LA SQUADRA
PROGRAMMA LISTA “CENCENIGHE CIVICA”
Le “mancate” elezioni amministrative della primavera 2017, dovute all’assenza di liste candidate, non sono state un bel esempio, soprattutto per i giovani ed in particolare per quei giovani che si accingevano per la prima volta ad esercitare il proprio diritto di voto.
E’ stata però anche la dimostrazione di quanto sia diventato complicato e impegnativo affrontare oggi la sfida di diventare amministratori, un ruolo dove a fronte di riferimenti normativi spesso incerti e contraddittori, abbondano le responsabilità, con la consapevolezza inoltre che sotto l’aspetto finanziario, oggi è diventato addirittura difficile affrontare con tranquillità la spesa corrente dell’Ente.
L’idea di un Paese abbandonato non ha reso però giustizia a Cencenighe, un territorio da sempre fervido di iniziative e sempre molto partecipato sia nell’amministrazione del Comune, che sotto l’aspetto delle molteplici forme di volontariato.
Un anno di commissariamento ha però fatto riflettere, rafforzando in molti quel senso di responsabilità che lega ognuno di noi alla comunità a cui apparteniamo.
Riflessione che ha spinto infine questo gruppo di persone a proporsi al giudizio degli elettori il 10 giugno 2018.
Persone che hanno accettato di mettersi in gioco candidandosi al mio fianco con la disponibilità di mettere a disposizione della collettività parte del loro tempo prezioso e le loro diverse competenze.
Un gruppo composto da alcune persone di consolidata esperienza amministrativa, alcuni volti nuovi, ma soprattutto nuovi giovani che avranno modo se eletti, di conoscere i meccanismi della pubblica amministrazione ed in futuro si spera, essere i protagonisti della vita amministrativa di Cencenighe.
Rileggendo il programma scritto in occasione delle elezioni amministrative dell’anno 2007, sembra sia trascorso molto più tempo: eravamo nel periodo precedente la crisi economica che ancora oggi ci attanaglia, lo Stato aveva già cominciato a ridurre i trasferimenti e contemporaneamente cominciava a blindare le risorse dei Comuni, bloccandone le capacità di spesa mediante l’introduzione del patto di stabilità.
Infatti oggi, dopo 11 anni, non sarebbe più possibile e neppure onesto redigere un programma ove fossero indicate improbabili opere nuove o sostanziose manutenzioni delle strutture esistenti.
Oggi vale soprattutto l’impegno degli amministratori ad essere presenti e propositivi nelle sedi ove esiste ancora capacità di finanziamento, per essere pronti a cogliere le opportunità finanziarie che ancora sopravvivono.
Sappiamo bene quanti lavori di manutenzione delle opere pubbliche sarebbero necessari, quali ad esempio:
la manutenzione, messa in sicurezza e asfaltatura di alcune strade comunali, la sistemazione di alcuni marciapiedi, la manutenzione strutturale e delle facciate esterne delle scuole elementari e medie con la sistemazione delle aree esterne, la sistemazione del Nof Filò (strutture e riscaldamento), il completamento del Palacence sia come sistema di riscaldamento che come coibentazione adeguata, ma anche per ciò che riguarda le aree di pertinenza.
Ma anche la sistemazione dei marciapiedi e dell’illuminazione pubblica di Via Roma, l’implementazione della rete delle strade silvo-pastorali, le opere di mitigazione del rischio idro-geologico, il potenziamento del sistema di approvvigionamento idrico potabile, la ricostruzione degli immobili dedicati alle manifestazioni in località Pineta.
Per non parlare di opere più impegnative come la sistemazione e nuova destinazione della vecchia scuola elementare e del cortile circostante, la realizzazione di una ciclabile urbana di attraversamento del Paese in sicurezza, la ricostruzione del ponte del Ghirlo (da promuovere presso gli enti competenti) con il fine di garantire maggiore sicurezza ad ogni tipo di utente.
Solo un parziale elenco delle necessità di Cencenighe che, stante la legislazione attuale, non potranno essere affrontate con le finanze proprie dell’Ente a causa del già citato problema del blocco delle capacità di spesa dei Comuni, ma dovranno essere oggetto di ricerca di finanziamenti esterni.
Esistono i Fondi dei Comuni di Confine (ove Cencenighe è in posizione subalterna essendo di seconda fascia), oppure finanziamenti Europei che transitano attraverso i bandi Regionali (purtroppo il più delle volte con quota di cofinanziamento) ed altre forme di finanziamento, intercettabili, almeno in parte, solo con la costante presenza degli amministratori alle riunioni e mediante una convinta attività propositiva.
E fra i tanti temi impegnativi che attendono di essere affrontati, vi sono altri argomenti che travalicano i confini di Cencenighe e che sono ugualmente importanti per la nostra comunità, quali ad esempio il futuro dell’Ospedale di Agordo, la nuova “gestione” dell’assistenza sociale, la chiusura di molti servizi nei nostri territori e fra tutti, il problema dello spopolamento dei territori di montagna sia in termini di emigrazione verso aree più “comode”, che sotto l’aspetto della denatalità.
Ma al di là delle argomentazioni fin qui evidenziate, bisogna fare in modo che il “Comune” torni ad essere punto di riferimento per i Cittadini che possano contare sulla presenza degli Amministratori, in modo da ricreare un Municipio vissuto e aperto in collaborazione con tutta la struttura di cui il Comune dispone: amministrativa, tecnica e quella dislocata sul territorio.
Ugualmente il volontariato, da sempre grande risorsa di Cencenighe, va sostenuto e gratificato per essere maggiormente partecipe alle necessità della Collettività.
Infine Cencenighe deve riappropriarsi del suo ruolo naturale di Comune importante all’interno del contesto Agordino, un ruolo di cerniera fra le diverse vallate che i Comuni del basso e dell’alto Agordino hanno sempre apprezzato.
Se i Cittadini di Cencenighe riterranno di poter dare la loro fiducia alla nostra proposta, queste saranno le sfide che il nostro gruppo affronterà, con molta umiltà, ma anche con determinazione e impegno.