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L’identità culturale agordina rivive attraverso il restauro e la memoria storica
AGORDO
Sabato 20 settembre, alle 10, la Sala Convegni di Agordo ospiterà l’incontro “Da Villa Crotta de’ Manzoni ai palazzi della Moravia: le sculture barocche di Fedele Raggi”. L’evento, promosso dal Comune di Agordo, rappresenta un’occasione preziosa per approfondire la figura e l’opera di Fedele Raggi, scultore barocco di rilievo, autore di numerose opere che impreziosiscono ville e palazzi tra Veneto e Mitteleuropa. I relatori ripercorreranno il contesto storico-artistico in cui si sviluppò la sua attività, sottolineando l’importanza di Agordo e delle Dolomiti come crocevia
culturale. Al termine del convegno si terrà l’attesa inaugurazione del restauro del gruppo scultoreo di Villa Crotta de’ Manzoni, uno dei più significativi esempi di arte barocca nel territorio. Il lavoro di recupero ha restituito nuova vita a un patrimonio di grande pregio, testimone della storia e della sensibilità artistica locale. “È con soddisfazione – ha dichiarato il sindaco Roberto Chissalé – che invito la cittadinanza e gli appassionati a prendere parte a questo momento di cultura e valorizzazione del nostro patrimonio. Le sculture di Villa Crotta non sono solo un bene artistico, ma un simbolo della nostra identità e della nostra memoria storica”. Il convegno e l’inaugurazione sono aperti al pubblico. L’iniziativa si avvale del sostegno di studiosi, restauratori, associazioni culturali e istituzioni che da anni lavorano per la tutela e la promozione dell’arte e della storia agordine. Un’occasione, dunque, per conoscere da vicino un artista e un’epoca che hanno lasciato tracce indelebili nel paesaggio culturale europeo e per celebrare la rinascita di un bene prezioso del patrimonio locale.
DATA PUBBLICAZIONE, 18 AGOSTO 2025
I 16 POP… “UNA MANO DI BIANCO”
AGORDO
Tolti i teli! In occasione del Ferragosto e del Palio dei Cento, la città ha potuto finalmente ammirare i Pop di Palazzo Crotta nella loro nuova veste dopo i lavori di restauro. Un momento atteso, che ha riportato all’antico splendore le statue simbolo, con un risultato che oggi tutti possono vedere con i propri occhi.
Le ultime 12 statue sono state restaurate e ripulite con la stessa tecnica e la stessa colorazione che avevano già ridato vita alle prime quattro, in un lavoro accurato e rispettoso della loro storia. L’amministrazione comunale, gli sponsor che hanno creduto nel progetto e gli artigiani che lo hanno reso possibile, possono ora guardare con orgoglio al risultato: un patrimonio restituito alla comunità.
Un bel lavoro?, la risposta è davanti a tutti: la bellezza, quando è autentica, non ha bisogno di filtri.
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