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di Mirko Mezzacasa
Dallo scorso marzo l’Istituto Follador–De Rossi di Agordo è al centro di una crisi senza precedenti che ha coinvolto studenti, genitori, personale scolastico, sindacati e istituzioni. Negli articoli pubblicati da Radio Più dal marzo 2024 a oggi documentano passo dopo passo un clima di tensione crescente, segnato da proteste, ricorsi e appelli al confronto. Recentemente la bufera con il malcontento per la modifica dell’orario scolastico, con rientri pomeridiani. Le decisioni — denunciano famiglie e rappresentanti — sarebbero state prese senza il consenso del Consiglio d’Istituto, comunicandole a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Da allora, si è innescata una catena di eventi che ha profondamente scosso la comunità scolastica agordina.
DAL MALCONTENTO ALLA PROTESTA: GLI STUDENTI IN PIAZZA
Gli articoli di Radio Più raccontano come, nel corso dei mesi, il disagio si sia trasformato in una protesta organizzata. Le giornate di astensione dalle lezioni, le lettere aperte e le mobilitazioni di massa hanno visto l’adesione di oltre l’85% degli studenti. In “Tre giorni di astensione dalle lezioni” e “Sale la tensione tra studenti, genitori e dirigente”, gli alunni denunciano assenza di ascolto, decisioni unilaterali e mancanza di spazi adeguati per il tempo pieno. L’esasperazione è sfociata anche in episodi di confronto diretto tra studenti e dirigenza, con l’intervento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza.
RICORSI E AZIONI LEGALI
Il fronte dei genitori non è rimasto a guardare. Con oltre 210 firme raccolte, le famiglie hanno presentato ricorso al TAR contro la riorganizzazione oraria, ritenuta lesiva dei diritti di studenti e famiglie. I ricorsi, raccontano gli articoli, hanno segnato una frattura profonda tra la scuola e la sua base sociale. Parallelamente.
IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI E LE ISPEZIONI
Le tensioni interne hanno attirato anche l’attenzione delle istituzioni. Un articolo dal titolo “Ispezione all’Istituto Follador di Agordo: chiarire le cause del malcontento” racconta l’arrivo dei funzionari ministeriali per indagare sulla gestione della scuola e sui motivi del clima di sfiducia. La Provincia di Belluno, attraverso il presidente Roberto Padrin e la consigliera Vanessa De Francesch, ha annunciato un incontro con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Marco Bussetti per affrontare la questione.
LE VOCI DEL TERRITORIO
Nel corso dei mesi, anche la politica locale ha preso posizione. Il gruppo di minoranza “Agordo Insieme” ha invitato al dialogo e alla trasparenza, criticando i “silenzi istituzionali” e chiedendo un’azione coordinata di Comune, Provincia e Regione (“Follador in crisi: dialogo, non silenzi istituzionali”). Dallo stesso territorio, anche esponenti del Partito Democratico hanno chiesto un intervento urgente, definendo la situazione “un’emergenza educativa e sociale”.
UN ISTITUTO DA RILANCIARE
Nei pezzi “Cresce il malcontento all’Istituto Follador di Agordo” e “A rischio il buon nome della scuola”, Radio Più sottolinea come la crisi non riguardi solo la gestione, ma anche l’immagine pubblica di una realtà considerata da sempre un’eccellenza formativa dell’Agordino. L’incertezza organizzativa, la disaffezione di parte del personale e il rischio di calo delle iscrizioni rendono urgente un percorso di riconciliazione.
LA RICHIESTA COMUNE: ASCOLTO E COLLABORAZIONE
Il filo conduttore dei quindici articoli è chiaro: manca il dialogo. Studenti, genitori e docenti chiedono di essere parte attiva nelle scelte, affinché la scuola torni a essere un luogo di crescita condivisa. Nel frattempo in Regione l’argomento è sulla bocca di molti, che continua no a seguire con attenzione ogni sviluppo, nella speranza che l’incontro tra Provincia, Regione e Ufficio scolastico possa finalmente segnare una svolta positiva.
Tutti gli approfondimenti e gli articoli completi sono disponibili su RadioPiù.net, nella sezione dedicata al caso Istituto Follador–De Rossi di Agordo. In allegato i link
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