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ASIAGO Ho letto tanti articoli in questi giorni per meglio essere documento circa il grave incidente di Asiago. Cronache a volte “fredde” altre “gelide”, molto simili una all’altra e in questa categoria ci mettiamo anche noi. Poi mi sono imbattuto in questo scritto di Leandro Barsotti …
DI LEANDRO BARSOTTI
DALLA SUA PAGINA FACEBOOK
Dicono che c’è il filmato di una telecamera, e si vede la piccola Peugeot 207 urtare un cordolo e quasi volare via, rotolando sulla rotatoria della provinciale di Asiago.
Erano le 3.20 di notte.
Dicono che è colpa della velocità, perchè ci serve sempre un motivo diverso da quello che pensiamo di noi stessi.
Nicola Xausa aveva compiuto 20 anni dieci giorni fa.
Pietro Pisapia, ventenne anche lui, Riccardo Gemo, non ancora. Tutti vicentini. Sportivi. Belli. Sorridenti. Pieni di energia.
Nicola e Riccardo erano promesse dello sci.
Con loro in auto c’erano altri due amici, rimasti feriti.
Dicono che i soccorritori sono rabbrividiti: l’auto era schiacciata, i corpi dentro nel sangue.
Tutto accade in un istante: qualcosa che esce dai binari della vita che pensavi. A volte riesci a cavartela in qualche modo, a volte le cose diventano tragedia. Tutto in un attimo, come se questo universo volesse farci capire quanto è effimera la nostra esistenza. Anime che vagano nel tempo infinito, energie che diventano carne per poi diventare altro ancora, occhi, mani, idee, amori, lacrime, tutto diventa niente, e dal niente ancora qualcosa.
Non è questo il tempo del giudizio.
Questo è tempo dell’accettazione, del sentirsi fragili, questo è il tempo del perdono verso gli altri e verso se stessi.
A questi ragazzi, che il loro passaggio sulla terra abbia avuto un senso, quel senso che noi adesso non percepiamo.
E che ci sia ancora, per le loro anime, un modo di amare e di sentirsi amati.
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