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BELLUNO Il pericolo valanghe resta elevato su gran parte delle montagne italiane, con livelli che sull’arco alpino oscillano tra il grado 3 “marcato” oltre i 2000 metri delle Alpi piemontesi nord-occidentali e il grado 2 “moderato” sui restanti rilievi piemontesi e sulle alte quote di Veneto e Friuli Venezia Giulia. La principale criticità è rappresentata dai lastroni da vento, formatisi in seguito alle abbondanti nevicate e alla forte attività eolica degli ultimi giorni. Sull’Appennino, invece, il manto nevoso è discontinuo e confinato alle quote più elevate, con pericolo che non supera il grado 2. L’ultima decade di dicembre ha però lasciato un bilancio pesante, segnato da numerosi incidenti, alcuni dei quali mortali. Il Servizio Meteomont dei Carabinieri, impegnato nella raccolta dei dati nivologici e nell’analisi delle dinamiche dei distacchi, lancia un chiaro monito contro la crescente pratica del fuoripista non consapevole. Anche all’interno dei comprensori sciistici, abbandonare le piste battute espone a rischi concreti. La montagna innevata richiede rispetto, preparazione e attenzione. Il Bollettino di Previsione del Pericolo Valanghe, diffuso quotidianamente dal Servizio Meteomont, resta uno strumento fondamentale per una fruizione sicura. Consapevolezza, pianificazione e responsabilità individuale sono le prime vere difese contro il rischio valanghe.
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