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FELTRE Si è svolto questo pomeriggio nel Duomo cittadino, il funerale di Elena Zannin, la 57enne di Farra di Feltre deceduta tragicamente durante un’escursione in solitaria. La donna era uscita per raggiungere il Bivacco Casera Bosc dei Boi, ma non ha mai fatto ritorno. A stroncarla, secondo quanto ricostruito, una caduta improvvisa lungo il Sentiero Corrado De Bastiani. Una notizia che ha sconvolto due comunità: Farra, dove abitava, e Pedavena, dove era titolare di un salone da parrucchiera molto conosciuto e punto di riferimento anche per eventi locali. Molti ricordano la sua disponibilità durante la tradizionale sfilata di moda, quando metteva a disposizione tempo, competenze e salone per supportare l’organizzazione. Alla cerimonia funebre hanno partecipato in tanti. Volti noti e meno noti, amici, clienti, colleghi, semplici conoscenti. La chiesa era piena, e intorno alla famiglia — il marito Ferruccio, il figlio Mattia con Beatrice, la madre Dora, le sorelle Mariangela, Luisa, Roberta, il fratello Paolo, i cognati e i nipoti — si è stretto un grande abbraccio collettivo. La compostezza dei presenti ha lasciato spazio a un’emozione intensa ma rispettosa. Durante l’omelia, il parroco ha voluto sottolineare la capacità di Elena di “creare bellezza nella semplicità, nella cura verso gli altri”. Poi, un richiamo alla speranza: “La sua luce non si spegne, ma resta nei gesti che continueranno a vivere”. A prendere la parola anche i fratelli, che hanno scelto di leggere alcune parole di Sant’Agostino per offrire conforto alla comunità riunita: “La morte non è niente. Sono solo passato dall’altra parte”. Un momento toccante, seguito da lle parole delle nipoti, che hanno voluto esprimere il loro dolore con tanti interrogativi ma anche ricordando la solarità di questa zia parrucchiera che le chiamava “le sue miss”. “Com’è possibile che proprio la montagna, dove si sentiva al sicuro, l’abbia portata via?”, si sono chieste con voce rotta. “In questo dolore, ci sembra ancora di sentirla dirci: ‘Tranquilla coco, porta pazienza, passerà’”. Hanno ricordato la zia come “una presenza dolce, capace di prendersi cura di noi e della sua preziosa famiglia che tanto amava”. Scrosciante a, al termine della funzione, un applauso spontaneo, un gesto semplice ma carico di significato. Un tributo sincero a una donna che, senza clamore, ha saputo lasciare un’impronta profonda nella vita di chi l’ha incontrata. La famiglia ha ringraziato tutti per l’affetto ricevuto. Le offerte raccolte durante la funzione sono state destinate al Suem, che ha partecipato con professionalità e tempestività alle ricerche in montagna la notte della tragedia.
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