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Iniziamo con l’osservare che il problema degli animali selvatici non è certamente circoscritto alla popolazione bellunese, ma è un fatto che interessa molta parte della nostra Penisola. Aumentano gli animali selvatici (non solo ungulati, ma anche lupi e volpi e anche cinghiali) e naturalmente anche il rischio di avere un incidente con loro. Di fronte a questo problema certo vi è la possibilità di urlare al “destino cinico e baro”, ma credo però che (sempre che non siano derivate vittime o feriti) vi sia anche un’altra strada e, pertanto, cerco di insegnarvela. Naturalmente, qui io tratto della stragrande maggioranza dei casi nei quali il tutto si risolve in un danno all’autovettura. Iniziamo con il dire quale sia la strada sbagliata: non chiamare le Forze dell’Ordine. Perché se uno è regolarmente alla guida non ha certo nulla, ma proprio nulla, da temere ma solo da guadagnarci al richiedere un loro arrivo. Anche la prudenza più precisa non è sempre sufficiente perché, ovviamente, se l’animale ti attraversa la strada ad una distanza estremamente ravvicinata, beh c’è poco da fare per evitare l’impatto. Ve lo dico per esperienza personale e per quanto ho fatto nella mia carriera: non mi ricordo una sola sanzione ad un automobilista, incorso in un tale incidente, inerente alla dinamica dell’evento. Se voi non li chiamate vi precludete in partenza ogni possibilità di arrivare ad un risarcimento della Regione per il danno patito. E ve ne parlo per esperienza personale perché io, oltre ad evitarne tanti, pur abitando a circa 40 metri s.l.m. nella pedemontana friulana, ho esperito due domande di risarcimento per questo (in una l’impatto era avvenuta nella zona di Codroipo (UD) e quindi in zona di pianura e ben lontano anche solo dalla pedemontana) e mi sono state ambedue accolte con arrivo di un risarcimento della stragrande parte del danno. Ma occorre, naturalmente, darsi da fare. Perché sia la Regione Friuli VG che il Veneto che la Lombardia questo lo fanno, ma occorre attivare una procedura ben chiara. Nulla di stratosferico o che serva una laurea universitaria con master per potere esperirla. Cosa che dovrebbero dirvi anche nelle carrozzerie, d’altronde. Fatevi un giro nel Sito della Regione Veneto (https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=3057467) e vedrete se racconto frottole. Partiamo col Veneto, che naturalmente risarcisce per eventi avvenuti all’interno della Regione. In questo l’interessato da un sinistro stradale per impatto con della fauna selvatica può ovviamente presentare alla Regione Veneto la denuncia di sinistro con contestuale richiesta di risarcimento. In internet troverete nel Sito della stessa la modulistica per farlo. Attenzione che l’uso di tale specifica modulistica, come peraltro avviene anche ad esempio in Friuli VG, è OBBLIGATORIO pena – in caso contrario – la cestinazione immediata del tutto. Naturalmente occorrono specificare ed anche ben dimostrare, per ovvi motivi di evitare dei furbetti del quartierino, quanto realmente avvenuto e specificare pertanto ogni elemento dell’evento. La prima cosa da dovere indicare chiaramente è chi sia la il danneggiato, e quindi dovrete inviare anche copia della patente di guida del conducente al momento del sinistro e ovviamente della carta di circolazione del veicolo interessato. Quindi, cosa certamente non meno importante, occorre quella prova che possa dimostrare il reale svolgimento del fatto. La via più semplice, e sempre da preferire, è quella di richiedere immediatamente l’intervento di una Forza di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato o Polizia Locale o altra Forza di Polizia che sia) che poi vi redigerà un rapporto o verbale per certificare il sinistro stesso, e anche provvedere a richiedere a chi di dovere per la rimozione dell’animale ferito o morto che sia. Se questo non può essere fatto per tutta una serie di motivi (come, ad esempio, l’impossibilità delle Forze di Polizia di inviare pattuglie o anche semplicemente che vi trovate in una zona copertura telefonica) non dovete solo per questo desistere dall’inviare la richiesta allegando delle dichiarazioni testimoniali (corredate da copia di un valido documento di riconoscimento dei testimoni) e delle foto del luogo del sinistro tratte nell’immediato post-evento. Insomma, prendete il telefonino e fate una serie di foto al danno. La Regione Veneto specifica di non inviarne più di otto, ma nulla e nessuno vi vietano di farne a iosa e di trattenerle allo scopo di avere in una eventuale richiesta di altre notizie maggiori prove dell’evento. Naturalmente, altra cosa importante, in una di queste dovete riprendere bene la parte posteriore del veicolo e soprattutto la targa, per fare risultare che quella vettura si trovava colà. A questo punto dovrete fare un salto da una carrozzeria e/o da un meccanico e farvi rilasciare un preventivo di dettaglio tecnico e quantificazione economica del danno riportato, emesso da carrozzeria/officina meccanica o altro soggetto abilitato (con eventuale dichiarazione di non recupero dell’IVA da parte del danneggiato). Ricordate che (almeno in Friuli, ma mi sembra ovvio credere che lo sia anche in Veneto) i pagamenti ai carrozzieri e/o meccanici debbono essere tracciabili e con regolari fatture. Pertanto, dimenticatevi pagamenti cash, ovvero in contanti. Ultimo consiglio: se avete qualche dubbio fatevi aiutare in quanto potreste rischiare la cestinazione da parte della Regione se la denuncia/richiesta risarcitoria non sia trasmessa completa, ovvero compilata in ogni suo punto e completa parimenti di tutti gli allegati richiesti. Altra dritta: prima che i lavori siano iniziati potreste informarvi dalla Regione se è loro intenzione mandare un Perito assicurativo. La Regione FVG, ad esempio, si prende un tempo per una eventuale visita di un perito di 10 gg dalla trasmissione dell’incartamento, ma non so se il Veneto faccia lo stesso o eventualmente abbia altri tempi. Per maggiori informazioni e modulistica andate nel Sito Internet della Regione Veneto. Sperando di essere stato utile
Giovanni Pietro Crosato
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