POLIZIA DI STATO. ACCOMPAGNAMENTO DI UN GIOVANE CLANDESTINO MAROCCHINO AL CENTRO PERMANENTE PER IL RIMPATRIO DI TORINO.
BELLUNO Nella giornata di lunedì 5 marzo la Squadra Volanti è stata impegnata in attività specifiche di controllo del territorio coadiuvata da tre equipaggi del “Reparto Prevenzione Crimine” di Padova; si tratta di un servizio di pattugliamento rafforzato e strutturato dalla Questura in maniera tale da dare una risposta incisiva ai fenomeni criminali emergenti. Durante un controllo che gli uomini delle Volanti stanno operando nella piazza della Stazione a Feltre, viene fermato un cittadino marocchino senza permesso di soggiorno né altro tipo di documento di riconoscimento. Il ragazzo, L.J., nato nel 1991, viene quindi accompagnato in Questura per accertamenti e risulta destinatario di un ordine di espulsione emesso nell’agosto del 2017 dalla Questura di Cagliari. Il giovane viene quindi denunciato all’A.G. e, come prevede la legge, colpito da un nuovo provvedimento di espulsione che trova il proprio presupposto questa volta non nella situazione di irregolarità sul territorio di L.J., ma nella violazione del pregresso ordine di allontanamento già adottato dal Questore. Gli uomini delle Volanti, tuttavia, analizzando l’atteggiamento del ragazzo, si accorgono che c’è qualcosa che deve essere approfondito e che su di lui sono necessarie ulteriori indagini più specifiche; gli agenti fanno qualche domanda a L.J. che decide di collaborare e che spontaneamente mostra loro il contenuto del suo cellulare. I poliziotti, visionato il telefonino, scoprono al suo interno foto e video che lasciano pensare ad una vicinanza del giovane ad ambienti fondamentalisti islamici. Appare opportuno interessare del caso anche la Digos. Il ragazzo, però, non è in arresto e deve essere lasciato andare, anche se i poliziotti sanno tutto di lui, numeri di telefono, indirizzi e spostamenti. Dopo ulteriori indagini, che confermano la pericolosità del marocchino, si riavviano le sue ricerche; si sa che il ragazzo, nel frattempo dovrebbe essere tornato a Feltre, a casa di parenti. I poliziotti vanno a cercarlo nella notte di martedì, per prelevarlo ed accompagnarlo al CPR di Torino, dovrà essere trattenuto in attesa della espulsione. Il ragazzo, però, a casa non c’è più: sparito con tutte le sue cose. La mattina dopo, mercoledì, vengono così attivate da parte della Questura, anche con l’ausilio di apparecchiature tecniche, delle ricerche a tappeto finché il giovane viene rintracciato, dopo vari sopralluoghi, nel pomeriggio, grazie ad una complessa attività di pattugliamento del territorio. E’ nascosto a Feltre, nella soffitta di uno stabile abitato da altri suoi connazionali. Una volta fermato, viene accompagnato all’Ufficio Immigrazione della Questura e da qui direttamente a Torino presso il Centro Permanente per il Rimpatrio, dove arriva a notte inoltrata. Lunedì 12 marzo è stato convalidato dal Giudice il suo trattenimenti presso il CPR; per lui ora si apre l’ultima fase dell’iter che porterà alla sua espulsione dal territorio italiano.
IN VALBELLUNA CONTINUANO A RUBARE
SEDICO
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LA FERROVIARIA FERMA UN UOMO SOSPETTO E NERVOSO, SENZA DOCUMENTI IL NORD AFRICANO TRASPORTAVA DROGA.
BELLUNO Il personale del Posto Polizia Ferroviaria di Belluno, interveniva sul treno in procinto di partire per Calalzo, su richiesta del capotreno in difficoltà con un viaggiatore extracomunitario, sprovvisto di biglietto, che sembrava esprimersi solo in lingua inglese. Superate le incomprensioni iniziali, gli agenti hanno notato uno spropositato nervosismo per una semplice irregolarità di viaggio, quindi, hanno ritenuto opportuno approfondire il controllo estendendolo ai documenti e al bagaglio che aveva al seguito. Per quanto riguarda i documenti, l’uomo- B.O. di origine nordafricana – non era in grado di esibirne alcuno, contravvenendo, quindi, alle norme che regolano il soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale che prevede, anche, l’obbligo di esibire un valido documento di identità.Successivamente l’uomo, forniva su un foglio di carta un nome, che di fatti non trovava alcun riscontro agli accertamenti effettuati dagli operatori di Polizia Ferroviaria quindi, lo stesso veniva accompagnato presso la locale Questura per risalire all’identità certa del soggetto. Pertanto, emergeva che si trattava di un cittadino straniero provvisto di regolare permesso di soggiorno, nonché richiedente asilo nel nostro Paese. La perquisizione effettuata sul bagaglio permetteva di rinvenire un involucro contenente della marijuana. Gli operatori della Polizia ferroviaria, pertanto decidevano di proseguire la perquisizione anche sulla persona ove, celati negli indumenti intimi indossati dallo straniero, venivano rinvenuti altri 8 pacchetti contenenti anch’essi marijuana. Alla fine delle operazioni di controllo l’uomo veniva denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Belluno, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, falsa attestazione sull’identità a P.U., nonché per non aver esibito un valido documento di identità, in assenza di un giustificato motivo.
IL RITORNO ALLA NORMALITA’ SULLA STRADA PER SOCCOL, SASSI SULLA COMUNALE PER CHENET A CENCENIGHE: strada chiusa
I vigili del fuoco di Agordo sono intervenuti alle ore 17.30 nel Comune di Cencenighe Agordino sulla strada comunale che porta alla frazione di Chenet per una frana che ha invaso la carreggiata stradale, senza fortunatamente aver coinvolto nessun veicolo. La strada rimane chiusa al traffico fino al ripristino della sicurezza.
TAIBON_CENCENIGHE
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DISGELO A COL DI PRA, TAIBON
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BOOM DI FIRME A BOLZANO PER LA PETIZIONE CONTRO IL LUPO CLICCA QUI
LE PROMESSE DI CALDOGNO DALLA ULSS NON CONVINCONO I SINDACATI. FIOCCO DALLA FP CGIL ANTICIPA DI SCELTE IMPROBABILI CON QUESTO PERSONALE CHE NON POTRA’ LAVORARE 52 ORE LA SETTIMANA, SETTE GIORNI SU SETTE.
Giovedi alle 17.30 nella sala riunioni dell’Unione Montana si riuniranno i 16 sindaci della vallata e all’ordine del giorno c’è anche il tema caldo del momento che ha spaccato il fronte dei sindaci o fatto nascere improbabili alleanze, ovvero la ristrutturazione del Pronto Soccorso che dipende dalla scelta o meno dei sindaci di sciogliere le riserve circa il contributo da 2,5 milioni di euro dei fondi di confine, per un Pronto Soccorso che forse necessità anche di essere messo a norma, comunque ristrutturato con la creazione di ben altri spazi. Intanto il direttore della Ulss Dolomiti Adriano Rasi Caldogno, promette che dal 26 marzo il laboratorio analisi sarà riorganizzato con la presenza dei tecnici in applicazione alle direttive regionali formulate. “Se queste sono le premesse siamo contenti -dice al proposito Andrea Fiocco della Fp Cgil – significa che dal 26 marzo ad Agordo ci saranno 5 tecnici di laboratorio, quello che serve per fare quel servizio come da previsioni del Crite. Anticipo che se non arriveranno 5 tecnici avremo un problema. Dal punto di vista normativo del contratto e leggi sull’orario di lavoro, pensare che 2 tecnici attuali possano garantire quel tipo di apertura è impensabile con un orario di lavoro di 52 ore, sette giorni su sette senza riposo settimanale previsto dalla legge, cioè assolutamente improponibile”.
IL COMUNE DI AGORDO PROPONE IL SUO PIANO PER L’OSPEDALE DI AGORDO, DA UN’INIZIATIVA DEL SINDACO CHE RECENTEMENTE HA LASCIATO IL GRUPPO DI LAVORO SANITA’ METTENDOSI AL LAVORO PER LE NUOVE SCHEDE
AGORDO L’amministrazione comunale di Agordo scrive la ricetta per la “sanità Agordina” in un sistema ospedaliero policentrico in grado di reggersi e funzionare solo se i due ospedali di Belluno e Feltre sapRanno trovare la collocazione adeguata nell’offerta dei servizi di area vasta per integrarsi con le attività delle due strutture minori di Agordo e Pieve di Cadore. Lo spunto è la prossima scadenza del Piano Socio Sanitario Regionale con la stesura delle schede ospedaliere da modificare, affinché prevedano almeno la reperibilità h24 di figure professionali adeguate nei reparti di medicina, ortopedia, anestesia/rianimazione. Le nuove schede dovranno introdurre i servizi laboratorio analisi, radiologia, cardiologia, attualmente incardinate in altre aree.
PALETTI
Secondo il sindaco Sisto Da Roit il nosocomio agordino non può prescindere nella propria organizzazione da una serie di prescrizioni. Area Chirurgica: potenziamento dell’attività di chirurgia, garantendo quantomeno un’operatività settimanale mettendo in stretto legame le tre chirurgie con un pool medico dipartimentale coinvolgente tutti i professionisti in servizio.
L’ESCLUSIVA SOSTENIBILE
L’operatività settimanale dovrebbe avere la caratteristica di “esclusività” per l’intera Ulss dolomitica al fine di garantire sostenibilità e crescita del reparto, la stessa caratteristica di “esclusività” dovrà marchiare l’Area Ortopedia con operatività settimanale e la chirurgia della mano dovrà essere aggiunta e non sostituta di quanto già presente. Per la Radiologia il piano del Comune di Agordo ritiene importante il ripristino della dotazione organica sia per il personale tecnico e medico nonché infermieristico.
EMERGENZA E CRISI DEL VOLONTARIATO
Un capitolo a parte per le urgenze/emergenze con un ospedale che dovrebbe garantire la reperibilità H24 per le urgenze, elemento fondamentale per il territorio. “Fondamentale- aggiunge il sindaco Sisto Da Roit – è garantire sull’intera giornata e nel fine settimana la reperibilità di figure professionali adeguate per ogni specialità”. L’emergenza locale dovrà poggiare sull’aiuto costante dell’automedica, sull’elitrasporto notturno e adeguati contributi pubblici a favore delle associazioni delle ambulanze per assumere personale dipendente stante la carenza di volontari. Per l’Area Servizi la richiesta è di mantenere il laboratorio analisi con tre unità operative, precedentemente esistenti nella Ulss, Il Poct non dovrà essere considerato sostitutivo della funzione del laboratorio.
L’OPPORTUNITA’, I LETTI DI COMUNITA’
Per l’Area Medica lo studio del Comune fa leva su un’attività cardiologica organizzata per garantire la reperibilità H24, con il potenziamento dell’attività riabilitativa che permetterebbe il completamento del ciclo di cure. “I letti di ospedale di comunità – dice Da Roit – dovranno avere finalità e gestione ben diversa da quelli di reparto, inseriti nella struttura ospedaliera potrebbero diventare un’opportunità nel percorso diagnostico riabilitativo, completando l’offerta dei servizi”. Il piano mette le mani avanti anche circa la ristrutturazione ospedaliera soprattutto per il primo piano della struttura a garanzia di un completo processo medico riabilitativo, dalla convalescenza alle dimissioni e fino alle cure palliative domiciliari, supportate dall’ambulatorio dell’ospedale”.
IL COMMENTO DI SISTO DA ROIT, SINDACO DI AGORDO AL DOCUMENTO-APPELLO DI DON GIORGIO LISE
AGORDO Facendo riferimento all’appello di mons. Lise, lo ritengo condivisibile anche perché l’unità e il perseguimento del bene comune sono ciò che il comune di Agordo ha cercato di prefiggersi in questi anni. Il vero problema, tuttavia, è che i sindaci non hanno, finora, mai discusso approfonditamente ne attorno a un’idea possibile di organizzazione dei servizi sanitari ne tantomeno di un piano organico degli spazi strutturali, con relativa ipotesi di ristrutturazione dell’ospedale. Per la mia amministrazione, che ha sollecitato il confronto su questi temi, da tempo e in più occasioni, sia il gruppo di lavoro e il comitato dei sindaci, e ha formalizzato agli altri comuni un’idea di organizzazione dei servizi, sembra che, se si ha una visione ed una progettualità definita e chiara, le proposte siano abbastanza consequenziali, logiche e non richiedano, avendo sviscerato precedentemente le problematiche, nemmeno molto tempo per individuarle. Ritengo anche che gli stimoli che provengono dalla, cosiddetta, società civile siano importanti, da valutare e da tener in considerazione perché possono aiutare gli amministratori, che non possono essere degli esperti in ogni materia, a trovare soluzioni più idonee a soddisfare ile necessità delle proprie comunità.
DOLOMITI 2026: ZAIA A MANETTA, TRENTO E BOLZANO INCHIODANO. VENEZIA IN FIBRILLAZIONE, ALTO ADIGE CALMA OLIMPICA.
BELLUNO, DI DAMIANO TORMEN
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OLIMPIADI INVERNALI 2026. ZAIA, “COMPRENDO PERPLESSITA’ KOMPATCHER. IMPATTO ZERO E’ REALIZZABILE. SPERO PROSEGUA ANALISI COMUNE. LA DISPONIBILITA’ PER GLI IMPIANTI GLI FA ONORE”.
VENEZIA “Comprendo fino in fondo le perplessità espresse dall’amico Arno Kompatcher, con il quale ho parlato più volte della questione delle Olimpiadi invernali sulle Dolomiti. Egli esprime timori che sono anche i miei, nel senso che, come ho chiaramente detto fin dall’inizio, organizzare un’Olimpiade o grandi eventi in territori dall’immenso valore paesaggistico e pregio naturalistico, diventa sempre più difficile”. Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in relazione alle posizioni espresse dal collega Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano rispetto all’ipotesi di candidatura delle Dolomiti a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. “Però, come si dice dalle mie parti – aggiunge il Governatore del Veneto – le cose facili le sanno fare tutti, ma è quando il gioco si fa duro che i duri scendono in campo. Auspico – aggiunge Zaia – che questa battaglia si possa combattere assieme per un evento a impatto zero, capace al contempo di valorizzare un territorio che è un ‘unicum’: le Dolomiti Patrimonio dell’Unesco nel Veneto, a Bolzano e a Trento”.“Valorizziamo – prosegue Zaia – 1.300 chilometri di piste e altre strutture per gli sport invernali esistenti ed efficienti, senza dimenticare che, pur non trovandosi nelle Dolomiti, abbiamo a disposizione un Altopiano di Asiago famoso in Europa per le sue centinaia di chilometri di piste da fondo e dotato di un moderno palazzo del ghiaccio”.“Spero – dice anche Zaia – che si possa approfondire il dibattito e l’analisi sull’intera questione e apprezzo che il collega Kompatcher, pur al momento non valutando la candidatura, abbia dato la disponibilità degli impianti presenti sul territorio di Bolzano. Ciò gli fa onore”.“Per quanto riguarda il Veneto – conclude il Presidente – cercheremo di chiudere le fila e di trovare le condizioni per una candidatura insieme a tutte le realtà confinanti, come ho prospettato fin dall’inizio”.
PER FEDERICO D’INCA’ LE OLIMPIADI SONO UNA GRANDE OPPORTUNITA’ PER COLLEGARE LE AREE CHE HANNO UNA COMUNE VOLONTA’ AUTONOMISTA
Le Olimpiadi delle Dolomiti sono una grande opportunità per collegare aree del Paese che hanno una comune volontà autonomista. A dirlo è il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà: “Le Olimpiadi delle Dolomiti sono una grande opportunità per il nostro Paese – commenta il deputato del Movimento 5 stelle – possono essere fatte assolutamente a bassissimo impatto ambientale con strutture già esistenti e quindi possono comportare costi molto minori rispetto a tante altre possibilità e a tante esperienze olimpiche fatte nel passato nel nostro Paese e nel mondo”. “Possiamo riutilizzare opere già presenti sul territorio, ad esempio le piste dei Mondiali di Cortina 2021 e le infrastrutture già esistenti – interviene D’Incà – abbiamo la possibilità di portare a termine una grande opera che dimostri quanto le Dolomiti devono essere viste come una grande area vasta. Da questo punto di vista l’opera più importante da realizzare potrebbe essere l’anello ferroviario delle Dolomiti, con la parte di anello basso tra Primolano e Feltre e la parte alta tra Calalzo e Dobbiaco”. “Le Olimpiadi sono anche una grande opportunità con la quale finalmente collegare insieme aree del nostro Paese che hanno una comune volontà di avere un’autonomia ben definita – prosegue il deputato pentastellato – finalmente in questa maniera si potrà avere un rafforzamento di quella che può essere l’autonomia del Veneto e del bellunese e avvicinarla sempre di più a quella del Trentino Alto Adige. Una grande occasione per collegare i territori limitrofi e svolgere una visione di insieme che possa dare un nuovo slancio delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, che sono un simbolo inimitabile della bellezza del nostro Paese a livello mondiale”. “Credo siano una grande opportunità sia le Olimpiadi delle Dolomiti sia quelle di Torino, città amministrata dal Movimento 5 Stelle – conclude D’Incà – Entrambe le proposte permettono il riutilizzo di strutture già esistenti che necessitano solo un semplice riammodernamento. In tal modo l’organizzazione della competizione olimpionica può essere portata a termine con un costo assolutamente minore e senza le cattedrali nel deserto che abbiamo già visto in altre occasioni”.
OLIMPIADI 2026 SULLE DOLOMITI: PROGETTO DA PORTARE AVANTI CON DETERMINAZIONE
FISI VENETO «La Fisi del Veneto aderisce pienamente e con entusiasmo alla proposta presentata dal governatore Veneto, Luca Zaia e dai presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano per candidare le Dolomiti-Unesco quali sede delle Olimpiadi del 2026 ed auspica che questo grande, ambizioso e da tanto tempo inseguito progetto, possa trovare rapidamente le condizioni per essere proposto ufficialmente al Coni, al Governo italiano e, quindi, al Cio per ottenere la necessaria approvazione», così dichiara Roberto Bortoluzzi, presidente del Comitato Veneto della Federazione italiana sport invernali. Che prosegue: «L’area delle Dolomiti-Unesco, candidata ad ospitare l’Olimpiade del 2026, è da tempo interessata dalla presenza del sistema sciistico più importante ed innovativo a livello mondiale (il “Dolomiti Superski”), che ha portato ricchezza e sviluppo ai territori interessati e che, da molti anni, dispone già di piste e impianti che hanno contribuito a rendere un servizio di grande efficacia e prestigio allo sviluppo del mondo degli sport invernali internazionale. Prova ne è che molti dei territori interessati già dispongono di tutte le necessarie attrezzature ed impiantistiche per ospitare al meglio i Giochi: nel recente passato hanno, infatti, accolto i Mondiali di sci nordico (Val di Fiemme, 2013) e, per i prossimi anni, attendono appuntamenti come i vari Campionati del mondo, nelle varie specialità, in località come Moena-Falcade-Passo San Pellegrino (2019, sci alpino jr), Anterselva (2020, biathlon) e Cortina d’Ampezzo (2021, sci alpino). Quindi il grande intervento da attuare sarebbe solo quello di intervenire per ristrutturare completamente la pista di bob e slittino, dove far disputare anche le gare di skeleton, intitolata al mitico “Rosso volante”, Eugenio Monti, e che diventerebbe così l’unico impianto italiano per queste discipline dopo la forzata chiusura di qualche anno fa di tutti gli impianti esistenti; la mancanza di alternative sui vari territori regionali, può così rilanciare, per esempio, quella “scuola ampezzano-cadorina” che tanti campioni al bob ha regalato allo sport italiano nei decenni, così come quella altoatesina nello slittino. Per quanto riguarda, invece, le nuove discipline olimpiche degli sport invernali che vengono svolte “in ambiente naturale”, come lo sci alpinismo, esiste solo l’imbarazzo della scelta delle aree e dei percorsi più interessati da usare. Analogamente esiste ancora una tradizione importante di discipline, come lo slittino ed il bob su pista naturale che, in questa occasione olimpica potrebbero trovare l’occasione utile per essere rilanciate tra gli appassionati di questi sport, trovando così nuova dimensione, entusiasmi e dignità sportivi. Infine un sogno, da collegare alle esigenze “culturali“ volute dal Cio dagli organizzatori, di saper perpetrare la memoria delle Olimpiadi ospitate sul territorio anche con la realizzazione di un museo. È bene, e sarebbe per noi bello vederlo sorgere magari sulla Marmolada (la “Regina delle Dolomiti”), a fianco di quello sulla Grande guerra, a testimoniare come, da un lato, la guerra sia stata fonte di morte e divisione, mentre l’Olimpiade rimane l’espressione più alta e nobile della pace e della fratellanza tra i popoli, dal momento che, effettivamente, le Dolomiti uniscono, ed ciò che questo progetto propone e dimostra. Per questo invito tutte le autorità direttamente interessate allo sviluppo del dell’iniziativa – così come tutti i neo parlamentari eletti, di ciascuna componente politica – a voler velocemente collaborare per predisporre tutti gli atti necessari, confermando che la Fisi del Veneto sarò al loro fianco per fornire tutta la necessaria consulenza ed il sostegno ritenuti importanti al buon esito dell’iniziativa»
IL COMUNE DI BELLUNO PARTNER DEL PROGETTO: LAVORO, GIOVANI E TURISMO
Lavoro, giovani e turismo: questi i tre cardini sui quali si basa il progetto “Sostenere le PA per sostenere i territori”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo e che vede il Comune di Belluno come partner di rete. Due i temi a livello provinciale che hanno spinto l’amministrazione a partecipare al progetto: la necessità di arricchire l’attuale, scarsa, offerta lavorativa per le fasce più giovani della popolazione e il rafforzamento delle politiche per contrastare lo spopolamento in montagna.
AUDIO, INTERVENTO DELL’ASSESSORE ALLE POLITICHE GIOVANILI VALENTINA TOMASI
IL DOCUFILM DEL “TOUR PER LA SICUREZZA SUL LAVORO” ORGANIZZATO DALL’ANMIL VERRÀ PROIETTATO A BELLUNO IL 20 MARZO
ROMA Sarà presentato a Belluno il 20 marzo, presso sala Teatro del Centro Diocesano Giovanni XXIII, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, il docufilm del “Tour per la sicurezza sul lavoro” – un’iniziativa straordinaria nel suo genere per promuovere la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro, realizzata dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) con il Patrocinio del Senato della Repubblica, dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), della RAI, dell’ANSA e con il prezioso contributo della TGR Rai che ha sostenuto fortemente il progetto, avendo una costante attenzione attraverso le Testate Giornalistiche Regionali e grazie alla cui collaborazione è stato possibile la realizzazione del documentario che raccoglie le immagini più salienti dei numerosi servizi realizzati per l’occasione – che raccoglie alcune immagini tratte dalle oltre 200 ore di riprese del viaggio intrapreso dal Presidente della Fondazione ANMIL “Sosteniamoli subito”, Bruno Galvani (paraplegico dall’età di 17 anni per un infortunio sul lavoro), che ha attraversato nel 2016 tutta l’Italia, lungo un percorso partito da Monfalcone (GO) il 28 aprile, Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, e conclusosi il 17 giugno a Roma. L’iniziativa ha toccato oltre 40 città nell’arco di 51 giorni per un itinerario di oltre 5.000 km, di cui una gran parte affrontati su sedia a rotelle, mentre in ogni tappa si sono organizzati incontri con studenti, lavoratori, cittadini e vittime del lavoro per una campagna di sensibilizzazione che ha visto il supporto delle Amministrazioni dei Comuni coinvolti nel Tour e di una troupe che ha realizzato il docufilm. Il video della durata di circa 36 minuti racconta i momenti più salienti del Tour e intende offrire uno spaccato su alcune delle realtà più emblematiche per accadimenti legati agli infortuni sul lavoro. Le colonne sonore del docufilm sono state realizzate dalla cantautrice Mariella Nava e dal rapper Skuba Libre. Il progetto fa parte delle iniziative di successo che l’Associazione ha organizzato nel tempo per trasmettere l’importanza del valore della prevenzione in ogni ambito di vita, il cui apprezzamento è confermato dal Protocollo d’Intesa che il MIUR ha inteso rinnovare lo scorso ottobre con l’ANMIL – firmato dalla Ministra Valeria Fedeli – che riconosce l’importanza di creare un collegamento stabile tra la scuola e il mondo del lavoro, considerando un anello fondamentale il valore della prevenzione tra la tutela della salute e il diritto ad un lavoro sicuro. All’incontro, oltre al Dirigente della scuola ospitante prenderanno parte il Presidente territoriale ANMIL, Aldo Tollot, e il Consiglio ANMIL di Belluno.
PRESENZE SILENZIOSE, CARNIVORI NELLE ALPI: LA MOSTRA FINO AL 31 MARZO
LIMANA, DI LUISA ALCHINI
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FISCO, FATTURAZIONE ELETTRONICA, LAVORO: AD ARABBA L’ULTIMO INCONTRO
LIVINALLONGO Si conclude con l’appuntamento di giovedì pomeriggio ad Arabba il tour di incontri che hanno interessato tutta la provincia organizzati da Confcommercio Belluno per presentare importanti novità di carattere fiscale, sul fronte del lavoro ed in materia di fatturazione elettronica. La riunione di Arabba si terrà giovedì 15 marzo alle ore 15.00 presso l’Hotel Pensione Malita. L’incontro dedicato alle attività economiche del comprensorio Fodom rientra, come i precedenti, nell’attività informativa proposta da Confcommercio Belluno ai propri iscritti, ma non solo, per illustrare le principali novità introdotte dai provvedimenti legislativi di fine anno ed in particolare dalla Legge di Bilancio in materia fiscale e tributaria. A corollario un panorama sulle principali attività associative svolte a supporto delle attività turistiche, commerciali e dei servizi. Gli oltre 10 appuntamenti programmati, oltre ad aver visto una buona ed interessata partecipazione da parte degli operatori economici, hanno rappresentato un utile momento di confronto ed analisi tra l’Associazione provinciale e la propria base associativa; una rete di imprese sempre più impegnata allo sviluppo ma anche, purtroppo, sempre più soffocata da adempimenti, burocrazia e tasse. Una situazione questa che non può reggere e che ha visto, in questo periodo pre e post elettorale, elevarsi forte l’allarme di Confcommercio Belluno a tutti i livelli affinché, a partire dai nostri nuovi parlamentari, sia chiaro il livello di difficoltà di un comparto turistico commerciale che, pur volendo e dovendo investire e sviluppare, si vede smorzata ogni speranza dalle “asfissie del sistema”.
NUOVO TASSELLO NEL PERCORSO MATRIMONIALE, CONTRIBUTI DA STATO E REGIONE PER LA FUSIONE MEL-LENTIAI
DI DAMIANO TORMEN
AUDIO
CAVE. BOTTACIN: “UNA NUOVA LEGGE DOPO 36 ANNI. GRANDE CONDIVISIONE SUI PUNTI CARDINE”
VENEZIA“Oggi è una giornata storica perché ci stiamo accingendo ad approvare la nuova legge sulle cave dopo 36 anni. Un primo passo che poi dovrà essere immediatamente seguito dall’approvazione del Piano sulle attività estrattive, per non lasciare la legge zoppa, essendo prac e legge strettamente connessi”. Lo ha rimarcato l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin intervenendo in consiglio regionale nella discussione generale che ha aperto l’esame del Disegno di legge relativo alle “Norme per la disciplina dell’attività di cava”. L’assessore ha voluto ringraziare tutti i consiglieri della seconda commissione. a iniziare dal presidente Calzavara, e tutti i consiglieri che pur non facendo parte della commissione hanno voluto dare il loro prezioso contributo. Un ringraziamento è stato rivolto anche alle strutture tecniche della Regione per il supporto in questo impegnativo lavoro e a tutti coloro che a vario titolo hanno dato il loro contributo. “Ne è uscito un testo – ha detto Bottacin – che nella sostanza dei suoi punti cardine è stato condiviso grazie anche al lavoro di miglioramento svolto dalla commissione. Tra i principi su cui si fondano la legge e il prac va evidenziata la riduzione del consumo del suolo. Basti pensare che partendo da un fabbisogno, nei prossimi 10 anni di 80 milioni di mc. di materiale, solo 12,5 saranno derivanti da nuove estrazioni. Gli altri deriveranno da demolizioni, opere pubbliche e estrazioni già autorizzate”. “L’aspetto più importante – ha aggiunto – credo che sia il no a nuove cave. Saranno autorizzati solo ampliamenti di cave esistenti e, per quanto riguarda sabbia e ghiaia, non potranno esserci nuove autorizzazioni, neppure di ampliamento, se non nelle province di Verona e Vicenza. Non si potranno destinare siti di cava a discariche, né si potrà scavare sottofalda. Le cave esaurite potranno essere utilizzate come bacini di laminazione per incrementare la sicurezza idraulica e come bacini di accumulo per l’irrigazione. Ogni autorizzazione potrà essere prorogata solo una volta ed è stato introdotto il concetto del ristoro non solo per il comune in cui insiste la cava, ma anche per i comuni limitrofi. Va anche chiarito che le Province non sono state escluse, ma potranno assumere la competenza autorizzatoria previa intesa con la Regione”.“Visti i presupposti – ha concluso Bottacin – mi auguro che la discussione in aula sia costruttiva come in commissione e che i tempi di approvazione della legge e del prac siano ridotti al minimo indispensabile”.
BOLLO AUTO: ASSESSORE LANZARIN, “REGIONE VENETO CONFERMA ESENZIONE PER AUTOMEZZI CHE TRASPORTANO ANZIANI E DISABILI. MISURA CHE DIVENTA STRUTTURALE PER ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO”
VENEZIA “E’ una scelta significativa e importante aver stabilizzato anche quest’anno l’esenzione dal bollo auto degli automezzi delle associazioni di volontariato che trasportano anziani e disabili. Il Veneto ha introdotto dal 2015 questa norma di civiltà per aiutare chi aiuta in un settore particolarmente delicato e nevralgico del welfare di comunità”, dichiara l’assessore al Sociale, Manuela Lanzarin, salutando con soddisfazione il voto unanime espresso dal Consiglio regionale del Veneto sulla legge che proroga per un altro anno l’agevolazione introdotta con la legge finanziaria 2015. Sono oltre 300 i veicoli degli organismi di volontariato dedicati in Veneto ai servizi di trasporto sociale che si sono avvantaggiati sinora dell’agevolazione regionale. “L’intervento legislativo, resosi necessario per dare stabilità e certezza all’agevolazione – commenta l’assessore, tra i primi firmatari dell’iniziativa legislativa – fa chiarezza sui dubbi sorti quest’anno nell’applicazione della legge di stabilità e nelle coperture finanziarie. Questa legge fa definitivamente chiarezza e assicura le risorse finanziarie per coprire i mancati introiti. E rappresenta un impegno della Giunta, che ha trovato la condivisione di tutte le forze politiche, per un intervento ulteriore che renda definitiva l’esenzione dal bollo per le Onlus nonchè per le associazioni di promozione sociale che svolgono un servizio di trasporto socialmente utile, sussidiario e complementare alla rete dei trasporti pubblici sociosanitari”.
LIA DA MONT FODOM, INIZIATIVE E AMICIZIE
LIVINALLONGO Sfidare il freddo e la neve può sembrare pura follia, ma per un gruppo di 52 escursionisti del Cai di Padova, non giovani e aitanti, ma 52 seniores, quindi dai 60 in su è stata una vera sfida. Lo confermano Daniela Galeazzo e Giustino, capogita per conto del Cai di Appiano che ha stretto una sorta di gemellaggio con il CAI di Livinallongo del Col di Lana. “Abbiamo accompagnato l’allegra comitiva negli stupendi scenari dolomitici del Col di Lana e dintorni – raccontano gli accompagnatori – ma un po’ di preoccupazione la avevamo, soprattutto per le temperature non certo favorevoli, ma supportati dalle rassicuranti notizie dell’amico Diego Grones del CAI di Livinallongo sullo stato della neve e dell’assenza di pericolo valanghe siamo partiti in serenità alle 10 del mattino da Andraz, ancora assonnati ma subito curiosi di incomincire la marcia”. Il gruppo bardato di tutto punto è giunto senza intoppi al bivacco Sief con vista sul Settsass, Lagazuoi, Civetta, Marmolada che sono poi le Dolomiti più belle. Il presidente del Cai Appiano Manuel Anticoli e il suo vice Stefano Caresia hanno invece parole di ringraziamento per Silvio Crepaz “pul” della Lia Da Mont Fodom esperto dei luoghi. Il Cai Appiano è stato fondato nel giugno del 1946, conta 360 iscritti e vanta una sezione del soccorso alpino. Lavorano per il mantenimento dei sentieri insiema a AVS St. Paul manutentando 3 sentieri attrezzati nel comune di Appiano e sul monte Roen in Val di Non.
BELLUNO “INVASA” DAGLI SCATTI D’EPOCA
Belluno “rivive” l’An de la Fan tramite gli scatti d’epoca che da questa mattina sono comparsi nei luoghi significativi della città: a custodirli fino ad oggi, l’Archivio Storico del Comune di Belluno, scrigno della memoria della comunità e della città di Belluno, dove in particolare è conservato un prezioso fondo documentario relativo proprio al periodo della Grande Guerra.
«Quella avviata oggi – annuncia l’assessore alla cultura, Marco Perale – è solo una delle tante iniziative che intendiamo proporre quest’anno, grazie alla collaborazione con altri enti e associazioni, per ricordare quel periodo storico che ha segnato la nostra città».
Nel quadro delle commemorazioni di questo evento – per le quali sono state già realizzate due mostre documentarie, “An de la fan, Belluno invasa. 10 novembre 1917- 1 novembre 1918” e “Belluno a Pistoia” -, le fotografie sono uscite dall’Archivio Storico per essere esposte nei luoghi dove sono state scattate ormai un secolo fa: le prime uscite hanno interessato Porta Dante, la Prefettura e Palazzo Fulcis, «ma ci sarà un crescendo – anticipa Perale – con installazioni, per esempio, anche in Piazza delle Erbe, all’Ospedale San Martino e al Teatro Comunale».
La rassegna propone quindi le foto originali, in parte inedite, scattate durante l’occupazione austro-tedesca dal bellunese Pietro De Cian (1873-1927), fotografo professionista e membro della Giunta comunale proprio durante quell’anno; l’intero “fondo De Cian”, inoltre, è in fase di acquisizione da parte dello stesso Archivio storico.
L’esposizione “en plein air” continuerà fino al mese di giugno 2018, anno in cui si moltiplicheranno le iniziative per la memoria: «L’Archivio Storico, tramite la sua responsabile, la dottoressa Orietta Ceiner, sta lavorando a manifestazioni per valorizzare il patrimonio in suo possesso, – spiega Perale – mentre gli uffici della Presidenza del Consiglio Comunale stanno organizzando, con il coinvolgimento delle scuole, una rievocazione storica dell’ingresso in città di una delle tre colonne che portarono alla liberazione della città dall’invasione austro-tedesca. Il programma è ancora in via di definizione e sicuramente non mancheranno altre proposte di spettacoli o rassegne dedicati alla commemorazione dell’anno più buio per la nostra città».
LO SPORT
VAL BIOIS DEL CAMPIONATO CSI E GIOVANILI DELL’AGORDINA
DI MARCO GAZ
DALLA DOMENICA PIU’ SPORT
TANTA NEVE E PANORAMI MOZZAFIATO PER LA 42° PIZOLADA DELLE DOLOMITI IN PROGRAMMA DOMENICA 8 APRILE AL PASSO SAN PELLEGRINO
L’edizione 2018 della Pizolada delle Dolomiti promette grande spettacolo agli appassionati di scialpinismo. Dopo anni di scarso innevamento, la neve è scesa abbondante in Val di Fassa e i partecipanti potranno confrontarsi con gli affascinanti percorsi sulle pendici del Col Margherita che hanno fatto di questa manifestazione una delle classiche scialpinistiche più affascinanti delle Dolomiti.La gara agonistica metterà a dura prova anche gli atleti più allenati con cinque salite, tra cui il lungo e severo canalone nord della Forcella Vallazza e il mitico Canalino Holzer, ripido tratto alpinistico da superare con gli sci in spalla fino alla cima del Col Margherita (2514 m), e cinque discese in neve fresca. Partenza dalla stazione a valle della funivia Col Margherita. Accanto alla gara sarà poi organizzata un’escursione guidata con le Guide Alpine su percorso assistito per coloro che desiderano provare l’emozione di raggiungere la mitica Cima Bocche attraverso la ripida cresta sud-ovest (2745 m) in sicurezza, godendosi appieno natura e paesaggi. Il raduno escursionistico è aperto a tutti e sono ammessi anche i minorenni che hanno già compiuto il 15° anno di età, all’8 aprile 2018, previa la firma apposta di un genitore o di chi ne fa le veci (con l’esibizione di un documento di riconoscimento). Partenza da Malga Negritella, in località Alochet.
LA METEO
PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A SABATO
Mercoledi 14
Tempo atteso: Tempo perlopiù soleggiato, con cielo pressochè sereno al mattino, eccetto possibili nubi basse o nebbie in qualche fondovalle, poi da poco a parzialmente nuvoloso al pomeriggio per qualche addensamento cumuliforme, e alla sera sia per intensificazione delle nubi basse, specie su Prealpi, che per nubi alte. Clima mattutino fresco nelle valli, più mite di giorno per il prolungato soleggiamento.
Precipitazioni: Generalmente assenti (0%), al più limitate a qualche sporadico e breve rovescio pomeridiano (10/30%), specie sulle Prealpi, eventualmente nevoso a 1500/1600 m, con accumuli eventualmente irrilevanti.
Temperature: Minime in calo, più sensibile nelle valli in caso di notte serena; massime stazionarie in quota, in aumento nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min 0°C max 4°C, a 2000 m min -3°C max 1°C. Su Dolomiti a 2000 m min -4°C max 1°C, a 3000 m min -10°C max -8°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli/moderati in rotazione da Nord-Ovest a Sud-Ovest, a 5-20 km/h a 2000 m, 15-30 km/h a 3000 m.
Giovedi 15
Tempo atteso: Tempo in peggioramento fino a perturbato, con cielo da molto nuvoloso a coperto e fenomeni via via più estesi col passare delle ore. Clima piuttosto freddo di giorno, con limitata escursione termica giornaliera.
Precipitazioni: Nella notte assenti (0%); in mattinata in estensione dalle Prealpi occidentali verso Est, prima deboli e sparse (30/50%), poi tra le ore centrali e il pomeriggio/sera diffuse (80/100%), moderate su Prealpi e Dolomiti meridionali, perlopiù deboli su Dolomiti centro-settentrionali. Quota neve a 1100/1300 m, in calo al pomeriggio/sera fino a 900/1100 m, localmente a quote inferiori in qualche valle dolomitica in funzione dell’intensità. In 24 ore attesi 25/35 mm sulle zone meridionali, 10/20 mm su quelle centro-settentrionali, con altrettanti cm di neve fresca oltre i 1500/1600 m.
Temperature: In lieve calo in quota; nelle valli minime in aumento e massime in calo. Su Prealpi a 1500 m min -2°C max 0°C, a 2000 m min -5°C max -3°C. Su Dolomiti a 2000 m min -5°C max -2°C, a 3000 m min -9°C max -7°C.
Venti: Nelle valli deboli meridionali; in quota moderati/tesi da Sud Sud-Ovest, a 15-30 km/h a 2000 m, 25-40 km/h a 3000 m.
Venerdi 16
Fino al primo mattino probabile maltempo, specie sulle Dolomiti, con neve a 900/1100 m, localmente più bassa in qualche valle nella notte, poi in rialzo. In giornata attenuazione dei fenomeni e della nuvolosità con schiarite anche ampie, e nuovo aumento della nuvolosità in serata. Clima diurno più mite.
Sabato 17
Tempo che diverrà nuovamente perturbato con cielo molto nuvoloso o coperto e fenomeni anche diffusi, specie al pomeriggio/sera, a tratti moderati, con neve in calo da 1100/1300 m a 700/1000 m. Clima più freddo. Previsore: G.M.