Santo Stefano di Cadore.
A conclusione di una recente attività d’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Santo Stefano di Cadore, sono stati identificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria due presunti truffatori che, in concorso tra loro, avrebbero utilizzato il sito di vendite on line www.subito.it per ingannare una donna sessantenne del Comelico in cerca di un telefono cellulare a buon mercato tra le numerose offerte presenti su internet.
Tutto era iniziato prima dell’estate, quando la donna aveva risposto all’annuncio di un affabile venditore il quale proponeva un moderno cellulare Samsung ad un prezzo veramente concorrenziale. Come in altre occasioni, dopo brevi intese arriva l’accordo tra le parti, con la previsione per l’acquirente di effettuare una ricarica di euro 220,00 sulla carta prepagata Postepay del presunto venditore, prima che questi effettui l’invio del telefonino. I problemi sono sorti ovviamente dopo il saldo: pacchetto mai giunto mediante il servizio postale e venditore scomparso senza lasciare traccia. Immediata la denuncia ai Carabinieri di Santo Stefano. Dopo i primi accertamenti, verificata la falsa identità inizialmente fornita dal venditore, sono stati avviati i consueti complicati approfondimenti telematici che, dopo circa tre mesi, hanno portato all’identità dei presunti truffatori: un quarantenne ed un trentenne, ambedue della provincia di Caserta, con precedenti specifici per analoghi reati, i quali, in concorso tra loro, avrebbero uno condotto la trattativa con l’ignara cliente e l’altro messo a disposizione la propria carta ricaricabile.
I malfattori dovranno rispondere di truffa aggravata in concorso.
Pluripregiudicato rumeno in Italia nonostante fosse colpito da decreto di espulsione dal territorio nazionale, trovato dai Carabinieri a Calalzo.
Espulso dal territorio nazionale per ragioni di pubblica sicurezza, a distanza di neanche due mesi è di nuovo in Italia a sbarcare il lunario alla bene e meglio. Non è purtroppo una storia inedita quella del rumeno classe ’90 fermato dai Carabinieri della Stazione di San Vito di Cadore nel tardo pomeriggio di ieri mentre pattugliavano le aree limitrofe alla Stazione FF.SS. di Calalzo. Lui, pregiudicato con numerosi precedenti, già condannato per una rapina commessa in Italia, più volte destinatario di provvedimenti di espulsione dal territorio anche se ormai cittadino comunitario – in ultimo un decreto del Prefetto di Udine dello scorso agosto, dopo poco tempo non ha saputo resistere all’attrattiva del belpaese ed ha deciso di tornare, nonostante non potesse farlo per almeno 5 anni. Condotto presso la caserma di Cortina d’Ampezzo per le procedure di identificazione e le ulteriori formalità di rito, dopo essere stato denunciato a piede libero per violazione del divieto di reingresso nello Stato, il rumeno è stato indirizzato verso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Belluno per la definizione di una nuova procedura di espulsione, nella speranza che il timore dell’ennesima denuncia per analogo reato lo porti a rispettare almeno quest’ultimo provvedimento amministrativo.