***
ORLANDO (FLORIDA) – Arriva dagli Stati Uniti un prestigioso riconoscimento per la ricerca italiana che ha permesso di salvare e riutilizzare le cornee donate durante la pandemia. L’American Academy of Ophthalmology ha conferito il Troutman Prize 2025 all’oculista Cristina Bovone, per lo studio realizzato con l’équipe di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS, che ha reso possibile il trapianto di tessuti oculari inizialmente inutilizzabili a causa del blocco delle sale operatorie durante il Covid. Grazie a questa innovazione, centinaia di cornee donate da famiglie italiane in un momento drammatico hanno potuto restituire la vista a nuovi pazienti.
UNA TECNICA INNOVATIVA
Il merito è della procedura DALK (Deep Anterior Lamellar Keratoplasty), adattata in Italia con l’utilizzo di tessuti corneali disidratati da donatore. La tecnica, messa a punto nei primi mesi del 2020, ha permesso di prolungare la conservazione dei tessuti e renderli utilizzabili anche dopo molti mesi. «Durante la pandemia – spiega Diego Ponzin, presidente della Fondazione – rischiavamo di perdere preziosi tessuti. L’intuizione di Cristina Bovone ha permesso di trovare una soluzione che oggi è riconosciuta a livello mondiale».
RISULTATI ECCELLENTI
Lo studio, pubblicato sulla rivista Ophthalmology, ha dimostrato che i trapianti con cornee disidratate ottengono risultati clinici equivalenti alle tecniche tradizionali, con completa rigenerazione del tessuto entro una settimana. «Siamo felici di aver onorato il gesto di chi ha donato – commenta Bovone –. Quel “sì” alla donazione, nei giorni più difficili della pandemia, oggi continua a ridare la vista e la speranza».
I NUMERI DEL 2025
Nei primi sei mesi del 2025, la Fondazione Banca degli Occhi ha inviato 2.372 cornee a oltre 200 centri oftalmologici italiani, grazie a 1.771 donazioni. A queste si aggiungono 94 porzioni di sclera per chirurgia ricostruttiva e 1.162 tessuti di membrana amniotica.
Un risultato che conferma il primato della ricerca italiana in campo oftalmologico e il valore del dono, capace di trasformare la perdita in nuova luce per tanti pazienti.