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BELLUNO La firma del nuovo CCNL del comparto sanità rappresenta, secondo la FP CGIL, un grave passo indietro nella contrattazione. La CGIL non ha sottoscritto il contratto perché l’incremento salariale del 5,78%, ben al di sotto del 16% di inflazione certificato dall’Istat, non recupera il potere d’acquisto perso. Gli aumenti tabellari oscillano tra 115 e 135 €, con poche centinaia di operatori che percepiranno 193 €, mentre la media di 172 € dichiarata dai firmatari non riflette la realtà per la maggior parte dei 500.000 lavoratori. Anche le indennità aggiuntive, come quelle di pronto soccorso, interessano solo una piccola parte del personale e non rappresentano aumenti generali. Il contratto non prevede arretrati per il 2022-2023 e introduce figure nuove come l’assistente infermiere, senza chiarire l’inquadramento degli OSS e degli autisti soccorritori. La CGIL denuncia che il contratto impoverisce i lavoratori, scoraggia l’ingresso dei giovani nelle professioni sanitarie e favorisce un’accomodante accettazione di aumenti insufficienti, mentre le spese militari cresceranno significativamente. Si annunciano assemblee e iniziative di sensibilizzazione per informare i lavoratori sulle criticità del CCNL.
ANDREA FIOCCO, FP CGIL
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