VALLADA VIA ALLA STAGIONE, VISITE E MUSICA
Nei prossimi mesi di luglio ed agosto sarà aperta e dunque visitabile tutti i giorni la chiesa, monumento nazionale, di San Simone e Giuda Taddeo a Vallada Agordina, inserita nel percorso del “Cammino delle Dolomiti”. Orari di apertura: dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30. Per informazioni e visite al di fuori del periodo e degli orari di apertura, previa prenotazione, si deve telefonare al 349-5483129 o scrivere all’indirizzo e-mail: sansimonvalladaagordina@gmail.com. In questo periodo sono anche previsti due concerti, proposti dall’associazione “Le Muse e le Dolomiti” domenica 8 luglio dalle 21 con il coro L’Ensemble Canticum Novum” di Moena, con repertorio sacro da tutto il mondo e domenica 29, sempre a luglio (stesso orario) con la chiusura della rassegna “Le muse e le Dolomiti” che proporrà le esecuzioni di Kumiko Koike, soprano; Oda Zoe Hochscheid, mezzosoprano; Ai Yoshida e Alex Gai, cembalo e organo. Nell’annuncio dell’apertura estiva quotidiana dell’edificio sacro si ricorda che è “millenario luogo di culto nella Val Biois nei pressi di San Tomaso, tipico paese alpino, Cencenighe, porta d’ingresso all’alto Cordevole, Canale d’Agordo, paese natale del venerabile Albino Luciani – Papa Giovanni Paolo I, Caviola, patria del servo di Dio padre Felice Cappello, Falcade, noto polo turistico e sciistico e culla degli artisti Dante Moro, Augusto Murer e Dunio, costituisce un notevole scrigno di fede e di arte nel cuore della montagna. Vi si coglie l’eco dei personaggi illustri di questa terra così come degli innumerevoli uomini che vi salirono in letizia ed in cerca di pace e conforto in preghiera, in contemplazione”. In una preziosa piccola pubblicazione del dicembre 1993 per la Edizioni turismo veneto, il pubblicista di Canale d’Agordo Dario Fontanive, accademico del Gruppo italiano scrittori di montagna, scrive fra l’altro che “La prima notizia storica risale al 18 ottobre 1185, in una bolla pontificia di Papa Lucio III, ma molti affermano che la sua origine è di molto anteriore a questa data come dichiara un certo Delfino che asserisce che la chiesa di San Simone e Giuda era già esistente nel secolo IX dopo Cristo”. La chiesa sorge sul lato meridionale del monte Celentone in un luogo solitario dal quale si possono ammirare stupendi panorami sulla Valle di Gares ed il gruppo delle Pale di San Martino. Ancora Fontanive: “La leggenda vuole che l’erezione della chiesa sia stata voluta da un certo Celentone che nell’anno 720 dopo Cristo, per sfuggire ai barbari che lo ricercavano, trovò rifugio in un primo momento nella Rocca di Pietore, l’attuale Rocca Pietore, ma poi, non sentendosi sicuro, tornò a fuggire rifugiandosi sul monte dove ben presto riuscì a conquistare la fiducia della gente che lo abitava, tanto da divenirne il capo. Proprio lui, da solo, dopo aver convertito al cattolicesimo la gente pagana, avviò la costruzione della chiesa che volle ubicata a mezzodì e più a valle degli abitati, in modo che fosse più comoda da raggiungere per la gente di Lagazzon e Fregona… La chiesa in passato aveva come territorio di giurisdizione tutta la valle del Biois ma più anticamente ad essa facevano capo anche le popolazioni della Val Cordevole, che furono sempre soggette al governo spirituale del Vescovo di Belluno”.
La notorietà di San Simone e Giuda Taddeo è attribuita al ciclo di affreschi che adornano le pareti interne, eseguiti nel 1542-3 dal trevigiano Paris Bordone, allievo del Tiziano. In occasione dell’alluvione del 1966 la chiesa fu gravemente danneggiata ed anche il campanile fu colpito da una folgore che incendiò il campanile a guglia ghibellina. Il Touring club, sensibilizzato dallo storico avvocato Nello Ronchi, finanziò gli importanti lavori di restauro che, diretti dalla Soprintendenza di Venezia, furono eseguiti dal prof. Clauco Benito Tiozzo.
Renato Bona
NELLE FOTO (da cliccare per una migliore visione): immagini della chiesa monumentale di San Simon e Giuda Taddeo; particolare dell’affresco “L’ultima cena” conservato nell’edificio sacro valladese.
CONSIDERAZIONE: Nell’avviso ufficiale non si fa riferimento all’artista falcadino Franco Murer tra gli artisti della vallata, ma solo ad Augusto Murer, Dunio Piccolin e Dante Moro tutti di Falcade