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Quattro ore di confronto a Mestre tra Hydro, sindacati, istituzioni e Rsu si sono concluse con una tregua sulla crisi dell’ex metallurgica di Feltre, che la multinazionale norvegese intende chiudere nel 2026. L’azienda ha confermato senza ripensamenti la volontà di cessare l’attività, spegnendo le speranze di un cambio di strategia. Tuttavia, la pressione dei lavoratori ha portato a un primo risultato: Hydro non avvierà nell’immediato procedure unilaterali né licenziamenti collettivi. Fino4 ai primi di febbraio lo stabilimento resterà pienamente operativo e non ci saranno “colpi di mano”. Questo periodo servirà a esplorare soluzioni alternative, in particolare la cessione del sito. Hydro si è impegnata a valutare concretamente l’ipotesi di vendita e a consentire l’accesso a eventuali soggetti interessati alla reindustrializzazione, considerata l’opzione più solida per garantire continuità produttiva e occupazionale.
I sindacati parlano di tempo prezioso guadagnato, ma restano prudenti: la partita è aperta e molto dipenderà dalle decisioni finali dei vertici Hydro di Oslo.
CONTINUITÀ INDUSTRIALE E TUTELE PER I LAVORATORI DELLA HYDRO
FELTRE “La responsabilità sociale non va dichiarata, ma esercitata”, ha affermato il sindaco di Feltre, Viviana Fusaro, al termine dell’incontro con sindacati e rappresentanti della Hydro, tenutosi oggi nella sede di Veneto Lavoro a Mestre. Durante oltre tre ore di confronto sono stati fissati paletti chiari: nessuna procedura di licenziamento verrà avviata e la piena operatività degli impianti sarà garantita. Un passaggio fondamentale per tutelare i lavoratori e mantenere il valore industriale dello stabilimento, rendendolo credibile per eventuali futuri acquirenti. Il prossimo incontro, previsto all’inizio di febbraio, servirà a verificare i progressi e valutare possibili soggetti interessati a subentrare. Fusaro ha sottolineato l’importanza dello stabilimento per la storia economica e sociale di Feltre: “Dare continuità significa preservare posti di lavoro qualificati e mantenere un presidio produttivo strategico per la città”. L’Amministrazione comunale seguirà attentamente l’evoluzione della vertenza, in stretto raccordo con Regione e parti coinvolte.
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