persona tenace, determinata, sempre pronta a mettersi in gioco. Io credo che ognuno di noi venga al mondo con una missione da seguire, la sua è stata molteplice e in tutti i campi la sua determinazione e la voglia di fare lo hanno portato ad essere una persona che ha saputo voler bene e farsi voler bene. Sicuramente la comunità di Voltago non lo dimenticherà». Luigi Rivis lascia la moglie Vanda e i figli Carlo e Renzo. I funerali si svolgeranno giovedì, alle 15:00, a Voltago Agordino.
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