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Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte di un gruppo di ciclisti dell’Agordino, che abbraccia gli appassionati di downhill e freeride e le famiglie che desiderano semplicemente percorrere la valle in sicurezza. La loro richiesta è chiara: piste ciclabili e spazi dedicati alle due ruote, come accade in altre zone delle Dolomiti. “In Val di Fassa ci sono non una, ma addirittura tre ciclabili, tutte tenute in maniera impeccabile. Qui da noi riuscire a percorrere anche solo due chilometri in sicurezza sembra pura fantasia!”, scrivono i lettori. La lettera mette in evidenza un confronto impietoso con i territori vicini: piste per downhill, tracciati per freerider, bike park e percorsi sicuri per le famiglie, che non solo promuovono lo sport ma creano anche un indotto economico importante per rifugi, bar, hotel e attività commerciali. In Agordino, invece, il potenziale c’è, ma resta in gran parte inutilizzato. Zone come Falcade e Alleghe potrebbero offrire una rete di trail e percorsi che attraggano turisti e sportivi, ma ad oggi le iniziative sono limitate, e le associazioni sportive devono spesso spostarsi in altre vallate, con costi aggiuntivi che ricadono sulle famiglie. “Peccato – concludono – un altro treno ormai sfumato e perso. Forse qui ci si accontenta di avere Luxottica, mentre il turismo e le opportunità legate alle due ruote rimangono in secondo piano.” La lettera sa da invito alle amministrazioni locali a lavorare ancora di più sullo sviluppo di piste ciclabili e strutture dedicate al ciclismo, che possano diventare risorsa concreta per la comunità. Non si tratta solo di sport, ma di sicurezza, economia e valorizzazione del territorio.
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