di RENATO BONA
Come accennato nel servizio di qualche giorno fa, sotto il titolo: “Una montagna di colori”, libretto realizzato e diffuso con il concorso della Regione Veneto, il Comitato provinciale bellunese dell’Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia) con varie preziose collaborazioni, ha proposto l’elenco e la sintetica storia dei tredici Gruppi folkloristici attivi in provincia di Belluno e quello dei quattordici Carnevali nonché del Palio di Vigo di Cadore. Se è vero che fra i danni, certamente minori, per carità… provocati dalla pandemia, c’è anche il differimento del carnevale più famoso al mondo, quello brasiliano di Rio de Janeiro, è altrettanto vero che anche nel più modesto ambito bellunese c’è stato un opportuno ridimensionamento dell’“offerta”. Un peccato davvero, che tuttavia nulla toglie alla validità delle iniziative programmate, che fanno e faranno onore agli organizzatori ed ai moltissimi entusiasti protagonisti, e che potranno essere persino occasioni di festa grande per tutti quando si sarà finalmente usciti dall’attuale pesantissima situazione sanitaria. Dopo questa premessa, eccoci a presentare la parte di pubblicazione (“Con la raccolta di immagini e informazioni storiche più importanti e dare vita ad un piccolo cofanetto da viaggio da consegnare ai turisti che visitano la provincia di Belluno che si vogliono avvicinare alla stessa per scoprire usi e costumi che altrimenti andrebbero persi…”) come da progetto grafico di Mivy.it Belluno e stampa tipografia della Dbs di Seren del Grappa) relativa ai Carnevali. Lo facciamo partendo da “La zinghenesta” (Pro loco di Canale d’Agordo): si tratta di un ballo del martedì grasso a Forno di Canale oggi Canale d’Agordo; l’origine risale alla metà del secolo scorso e oggi si festeggia nell’ultima domenica di carnevale con la partecipazione di quasi tutto il paese, con la protagonista, la zinghenesta appunto che è vestita sfarzosamente, deve saper ballare ed essere bellissima oltre che proveniente dal paese. Carnevale di Rivamonte Agordino (Pro loco): con il gruppo folk “I Ladin del Pói che bala” e alcuni esercenti locali, la Pro Loco ha proposto nel febbraio 2020 una mascherata lungo le vie del paese caratterizzata dalla partecipazione degli “Olt da Riva”, cioè le maschere lignee coi volti di rivamontesi. “Lo Smotazin” Lozzo di Cadore (Pro loco Marmarole): l’usanza, forse unica al mondo, è quella dello Smotazin appunto di annerire con un panno (che conosce il fondo di tutte le pentole) chiunque si trovi nella pubblica via, nei pubblici esercizi e persino in casa sua… atteggiandosi a pagliaccio. Restiamo in Cadore per: “Pievelandia” Pieve di Cadore (Pro loco): appuntamento divenuto imperdibile perché si “colora” la Piazza del paese con sfilate di carri, maschere della tradizione cadorina, Matazin e Matazère, funamboli, mangiafuoco, equilibristi, artisti di strada, laboratori creativi, trucca bimbi e altri personaggi fantastici. Il Carnevale di Fornesighe – Forno di Zoldo (Pro loco): uno degli eventi più belli della tradizione popolare ed è noto come la festa de “La Gnaga) tipica maschera zoldana, appuntamento che si ripete dalla fine dell’800 e deve la sua origine allo zoldano Valentino Toldo. Carnevale di Comelico Superiore): si svolge ogni anno, come evento principale, a Dosoledo con le maschere tradizionali: il “Laké” ed il “Matazin” ma non solo. Carnevale di Sedico (Pro loco): le radici storiche risalgono ai primi del ‘900; è una festa popolare che vede impegnate numerose persone del paese. Carnevale di Castion – Belluno (Pro loco Pievecastionese): una tradizione che dura da 60 anni, che lega al passato ma proietta nel futuro con passione, orgoglio ed entusiasmo immutati; festa grande dei bambini, dei colori, degli scherzi, simbolo del legame forte fra gli abitanti e il territorio. Carnevale di Sospirolo (Pro loco Monti del Sole): si tiene da circa 40 anni, partecipato ed arricchito da sempre nuove iniziative: la più importante ed originale è la “Passeggiata in maschera” a piedi o in bicicletta che ad anni alterni copre la parte bassa e quella alta del paese. Carnevale di Alano (Pro loco Alano e Fener): nel 2020 ha raggiunto la 46. edizione: si svolge lungo le frazioni ed il capoluogo cambiando ogni anno il luogo di partenza, con una carovana di carri che raggiunge le piazze delle frazioni dove sosta per la presentazione e per offrire un banchetto gratuito ai partecipanti. Avviandoci a conclusione tocca al Carnevale di Pedavena (Pro loco): l’ultima domenica di carnevale ecco la “festa più pazza dell’anno” nella Piazza I: Novembre; momento di condivisione e divertimento per tutte le famiglie molto atteso da adulti e piccini in particolare per la sfilata dei carri frazionali, espressione di creatività e goliardia, satira e ironia. Carnevale Querese (Pro loco Quero): iniziativa in particolare per i bambini con la sfilata dei carri che parte da Vas va a Segusino per poi arrivare in serata dove c’è la sfilata per le vie queresi e la cerimonia della premiazione. Carnevale di Trichiana (Pro loco): si snoda tra spettacoli circensi, cascata di palloncini, premiazione delle mascherine, la “famiglia in maschera” e l’ambito concorso “il crostolo d’oro”; dallo scorso 2021 è stato creato il concorso fotografico del carnevale. Carnevale Sangregoriese (Pro loco San Gregorio nelle Alpi): la tradizione risale agli inizi degli anni ’60 quando ancora non c’era la Pro loco; è considerato uno dei più importanti della provincia di Belluno, con una scenografia ogni anno diversa; per i bambini si svolge nella palestra comunale con passerella e premiazioni oltre all’intrattenimento musicale. Buon ultimo, ma solo in ordine di tempo, il Palio di San Martino (Pro loco Vigo di Cadore) “quale omaggio verso l’antica Chiesa Matrice e verso Ainardo che commissionò e fece edificare la chiesa di Sant’Orsola nel 1345, Il Palio è un drappo artisticamente decorato che raffigura San Martino vescovo ed i Santi Patroni dei rispettivi villaggi.