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MONTE BIVERA (UDINE) Si è conclusa nei giorni scorsi l’esercitazione “Alabarda d’Argento”, fase conclusiva di una più ampia campagna addestrativa iniziata il 20 ottobre presso il poligono del Monte Bivera, a cavallo tra il Friuli-Venezia Giulia e le Alpi del Bellunese, con l’obiettivo di consolidare la capacità di pianificare e condurre operazioni offensive e difensive in ambiente di media montagna, anche durante l’arco notturno. Nel corso delle attività, organizzate e dirette dal 7° reggimento Alpini di Belluno, sono stati impiegati sistemi di ultima generazione in dotazione all’Esercito Italiano, come i posti comando digitalizzati basati sul sistema “Imperio”, oltre ai più recenti aeromobili a pilotaggio remoto e a un avanzato sistema di simulazione che utilizza laser, sensori e munizionamento a salve per riprodurre in modo realistico gli effetti del combattimento e valutare con precisione l’esecuzione delle manovre. L’impiego congiunto di queste tecnologie ha garantito una visione d’insieme immediata della situazione tattica, migliorando la raccolta delle informazioni e la tempestività decisionale dei comandi. Attraverso questo paradigma, le Truppe Alpine applicano un modello addestrativo moderno, integrato, realistico e progressivo, orientato al mantenimento della prontezza operativa di tutti i reparti dipendenti. “Alabarda d’Argento” è stata inoltre finalizzata alla preparazione dei reparti della Brigata “Julia”, inseriti nella Allied Reaction Force – ARF, la forza di pronto impiego della NATO, in cui la Brigata è inserita dal 1° luglio 2025. All’esercitazione hanno partecipato il 2° reggimento Alpini di Cuneo, il 5° di Vipiteno, il 7° di Belluno, l’8° di Venzone e il 9° de L’Aquila, insieme al 3° reggimento Artiglieria da Montagna di Remanzacco, il 2° reggimento Genio Guastatori di Trento e il reggimento “Piemonte Cavalleria” (2°) di Villa Opicina. Nell’ambito di un programma bilaterale di cooperazione, una squadra dell’esercito albanese è stata inserita in un plotone del 7° Alpini. Il Generale di Divisione Michele Risi, Comandante delle Truppe Alpine, incontrando il personale impiegato ha rimarcato i benefici di un modello addestrativo accentrato e coordinato, che vede entrambe le Brigate alpine impiegate per massimizzare la standardizzazione delle procedure, l’efficacia addestrativa e ridurre l’impatto sul territorio.
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