*******
L’ho proprio scampata bella. Stasera, di rientro a casa al termine di una lunga giornata di lavoro in località Candaten, appena superate le curve che scendendo da Agordo e immettono nel rettilineo prima della caserma dei Carabinieri Forestali, ho miracolosamente evitato un rovinoso impatto con un enorme esemplare di fauna selvatica. L’animale, incurante dell’intenso traffico in entrambi i sensi di marcia, ha deciso di attraversare la carreggiata da destra a sinistra, infilandosi tra il posteriore della vettura che mi precedeva e il cofano della mia auto. Ho frenato di colpo e, fortunatamente, poiché – nonostante le sfanalate impazienti di chi mi seguiva – viaggiavo a 60 chilometri orari, sono riuscita a evitare l’impatto. Ma sono stanca di sfidare la Dea Bendata due volte al giorno. Perché nessuno fa nulla per ovviare a questo problema? Si sta forse aspettando che la SR 203 rientri alla casa madre Anas per intervenire? Se così fosse, staremmo freschi: di noi montanari, evidentemente, non importa proprio nulla. Mi chiedo infine chi sia la mente “illuminata” e “geniale” che ha pensato di piantumare a bordo strada quegli inutili alberelli simil-siepe che, invece di impedire ai selvatici di spostarsi da una parte all’altra della carreggiata, offrono loro un pericolosissimo schermo che ne cela la presenza — con rischi enormi per noi, utenti della strada.
Viviana De Min – Belluno
*******







