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VENEZIA – Al tavolo regionale di crisi convocato oggi a Venezia per lo stabilimento Metalba Aluminium di Longarone, l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan ha sottolineato l’importanza di “evitare rigidità e trovare soluzioni che tengano insieme sostenibilità sociale, economica e ambientale”.
L’azienda, che occupa complessivamente 198 addetti tra gli stabilimenti di Longarone e Bassano del Grappa, denuncia ostacoli legati alle prescrizioni per il rinnovo dell’AIA e definisce “paradossale” lo stop imposto all’installazione del nuovo impianto di aspirazione.
Preoccupazione è stata espressa anche da Fiom Cgil e Confindustria Belluno Dolomiti. La Provincia, con il presidente Roberto Padrin, convocherà un incontro tecnico a metà ottobre. Il tavolo regionale tornerà a riunirsi il 5 novembre.
LE DICHIARAZIONI DI CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI
“Il caso di Metalba non è isolato ma rappresenta una criticità che tocca da vicino molte imprese del nostro territorio. Sempre più spesso l’atteggiamento dell’Ufficio Ambiente della Provincia appare spesso ostile nei confronti del tessuto industriale, con interpretazioni delle norme che rischiano di trasformarsi in veri e propri ostacoli allo sviluppo. Si tratta di rigidità che generano costi inutili per le aziende, senza portare benefici concreti in termini di sostenibilità, e che mettono a rischio la competitività dei nostri stabilimenti. Il risultato è paradossale: si scoraggiano investimenti utili per l’innovazione e per l’adeguamento ambientale, fino a spingere le imprese a valutare trasferimenti in altre province, anche limitrofe, più disponibili ad accompagnare i processi di crescita industriale. Come Confindustria ribadiamo la necessità di equilibrio, responsabilità e confronto costruttivo. Le imprese sono pronte a fare la loro parte per rispettare e persino superare gli standard ambientali richiesti, ma servono regole uniformi sul territorio nazionale e applicate in modo omogeneo, trasparente e con buon senso. Bloccare interventi migliorativi significa non solo frenare l’occupazione e la competitività, ma anche compromettere l’obiettivo condiviso di una transizione ecologica sostenibile e realmente attuabile”.
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