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ROCCA PIETORE Quando il microfono ha amplificato il suo respiro abbiamo toccato la sua emozione. Con coraggio Elena ha ricordato Angelo, il fratellino più piccolo, tra lo sguardo di stima del papà e la commozione della mamma.
Anche quest’anno Angelo c’è. Non c’è fisicamente, ma è presente con la forza delle idee, dei sogni e dell’esempio che ha lasciato. Questo parco giochi che porta il suo nome nasce da un desiderio, da un pensiero gentile di Carlotta, che ha voluto rendere concreto un segno d’amore e memoria. Angelo ci lascia due grandi insegnamenti. Il primo è il valore del coraggio: era un bambino che ha affrontato tante difficoltà, è caduto molte volte ma si è sempre rialzato. Ha vissuto esperienze forti: ha dormito a 2.000 metri, ha volato in elicottero, ha combattuto con determinazione. Quando un bambino entrerà in questo parco e chiederà: “Chi è Angelo?”, ci piacerebbe che la risposta fosse: “Un bambino coraggioso che non ha mai smesso di lottare”. Il secondo insegnamento è il valore della comunità. L’idea di Carlotta dimostra che esistono ancora famiglie e scuole capaci di crescere bambini attenti, sensibili e generosi. In un tempo in cui ci si lamenta spesso per ciò che manca, basta un giro negli ospedali per comprendere quanto siamo fortunati e quanto valga ogni singolo giorno vissuto. Angelo ci ricorda che non bisogna sprecare la vita con le lamentele o le richieste inutili. Vivere davvero significa cogliere ogni momento, fare ciò che ci fa sentire vivi, ma senza rovinare nulla e nessuno. Un grazie sentito va alla famiglia, al Comune, ai compagni di classe, ai dipendenti comunali che, nonostante il maltempo, hanno lavorato per realizzare questo sogno. Grazie al dirigente scolastico, alle associazioni, al sindaco e a tutti i presenti per aver reso possibile questo gesto d’amore e memoria.
AUDIO, L’INTERVENTO COMPLETO DI ELENA
Parco Angelo
In memoria di
Angelo
bambino coraggioso,
che ha affrontato la vita con il sorriso,
la forza e l’entusiasmo di chi non si arrende mai.
Questo spazio nasce da un desiderio d’amicizia,
trasformato in realtà dall’amore dei compagni,
della scuola, della comunità tutta.
Perché chi entra qui possa chiedere:
“Chi era Angelo?”
E scoprire che era un bambino speciale,
che amava la vita, i sogni e l’avventura.
E che continua a vivere nel gioco e nelle risate
di ogni bambino che qui corre, cade e si rialza.
Con gratitudine e affetto,
la sua famiglia, i compagni di classe,
l’Istituto Comprensivo, il Comune
e tutta la comunità.
LA DIRETTA DI RADIOPIU