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AGORDO – “Un servizio importante per la comunità rischia di essere sottoutilizzato a causa del poco dialogo”. È il commento amaro dell’assessore Cristina Bien del Comune di Agordo dopo le polemiche legate all’attivazione della nuova mensa scolastica dell’Istituto Follador–De Rossi, un progetto fortemente voluto dall’amministrazione e finanziato con risorse comunali e dei comuni confinanti.
L’assessore sottolinea come la struttura, operativa già da un anno, sia stata pensata e realizzata proprio per gli studenti del polo scolastico di Agordo, con l’obiettivo di garantire un servizio efficiente e funzionale. «La mensa ha unacapienza di 99 posti, ampliabile con un secondo turno, e fino ad oggi è stata utilizzata soltanto dagli alunni della scuola media e del doposcuola – spiega Bien –. Ora, per questioni organizzative e comunicative, potrà essere usata solo da 35 ragazzi dell’istituto, un numero ridicolo rispetto al potenziale della struttura».
Secondo l’assessore, la causa di questa situazione va ricercata nella mancanza di collaborazione e nella comunicazione tardiva da parte della scuola: «È stato fatto un sondaggio per capire quante famiglie avrebbero usufruito del servizio solo all’ultimo momento, quando ormai era esploso il caos. Il Comune, per legge, deve avere i numeri precisi per indire la gara d’appalto della fornitura pasti: è un servizio pubblico, non un ristorante privato. Le procedure sono rigide e vanno rispettate».
Bien precisa che il bando di gara copre l’intera fornitura di pasti per elementari, medie e istituto Follador, e che il numero di pasti indicato non può essere modificato in corsa se non in minima parte: «Servono regole e chiarezza per garantire a tutti un servizio equo e sicuro. Dispiace che la scuola non abbia coinvolto tempestivamente il Comune, perché questa mancanza di dialogo ha portato a una cattiva organizzazione e a nuovi malumori».
L’assessore evidenzia anche un problema comunicativo: «Nella circolare inviata dalla dirigente scolastica si annunciava l’avvio del servizio mensa per mercoledì 22 ottobre, ma non è stato specificato che ci sono solo 35 posti. E se si presenteranno più studenti? Chi avrà la precedenza? Cosa si dirà ai genitori?».
Il tono è di forte preoccupazione: «Il nostro impegno economico è stato importante, e continuerà a esserlo ogni anno. È frustrante vedere una struttura moderna e funzionale restare inutilizzata. Il rischio è quello di creare nuovi disagi ai ragazzi e alle famiglie, invece di offrire loro un servizio efficiente e inclusivo».
Bien conclude con un appello alla collaborazione: «Quando si gestisce la cosa pubblica, il dialogo è fondamentale. Le leggi esistono, ma bisogna anche saperle condividere e applicare con buon senso. La scuola è di tutti, e solo lavorando insieme possiamo garantire servizi di qualità e serenità ai nostri studenti».