“Sempre più balzelli e complicazioni per chi lavora, ma al caro carburante nessuno ci pensa”. Usarci Veneto, nella persona del presidente Franco Roccon, solidarizza con i gestori degli impianti di rifornimento e appoggia lo sciopero nazionale, sia sulla rete ordinaria che sulla viabilità autostradale, indetto per domani dalle organizzazioni di categoria, Faib Confesercenti, Fegica, Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. Il nodo della questione è la fatturazione elettronica, un obbligo per tutti a partire dal primo gennaio 2019, ma un’incombenza per i benzinai già dal primo luglio prossimo. “Non ha nessun senso mettere in difficoltà un’intera categoria, quella dei gestori di distributori, facendo partire solo per loro e con mesi di anticipo rispetto al resto dell’Italia, questa novità – dichiara il presidente Usarci Veneto e di Belluno, Franco Roccon -. Come categoria degli agenti di commercio esprimiamo piena solidarietà a chi in questi giorni si trova a gestire un’operazione fiscale complessa, foriera di nuovi costi destinati a erodere il già scarso guadagno di questi lavoratori”. Gli stessi agenti di commercio si troveranno in difficoltà a gestire la nuova rendicontazione delle spese carburante. Se chi gestisce per loro la contabilità non sarà pronto e veloce ad assimilare la novità, a utilizzare i nuovi software, allora i professionisti non potranno scaricare le spese, almeno fino a quando tutto non sarà entrato a regime. Per una categoria in cui ogni lavoratore macina 60 mila chilometri l’anno non è proprio un problema da poco. “A pochi giorni dalle scadenze poste dalla legge – affermano, da fonte Ansa, in un comunicato congiunto le tre Federazioni – sono tali e tanti i ritardi e le incoerenze sia sulla certezza delle modalità operative che sui supporti tecnologici che l’amministrazione si era impegnata a mettere a disposizione che, senza alcuna enfasi, si può ragionevolmente affermare come la rete distributiva, per lo più costituita da ‘chioschi da marciapiede’, sia effettivamente a rischio di blocco e paralisi. Pur comprendendo il delicato momento di transizione di Parlamento e Governo, le scadenze ravvicinatissime ed il livello di impreparazione del ‘sistema’ dovrebbero di per sé consigliare un intervento normativo urgente e risolutivo che, oltre al resto, posponga i termini già fissati”. “A fronte di questa operazione fiscale azzardata in un momento come questo – prosegue Roccon -, il Governo non è minimamente intervenuto né si è espresso in qualche modo in merito agli aumenti del carburante. Parliamo di un’impennata verso l’alto del 13% in dodici mesi. Per gli agenti di commercio si tratta, grosso modo, di 600 euro in più all’anno a professionista, soldi che vanno ad aggiungersi ai costi che trascinerà con sé la fatturazione elettronica”.