L’INTERVENTO
DA FALCADE MICHELE GANZ RIBATTE ALL’INTERVENTO DI IERI DI RODOLFO PELLEGRINON.
Ho letto attentamente quello dichiarato dall’amico Rodolfo Pellegrinon..niente da dire per tutti i riferimenti puntuali di Legge in merito ai benefici che sarebbero arrivati in caso di unione dei comuni dei due Comuni di Falcade e Canale d’ Agordo. Comunque ricordo che stato oggetto di un progetto di fusione e non unione sottoposto ad un referendum democratico votato dai cittadini dei due Comuni il risultato è stato chiaro e democratico e quindi a prescindere delle posizioni personali e di come ognuno di noi ha votato si deve solo prendere atto. In quanto alle questioni di bilancio del Comune di Canale fare l’amministratore non è cosa facile e non lo oggi in modo particolare con le nuove normative del bilancio denominato “armonico” che chiudono le poche possibilità di operare e di fare scelte da parte degli amministratori per il bene della Comunità. Evitiamo di attaccare sempre gli amministratori che hanno preceduto chi ha l’onere e l’onore di governare un paese impariamo a rispettare le così dette scelte..é un modo poco elegante diciamo..di scappare dalla dura realtà di amministrare …di poter fare sempre, a prescindere delle varie posizioni, gli interessi della collettività del bene comune. Chi ha amministrato nel passato può aver commesso degli errori o posizioni poco felici..solo il tempo ne é giudice..è sempre facile parlare dopo il passato…mentre è sempre e sara’ difficile parlare oggi e domani del futuro..nessuno è stato perfetto e non lo sarà mai.Scegliere non è mai stata cosa facile per nessuno e senza scelte ed idee si rimane immobilizzati mentre intorno ti gira il mondo. Ora Canale è amministrato da Flavio Colgergnan persona che nel passato ha dimostrato lungimiranza e grandi capacità politiche con lui a suo tempo quando ero in Giunta a Falcade abbiamo fondato senza referendum con i miei colleghi consiglieri di allora e i sindaci Claudio Costa e Luca Lucchetta la così chiamata unione dei servizi dei comuni di Falcade Canale e Vallada questo ricordo ben 20 anni fa dove tutto sembrava utopia e fanta-politica ma i vecchi politici non ti permettevano di uscire dai binari e così siamo arrivati al capolinea appunto per le nostre idee innovative in quegli anni la Comunità montana era molto più forte perché esisteva la vera e dura politica da contrastare.e sappiamo benissimo come è finita la storia di allora. E così anche la nostra Unione fu cancellata perdendo in quegli anni tanti soldi..nessuno ne aveva mai parlato..eravamo i primi. Queste sono le scelte che potevano fare del bene a tutti. Spero che Flavio Colgergnan tenga duro..certo non è cosa facile chissà quante notti ha perso..con l’ idea di mollare tutto..ma con la sua esperienza sono sicuro che sarà in grado di uscire e dimostrare tutto il suo valore, sicuramente il suo carattere tenace lo aiuterà perché infondo lui ama il suo paese. Questo è il mio augurio che il paese di Canale superi questo momento difficile…allora…per favore….lasciamoli lavorare uniti in pace e tranquillità..
DI RODOLFO PELLEGRINON, FALCADE
Mi riferisco alla riunione del giorno 31 gennaio 2019 presso la sala degli emigranti di Canale d’Agordo convocata dal Sindaco Flavio Colcergnan nella quale ha illustrato ai cittadini la seria e difficile situazione delle casse comunali. Mi permetto di esporre alcune considerazioni non entrando nel merito delle cause che hanno portato il comune al “ dissesto finanziario”. Certo le decisioni che dovrà prendere il sindaco e la sua giunta andranno sicuramente a colpire inevitabilmente tutti i cittadini. Personalmente sono convinto che questa situazione poteva, senza ombra di dubbio, essere evitata aderendo all’unione dei comuni che, in particolare i cittadini di Canale, con il referendum, hanno respinto. Con l’unione, il comune avrebbe beneficiato di una infinità di risorse, maggiorate per i comuni fino a 3.000 abitanti. Il primo incentivo da prendere in considerazione è rappresentato dai contributi statali straordinari erogati per 10 anni successivi alla costituzione del comune nato dalla fusione. La legge di stabilità per il 2017 ha previsto che tali contributi ammontano al 40% ( dal 2018 sono stati portati al 60%) dei tr asferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e comunque in misura non superiore a 2 milioni di euro. Si tratta di un vantaggio considerevole, se si considera che la normativa in questione ha sostituito integralmente l’art. 1 – comma 380 ter della legge 24 dicembre 2012 n. 228 che inizialmente prevedeva una percentuale dimezzata ( 20% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010) ed un tetto massimo di 1,5 milioni di euro anziché 2. Inoltre, rientrano tra le disposizioni favorevoli per i “comuni fusi” quelle contenute all’interno delle leggi 183/2014 – 56/2014 e 190/2014. Qui si prevede, tra le altre cose: l’ aumento del patto di stabilità interno dal quinto anno successivo a quello della loro istituzione, assumendo quale base di calcolo le risultanze dell’ultimo triennio disponibile; l’applicazione, al comune istituito a seguito di fusione tra comuni aventi meno di 5.000 abitanti ( e questo è il caso dei comuni di Falcade e Canale) delle norme di maggior favore, incentivazione e semplificazione previste; la possibilità di utilizzare i margini di indebitamento consentiti ecc. ecc. Se tutto questo non dovesse bastare ci sono i contributi regionali che non figurano più come “ eventuali” ma diventano “obbligatori”. Insomma, i vantaggi risultano evidenti e concreti e avrebbero garanti anche a Canale d’Agordo ( come a molti altri comuni italiani) un miglioramento netto. In provincia di Belluno si sono uniti di recente i comuni di della Val di Zoldo ( con percentuali di adesione altissime – Forno di Zoldo 90,49% – Zoldo Alto 71,95% ) . Mi risulta che sia gli amministratori che i cittadini del nuovo comune Val di Zoldo sono soddisfatti della scelta fatta. Questa è la strada, basti pensare che in Germania dove le fusioni dei comuni più piccoli è iniziata nel 1980, attualmente i comuni sono passati da 24.000 a 8.000. Allora, lasciamo perdere inutili campanilismi che, dati di fatto, fanno perdere ingenti risorse ai comuni. Risorse che alla fine ne potrebbero beneficiare tutti i cittadini. Su tutto questo sarebbe interessante un chiarimento della minoranza ( ai tempi del referendum) e le motivazioni con le quali si invitavano i cittadini a votare “NO”. Al sindaco Flavio Colcergnan, che stimo per la sua serietà, capacità e competenza, un invito a non rassegnare le dimissioni ( come ventilato). Sono sicuro che saprà affrontare questa situazione difficile e anche altre.