“Un eventuale ricorso al terzo grado di giudizio, senza intraprendere una soluzione bonaria, che dovrebbe esserci già stata prima di avviare cause lunghissime, segnalerebbe la volontà persecutoria nei confronti di soggetti che proprio non ne hanno bisogno e un limite basso al buonsenso, istituzionale e personale degli amministratori”
BELLUNO Dopo l’intervento del sindaco nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale del 15 maggio scorso, interpellato sull’annosa questione della possibilità o meno di far salire i cani guida dei cechi lungo le scale mobili di Lambioi, il consigliere comunale Franco Roccon sottolinea quanto espresso dal primo cittadino aggiungendo le sue considerazioni : “La legge 37 del 1974 prevede il libero accesso ed utilizzo ad ogni mezzo di trasporto, comprese le scale mobili, da parte di tutti i disabili visivi accompagnati da cani guida. Il regolamento di sicurezza citato dal Sindaco vieta di appoggiare sulle scale mobili “cani”. Vale a dire, tutti i cani ad eccezione evidentemente dei cani guida, per i quali è prevista la deroga sulla base della legge n. 37 del 1974. Il regolamento di sicurezza che il sindaco cita, non può e non poteva derogare una legge. Come affermato dal sindaco, i divieti di accesso con il cane ci sono in tutte le scale mobili d’Italia. Ma di cani normali, non di cani guida che invece possono accedere e sono addestrati anche per questa attività. Tutte le scuole di addestramento in Italia, rilasciano le dovute attestazioni per questa attività. Tranne Belluno, nessuno ha mai posto alcun divieto di accesso, poiché la libera circolazione del disabile accompagnato dal cane guida è un diritto assoluto previsto per legge. La sentenza della Corte d’Appello rimarca pesantemente, e non lievemente, la discriminazione nei confronti dei non vedenti accompagnati dai loro cani guida, attuata attraverso le azioni del Comune e di Bellunum, non a caso la Corte obbliga gli stessi alla rimozione dei cartelli illegittimi e li condanna al risarcimento del danno morale. Tutte le spese inerenti alla causa sono a carico delle casse comunali ed eventualmente, se la Corte dei Conti interverrà, riterrà responsabili in solido gli amministratori che hanno testardamente proseguito nella causa. Non è vero che l’Unione Ciechi non ha accolto con favore l’esito della causa ma anzi ne ha pubblicato questo mese nel sito online “Giornale UICI” un bel approfondimento dal titolo “Un’importante Sentenza contro le discriminazioni in ragione della disabilità”. Asso Ascensori, stranamente, rimarca la sua perplessità sulla sentenza della Corte d’Appello e fa intravvedere una specie di immobilismo delle attività di trasporto se tale sentenza fosse definitivamente confermata. Probabilmente, non tiene conto che, sia l’Associazione Ciechi d’Italia ed altre organizzazioni, ritengono questa sentenza molto innovativa e chiarificatrice dei divieti che taluni, come Belluno, impongono e che sono contrari alla legge, come anche rilevato dalla sente” (foto Amico de Popolo)
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IL GIORNO DELL’APPELLO: SI AI CANI GUIDA ANCHE SULLE SCALE MOBILI DI LAMBIOI