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“La scuola pubblica deve essere accessibile e sostenibile per tutti. Nel caso dell’Istituto Follador-De Rossi, orari, trasporti e servizi devono permettere la frequenza anche a chi viene da fuori vallata. Imporre ore da 60 minuti e rientri pomeridiani penalizza studenti e famiglie. Servono soluzioni organizzative che non riducano l’accessibilità né l’offerta formativa.”
✍️ Messaggio di Cristina De Donà per la rubrica “Dillo a Radio Più”.
LA LETTERA, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

2. L’accessibilità (=frequenza) deve essere sostenibile per gli utenti.
3. Nello specifico della nostra provincia e dell’ubicazione del Follador-De Rossi, il servizio pubblico deve rendere sostenibile questa accessibilità. (orari, trasporti, altri servizi tipo convitto…)
4. La modifica dell’orario fin’ora in vigore, imponendo che tutte le ore siano di 60 minuti, riduce la sostenibilità ed effettiva accessibilità a tutti.
5. Il bacino di utenti del Follador-De Rossi va ben oltre i residenti della Vallata Agordina, che da soli non raggiungerebbo più i numeri per mantenere attivi i vari corsi attualmente offerti, tre dei quali “unici” in provincia ( più lo Ski College), ed anche ottenendo delle deroghe sul numero di iscritti è l’offerta formativa sul territorio che viene depauperata.
6. La scuola deve offrire un determinato monte ore, ma gli utenti non sono obbligati alla frequenza dell’intero monte ore. Pertanto mantenere l’orario interamente mattutino con alcune giornate da 50 minuti e limitando il rientro ad una sola giornata nel triennio dei licei, non riduce la frequenza obbligatoria al di sotto della soglia consentita per la validazione dell’ anno scolastico.
7. Le soluzioni per garantire che i docenti svolgano comunque tutto il loro orario settimanale e agli utenti vengano offerti tempi di recupero orario (facoltativo!) ci sono, solo che sono più scomodi da organizzare e gestire, ma non può la scuola scaricare sugli utenti una propria fatica e difficoltà gestionale imponendo ad iscrizioni chiuse un modello orario penalizzante per gli utenti (studenti e famiglie).
8.E’ inoltre matematico e didatticamente più responsabile che gli alunni rinuncino a 10 minuti mattutini di una disciplina (od anche a 20/30 della stessa) che ad un’ora intera da 60 posizionata in orario pomeridiano non sostenibile (per impegni pregressi o di cui la scuola deve tener conto come dichiarato nella Carta Etica per lo Sport promossa dalla Regione e Veneto ) con il rischio, questo si reale, che le ripetute assenze in una specifica disciplina per un tempo maggiore superino il limite di assenze consentito.