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VENEZIA – Il futuro dei centri antiviolenza in Veneto, in particolare quello di Belluno Donna, è al centro dell’attenzione del Consiglio regionale. Lo dichiarano Silvia Cestaro e Sonia Brescacin, che sottolineano l’impegno costante sul tema, in sinergia con l’assessore regionale Manuela Lanzarin e le consigliere di parità regionali e provinciali. “La Regione è impegnata a garantire la continuità operativa di tutti i centri, valorizzando il ruolo cruciale del volontariato, fondamentale in territori difficili come il Bellunese”, affermano le due esponenti. Il caso è stato sollevato anche in sede nazionale con la ministra Roccella e discusso alla Conferenza Stato-Regioni. Secondo Cestaro e Brescacin, è essenziale scongiurare ogni rischio di chiusura e rafforzare la rete dei centri antiviolenza, veri presìdi di ascolto, accoglienza e supporto per molte donne in situazioni di difficoltà. “Indebolire questi servizi – avvertono – significa mettere a rischio non solo risorse ma anche vite umane.” L’obiettivo condiviso a tutti i livelli istituzionali è chiaro: difendere il patrimonio umano, professionale e sociale costruito in questi anni, affinché ogni donna possa continuare ad avere un luogo sicuro dove trovare aiuto e ricostruire la propria autonomia.