“Soprattutto nel periodo estivo, complici le alte temperature e i tassi di umidità molto elevati, si creano le condizioni per la formazione di eventi piovosi intensi e con estensioni molto limitate che quindi concentrano grandi quantitativi di acqua in aree ristrette, sia in pianura sia in montagna. Ma per affrontare questi eventi, che sono del tutto naturali, servono strumenti che abbiamo, ma probabilmente, che continuiamo o a non usare o a non usare al meglio. Questi strumenti sono la prevenzione, l’attenzione per il territorio e la manutenzione dello stesso. Con costanza, perseveranza e visione futura”. Queste le parole della presidente Tatiana Bartolomei dell’Ordine dei Geologi del Veneto, in riferimento all’esondazione del torrente Orsina, ma non solo, che ha invaso il manto stradale di collegamento tra i comuni di Pieve e Calalzo di Cadore nel bellunese, ricordando anche i recenti episodi di Moena, nella Val di Fassa, e quelli avvenuti nella pianura trevigiana e padovana.
“L’impegno, anche di risorse econominche, deve essere costante e orientato ad evidenziare le criticità per poi proporre e attuare le soluzioni necessarie per la tutela del territorio e soprattutto ad evitare eventi che potrebbero avere gravi conseguenze sulla pubblica sicurezza, come purtroppo già avvenuto in passato – continua -. Spesso questo meccanismo non funziona per mancanza di attenzione o per una complessa – troppo complessa – macchina della progettazione che blocca o dilata i tempi di intervento. A questo si aggiungono gli attori principali, noi cittadini, che possiamo farci promotori con senso civico segnalando e dimostrando interesse verso il territorio, e i protagonisti della politica che, attraverso gli strumenti offerti dai professionisti, possono e devono applicare i principi della costanza e della perseveranza nell’operare sul territorio, al di là degli interessi specifici e delle emergenze del momento, garantendo, in un ottica di pubblica utilità, prevenzione, manutenzione e sicurezza del territorio”.