BELLUNO Continuano in ambito diocesano nomine e spostamenti di parroci e non solo, decisi dal vescovo di Belluno-Feltre mons. Renato Marangoni il quale ha fra l’altro sottoscritto nei giorni scorsi il decreto di conferma dell’istituzione delle sei “Convergenze di decanati e foranie” che erano state attivate in via sperimentale, nominando i vicari foranei che resteranno in carica per il prossimo triennio. Compito del vicario foraneo è anche quello di “attivare una pastorale coordinata, secondo il criterio della sinodalità”, valorizzando le figure del laico “delegato foraniale” e del presbitero “rappresentante foraniale” in seno al Consiglio presbiterale. Don Ivano Brambilla- come si può leggere nel sito “chiesabellunofeltre” – è nominato per la Convergenza comprendente il decanato di Ampezzo, la forania del Cadore e la forania del Comelico; don Francesco Santomaso per quella comprendente la forania di Zoldo e di Longarone e la forania dell’Alpago; don Andrea Constantini per la forania di Belluno; don Fabiano Del Favero per la Convergenza comprendente il decanato di Livinallongo e la forania di Agordo; don Luciano Todesco per quella comprendente la forania di Santa Giustina e la forania di Sedico; infine don Alberto Ganz per quella comprendente la forania di Feltre, la forania di Lamon e la forania di Pedavena. Mons. Marangoni ha inoltre precisato che l’Arcidiacono del Cadore, membro di diritto del Consiglio generale della Magnifica Comunità di Cadore, ha un compito di rappresentanza dei parroci in seno alla stessa istituzione. I vicari foranei, con il presule ed il vicario generale, hanno vissuto nella parrocchia di Cavarzano il loro primo incontro dell’anno pastorale, incentrato sul riavvio del Coordinamento foraniale che, per ognuna delle sei Convergenze foraniali della diocesi, comprende i parroci e i vicepresidenti dei Consigli pastorali parrocchiali, e si raduna 3-4 volte l’ anno per uno scambio ed un aiuto per seguire il cammino e le indicazioni proposti dalla Chiesa diocesana. In particolare, come è stato ampiamente sottolineato nell’incontro dei vicari, quest’anno il Coordinamento foraniale “sarà luogo fondamentale di confronto e di accompagnamento per il cammino di collaborazione fra parrocchie, che sarà necessario sviluppare secondo le indicazioni degli Orientamenti pastorali”. Intanto ha cominciato il nuovo servizio nella struttura ospedaliera di Agordo ed in quelle dell’azienda consortile Asca don Bruno De Lazzer, 55 anni di sacerdozio e per lustri parroco di Caviola. Nella sua prima messa nella nuova realtà, don Bruno ha sottolineato più volte di aver “accolto con gioia questo servizio perché qui mi sento a casa”. Alla celebrazione erano presenti il vicario generale della Diocesi, don Graziano, insieme a vari confratelli dell’Agordino e al primario del reparto di medicina, dott. Mosca. C’era anche tra la folla di ex parrocchiani, estimatori, amici, pazienti dell’ospedale, Nidia Zasso che per 22 anni è stata animatrice nelle liturgie al fianco di tre assistenti religiosi e “predisponendo con delicata fedeltà quanto necessario per le celebrazioni. Commovente pure il ricordo di don Severino Da Roit, l’ultimo cappellano a tempo pieno per ben 16 anni.
NELLE FOTO (Renato Bona e sito chiesabellunofeltre): Il vescovo Renato Marangoni; la sede di parrocchia e chiesa di Cavarzano; don Bruno De Lazzer.