Belluno, 19 ottobre 2016 – Bim Gsp informa che in tutto il comune di Agordo, fatta eccezione per le frazioni di Bries, Colvignas, Farenzena, Parech, Piasent e Prompicai, l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e può essere usata per scopi alimentari solo previa bollitura. Lo ha comunicato questa mattina l’Ulss 1 di Belluno, che ha rilevato la lieve presenza di batteri nei campioni d’acqua prelevati dalla rete idrica locale.
Anche in località Ronch de Bos a Taibon Agordino l’acqua erogata dall’acquedotto non è potabile e l’uso alimentare è vietato anche se bollita.Bim Gsp ha già adottato le necessarie misure di disinfezione e clorazione: nuove analisi di controllo saranno eseguite nei prossimi giorni.
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IERI DOPO 125 GIORNI è STATA RIAPERTA LA LA 563 DI DIGONERA
ENEL INFORMA CHE VENERDI DALLE 9 ALLE 14 MANCHERA’ L’ENERGIA ELETTRICA A SAN TOMASO: MEZZAVALLE, COSTOIA, RONCH, TOCOL, CELAT, BARCHIA, COL SARESE.
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TRIBUNALE PER LA MORTE DI UNA NEONATA 12 INDAGATI
AGORDO CADE LA RINGHIERA IN 3 NEI GUAI
DOPO 125 GIORNI RIAPERTA LA 563 DI SALESEI
EX EMIGRANTI DOMENICA RADUNO A CENCENIGHE
ITALIA FEMMINILE IN FORMA OLIMPICA
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SENTINELLE IN 5 COMUNI SICUREZZA VIA LIBERA AI CONTROLLI DI VICNATO, ALTRI FURTI ANCHE IERI
DIGHE E CENTRALI IL PIAVE SPARI’: IN 2 LIBRI DI TONI SIRENA LA STORIA DEI SISTEMI IDROELETTRICI.
E’ MORTO LO STORICO CONCESSIONARIO GIOVANNI MANZOTTI
BRESSA: ZAIA SPRECA 14 MILIONI PER IL REFERENDUM CHE IL PARLAMENTARE DEFINISCE INUTILE
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ASSALTO AL BLINDATO, TERRORE E FERITI FAR WEST SULL’A27 UN SOSPETTO GIà SENTITO NELLA NOTTE, FERITA UNA DONNA INCINTA
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GANG DEI BANCOMAT GIà LIBERI 12 BANDITI ACCUSATI DI 30 COLPI
MITRA E CHIODI ASSALTO AL PORTAVALORI
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ROCCA PIETORE La strada regionale 563 di Salesei da ieri sera è transitabile a tutti i mezzi. Dopo 125 giorni che sono più di 4 mesi, finisce il calvario per chi è stato costretto a spostarsi quotidianamente tra Andraz e i tornanti sopra Caprile verso il Falzarego, per raggiungere posti di lavoro, scuole o Municipio. Il 16 giugno scorso una frana staccatasi dal pendio sovrastante, sotto l’abitato di Laste nei pressi della strada silvo pastorale, ha portato a valle tanto materiale detritico e grandi massi che hanno bloccato l’importante via di collegamento per il fondovalle da una parte e, Livinallongo e Fodom dall’altra. Un’intera estate con notevoli disagi per i residenti, i turisti hanno solo scoperto un altro angolo di patrimonio dell’Unesco. Ieri a colazione era un bisbiglio sull’imminente apertura della strada, all’ora di pranzo voci già più convinte e all’ora del the: festa! Perché alle 15 è stata firmata dal dirigente di Veneto Strade Sandro d’Agostini, l’attesa ordinanza, anzi la revoca di quella precedente (dell’8 settembre) che ha riammesso al traffico tutti i veicoli tra Digonera e Salesei. “Sono felice soprattutto per gli abitanti delle frazioni del Comune di Rocca Pietore, per loro finisce un grande disagio – dice il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin – si sono trovati isolati rispetto al resto del Comune. Anche per me è stato un periodo difficile, mi sono trovato a fronteggiare una situazione di emergenza, soprattutto nei primo giorni dove non si capiva bene di chi era la competenza e l’amministrazione comunale non aveva certo i fondi per iniziare i lavori. Abbiamo temporeggiato molto nelle prime 3-4 settimane è vero, ma da quando sono iniziati i lavori non c’è stata pausa, vanno fatti i complimenti a chi ha diretto i lavori: Provincia, Veneto Strade, agli ingegneri Mezzomo, d’Agostini ed alle maestranze della Sevis e Dolomiti Rocce che hanno materialmente operato. Una buona notizia finalmente”. Se i disagi e quindi i problemi sono terminati per gli abitanti delle frazioni alte del Comune di Rocca Pietore non è così per la Provincia. “Infatti – dice l’assessore Leandro Grones – i lavori proseguono sia sulla pastorale che sulla regionale comunque a traffico regolare, da oggi saranno posizionate le barriere paravalanghe”.
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AL VIA, IN PROVINCIA DI BELLUNO, IL CONTROLLO DI VICINATO Sottoscritto in Prefettura, il Protocollo d’intesa “Il Controllo di Vicinato” tra il Prefetto di Belluno, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine ed i Sindaci di Belluno, Ponte nelle Alpi, Alpago, Chies d’Alpago e Tambre. L’accordo punta a rafforzare la collaborazione tra Prefettura, Forze di Polizia, Comuni e Cittadini. Questi, in particolare, i principali obiettivi: contribuire all’attività di prevenzione e controllo del territorio; accrescere la consapevolezza dei cittadini sulle problematiche del territorio e il livello di protezione dei propri beni con piccole cautele e misure di difesa passiva; promuovere la sicurezza partecipata attraverso la reciproca attenzione e il vicinato solidale; favorire la coesione sociale. Verrà quindi creata, in ciascun comune, una rete di gruppi di controllo del vicinato, istituiti a livello frazionale. Il loro compito sarà quello di segnalare alle Forze dell’Ordine o alla Polizia Locale ogni fatto o circostanza sospetta accaduta nella propria zona di residenza, che possa avere riflessi tanto sulla sicurezza pubblica che sul decoro urbano o su situazioni di disagio sociale. Per evitare un eccesso di segnalazioni, che potrebbe determinare effetti negativi sulle attività delle Forze di Polizia, le stesse saranno “vagliate” dal coordinatore del gruppo, il quale, grazie anche all’apposita formazione ricevuta, comunicherà alle Forze dell’Ordine solo quelle di rilievo. E’ importante ricordare che i gruppi di vicinato svolgeranno un’attività di osservazione, senza ricorrere a pericolose forme di pattugliamento del territorio. Naturalmente, le segnalazioni di pericolo imminente continueranno ad essere comunicate ai consueti recapiti di pronto intervento 112/113. Per favorire la diffusione del modello e la sua corretta attuazione, i Sindaci si sono impegnati a promuovere assemblee pubbliche nelle varie zone del territorio e a monitorare l’esecuzione del Progetto attraverso periodici incontri con gli aderenti. Grazie alla collaborazione delle Forze di Polizia, verranno “formati” i referenti locali e saranno organizzati incontri con la popolazione per fornire informazioni sui delitti più frequenti in provincia e sui modi per proteggersi dagli stessi. La Prefettura curerà il coordinamento generale dell’iniziativa promuovendo un’adeguata formazione ai Coordinatori dei Gruppi di Vicinato sul territorio, convocando le riunioni di Coordinamento delle Forze dell’Ordine per monitorare lo stato di attuazione del progetto e valutare l’adozione di eventuali modifiche e curando la mappatura delle segnalazioni dei Gruppi per orientare il controllo del territorio. Soddisfazione per la stipula del protocollo è stata espressa dal Prefetto, Francesco Esposito, il quale ha ricordato come “questa sia la prima di una serie di iniziative avviate per garantire, alla provincia di Belluno, gli elevati livelli di sicurezza cui è da sempre abituata e che sono confermati anche dai dati dell’anno in corso, nel quale si è registrata un’ulteriore flessione dei reati, ad eccezione dei furti in abitazione, il cui aumento è sostanzialmente legato ai furti avvenuti a settembre nella zona dell’Alpago. Nei prossimi mesi – ha continuato il Prefetto – sarà definito il progetto provinciale di videosorveglianza, già avviato con la collaborazione del Consorzio BIM – Piave, e presentata la campagna antitruffa con il coinvolgimento di varie istituzioni e di associazioni di categoria”.
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IL VACCINO CONTRO L’INFEZIONE DA ROTAVIRUS È DISPONIBILE ANCHE IN VENETO. La nostra Regione lo offre gratuitamente ai bambini a rischio, come i prematuri e i portatori di malattie croniche, e a prezzo agevolato a tutti gli altri. Pur non essendo obbligatorio, è fortemente raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), perché protegge in modo efficace dalla gastroenterite acuta che comporta diarrea persistente e quindi disidratazione, particolarmente temuta in neonati e lattanti. Il vaccino – che si propone come l’unico vero strumento per contrastare questa infezione – può essere eseguito presso i Centri Vaccinali della nostra Regione. Già dopo il primo anno dall’assunzione, la vaccinazione previene gran parte dei ricoveri che danno ansia e molta preoccupazione alle mamme e ai papà. Dopo aver vissuto l’esperienza dell’ospedalizzazione del proprio figlio a causa del Rotavirus, 9 genitori su 10 in Veneto pertanto la consigliano alle altre famiglie, come dimostra una recente indagine nazionale divisa per Regioni eseguita su 500 genitori con un bambino colpito dall’infezione. I soggetti più a rischio sono i bambini sotto l’anno di età. Per questo motivo il vaccino è somministrabile per bocca entro i primi sei mesi di vita. Pediatri di famiglia e ASL di pertinenza sono a disposizione per dare maggiori informazioni sulle due o tre dosi previste, l’una a distanza di quattro settimane dall’altra, che possono essere eseguite contemporaneamente ad altre vaccinazioni. TESTI E INTERVISTE NEL SERVIZIO AUDIO DI Manuela Campanelli
BELLUNO “Gli elettori hanno bisogno di informazioni chiare e corrette – risponde così la Segretaria PD Erika Dal Farra al Senatore Piccoli – dispiace constatare ancora una volta la disinformazione del Senatore Giovanni Piccoli in merito alla riforma costituzionale. Eppure è stata discussa tre volte in Senato: dovrebbe averla letta ed esaminata prima di decidere come votare. Ci tengo a fare chiarezza, non solo per smontare le bufale del Senatore Piccoli, ma perché credo sia giusto convincere gli elettori con i fatti concreti, senza prendere in giro nessuno. E’ un fatto che col Sì verranno abolite tutte le Province tranne quelle di Belluno, Sondrio e Verbano-Cusio-Ossola, in quanto territori interamente montani confinanti con uno Stato estero, confermando quanto stabilito dalla Legge Delrio. E’ un fatto che la competenza legislativa su acqua ed energia, che vinca il Sì o il No, rimanga invariata: è comunque attribuita alle Regioni. Sta quindi alla Regione Veneto rispettare l’impegno che ha assunto nei confronti dei bellunesi con la Legge Regionale 25/2014 sulla specificità. E’ un fatto che la clausola di supremazia non apra le strade ad una centralizzazione: è uno strumento che lo Stato può usare in caso di opere di rilevanza nazionale, per tutelare l’interesse generale della nazione. Questa decisione è in capo al Parlamento. E poiché in Senato – invece che 315 persone che svolgono lo stesso lavoro dei colleghi deputati – siederanno 95 rappresentanti dei territori tra Consiglieri regionali e Sindaci, gli stessi potranno intervenire direttamente nell’iter decisionale, invece che subire le scelte calate dall’alto come successo finora. Questi sono i provvedimenti concreti contenuti nella riforma costituzionale che andremo a votare il prossimo 4 Dicembre. Non si vota a favore o contro Renzi, non si vota a favore o contro il Pd. Si sceglie se vogliamo tutelare il futuro dell’area montana di Belluno per la sua specificità o se vogliamo che la provincia di Belluno sia considerata come tutte le altre 100 province, ed abolita. Noi vogliamo che la provincia di Belluno abbia un futuro e per questo votiamo si.
Agordo – Centro parrocchiale giovedì 27 ottobre – ore 20,30 REFERENUDM COSTITUZIONALE PER CAPIRNE DI PIU’ INCONTRO CON DOTT. DANIELE TRABUCCO dottore di ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Padova.Professore a contratto di Diritto Internazionale presso Unimed-Milano.
SCUOLA: ASSESSORE DONAZZAN, “DALLO STATO CONTINUI TAGLI AGLI ENTI LOCALI. RISULTATO? STOP MANUTENZIONI- LA REGIONE STANZIA GRUZZOLO PER LE SOMME URGENZE” “Per fortuna nessun alunno e nessun docente è rimasto coinvolto dal cedimento dei controsoffitti nelle due scuole di Mirano e di Treviso – commenta l’assessore – ma quattro crolli in una settimana sono di un campanello di allarme: è il risultato inaccettabile dei continui tagli dello Stato agli enti locali. Comuni e Province non hanno più un euro da investire in manutenzione”. Per Elena Donazzan, assessore alla scuola della Regione Veneto, quanto si è verificato ieri a Treviso e a Mirano, e nei giorni scorsi a Sottomarina e a Padova, non è frutto della casualità, né della mancata programmazione. Ma il frutto dell’indifferenza dello Stato che “maltratta” Comuni e Province, tagliando i loro bilanci nonostante le competenze loro affidate. “Su 3800 plessi scolastici in Veneto, ben 1884 necessitano di interventi di messa a norma, messa in sicurezza e manutenzione. In pratica due scuole su tre”, dichiara l’assessore, attingendo ai dati dell’anagrafe scolastica regionale. Il Veneto è stato infatti una delle prime regioni in Italia a censire nel 2010 i propri edifici scolastici e a catalogarne lo stato di salute e le necessità strutturali. “Sono gli enti locali, i più vicini territorialmente alle proprie scuole, i primi ad occupare delle condizioni strutturali dei plessi scolastici, per sensibilità e attenzione verso la proprie comunità – prosegue l’assessore – Ma da anni i Comuni hanno i bilanci sempre più strangolati dal patto di stabilità, e le Province, con la riforma Delrio, hanno subito la beffa di dover far fronte a competenze fondamentali come l’edilizia scolastica senza ricevere più trasferimenti”. “La Regione Veneto – ribadisce Elena Donazzan- da sempre considera una priorità la sicurezza e la funzionalità delle proprie scuole. Tanto da aver avviato in passato piani triennali di investimento del valore di decine di milioni di euro, mettendo a sistema le risorse della filiera istituzionale”. “Tuttavia i continui tagli ai bilanci degli enti locali stanno paralizzando le possibilità di intervento – polemizza Donazzan – nonostante il governo si faccia bello di interventi- spot come “Scuola Bella” e “Scuola Sicura” e “Scuola Innovativa” che hanno consentito solo una manciata di interventi nell’intero territorio nazionale”.“La Regione Veneto, nonostante le ristrettezze finanziarie dell’ultimo quinquennio, continua a considerare l’edilizia scolastica una priorità e ha attivato un fondo di ‘somma urgenza’: due settimane fa la Giunta regionale ha approvato un milione e mezzo di euro per le scuole pubbliche e 150 mila euro per le scuole paritarie per rispondere alle criticità più gravi che ci vengono segnalate dai dirigenti scolastici e dagli enti locali. E’ solo un primo gruzzolo -conclude l’assessore – ma così riusciamo ad anticipare almeno gli interventi più urgenti in programma”. “Ma ciò che continua a mancare – conclude l’assessore – è un piano nazionale di manutenzione delle strutture che rappresentano l’architrave portante di una comunità educante e della crescita di un Paese”.
BELLUNO Dove passa un’autostrada non si a turismo “Con quale delega e con quali competenze il comitato Vivaio Dolomiti, per voce del suo presidente Pastella, sta portando avanti una crociata a favore del prolungamento dell’A27, facendosi passare per portavoce dell’intero territorio bellunese?” scrive il Comitato Interregionale Carnia-Cadore PERALTRESTRADE nell’ultimo comunicato stampa diffuso negli scorsi giorni. Federico D’Incà, deputato bellunese del MoVimento 5 Stelle, concorda pienamente con la visione di Peraltrestrade e dei tanti cittadini che hanno già deciso di dire basta agli inceneritori che si nascondono dietro termovalorizzatori e autostrade che prendono il nome di corridoio tecnologico. Il Cadore e Comelico stanno combattendo da decenni contro l’avanzamento dell’impattante infrastruttura e non sarà la prospettiva di una “autostostrada tecnologica” che potrà convincerli a sacrificare territorio e futuro per fare il gioco di interessi molto distanti da quelli delle genti di montagna. “La tecnologia – spiega D’Incà – non ha bisogno di autostrade di asfalto per essere portata nelle case dei bellunesi, ma ha bisogno di banda larga e di smart grid.”. Questa autostrada sostenuta da Vivaio Dolomiti è un progetto fuori dal tempo e molte sono le forze che si stanno opponendo a tutti i livelli alla sua realizzazione.“ Il territorio veneto e bellunese sente sempre di più il bisogno di essere partecipe alle scelte di investimento per non commettere errori del passato che hanno portato a progetti autostradali fallimentari come la “Bremebi” in Lombardia. Il M5S ha portato al centro della discussione politica e del territorio, con tanti altri soggetti, lo sbocco ferroviario a nord del Veneto. Per questo motivo condividiamo ed appoggiamo le azioni che porteranno alla progettazione e alla costruzione dell’anello ferroviario delle Dolomiti, andando così a cogliere finalmente tutte le opportunità turistiche date dal collegamento del Trentino Alto Adige con Venezia passando per il bellunese” conclude D’Incà.
BELLUNO Un documento/dossier svela le verità nascoste dietro la retorica della sostenibilità ecologica e dello sviluppo dell’energia idroelettrica, quale impatto ambientale hanno questi impianti? – Vengono autorizzati e gestiti rispettando la legge? Queste e molte altre domande nel DOSSIER “CENTRALINE” che sarà presentato SABATO 22 OTTOBRE 2016 ORE 17.30 presso SALA BIANCHI – V.le Fantuzzi 11 BELLUNO alla presenza di Gianni Belloni – giornalista – dibattito e momento di riflessione collettiva sulla difesa dei corsi d’acqua (e dell’ambiente che ci circonda) dalla speculazione di logiche da profitto personale. “Non siamo, come qualcuno ci ha definiti, una “ pericolosa metastasi” e un “ comitato arroccato su posizioni ideologiche – dicono i promotori del convegno – ma i veri e sani anticorpi della nostra società malata”.
CHIUSURA DEGLI ADDESTRAMENTI SPECIALE PER IL SOCCORSO ALPINO DI FELTRE Domenica scorsa la Stazione del Soccorso alpino di Feltre ha chiuso l’annuale programma degli addestramenti con un appuntamento ormai diventato consueto per i soccorritori, ovvero una camminata conviviale lungo un vecchio itinerario da ripulire e riaprire sulle montagne di casa. Quest’anno è stato scelto di ripristinare il sentiero Corrado De Bastiani, un percorso escursionistico ad anello dedicato all’alpinista cesiolino del Gruppo rocciatori Feltre caduto sulla parete nord del Pizzocco nel 1976. I soccorritori hanno ripulito il sentiero originario aggiungendovi anche una variante lungo una traccia di cacciatori. Da Cesiomaggiore sono saliti al Monte Palmar e a Casera Bosc dei Boi (da dove a norma è previsto il rientro), proseguendo la salita al Monte Cimone e percorrendo le successive creste al Monte Tre Pietre, con discesa a Casera Bosc dei Boi e ritorno.
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AGORDO L’amministrazione comunale di Agordo partecipa alla campagna “Nastro Rosa 2016” promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Sezione di Belluno), con uno striscione nei pressi del ponte Rova. La “campagna nastro rosa” promuove la cultura della prevenzione come metodo di vita, affinché tutte le donne possano sottoporsi a visite senologiche periodiche, le invitano ad effettuare sia l’autoesame come anche a sottoporsi ad eventuali adeguati controlli clinico-strumentali (visita, ecografia e mammografia). Il cancro al seno, prima causa di tumore femminile è purtroppo sempre più in aumento, colpisce una donna su 10, anche le più giovani. Oggi, grazie alle terapie innovative e tecniche acquisite dai medici, la guaribilità del cancro è molto alta e si riscontra comunque che un efficace prevenzione e diagnosi precoce comporta una guaribilità superiore al 90%. Care concittadine, non abbiate paura! Procedete all’autoesame e sottoponetevi ai controlli di tipo preventivo. Rispondete positivamente all’invito dell’ULSS per lo screening e parlatene con il vostro medico curante in caso di dubbi. La prevenzione è l’unica strada efficace per arrivare a scoprire per tempo il tumore al seno e sconfiggere la malattia. La buona salute comincia dal nostro impegno e dal rispetto verso il nostro corpo!
ARABBA FODOM LE DONNE E LA GRANDE GUERRA, SABATO IN SALA CONGRESSI
FALCADE VALLE DEL BIOIS E IL RICORDO DELL’ALLUVIONE
A Mel la mostra “Arte e guerrone, solo un’inutile strage?”
RADIO PIU Dolomiti Concept Lab Presenta: Com’è cambiata la comunicazione con le nuove tecnologie. SABATO AL Nof Filò di Cengenighe dalle 16 La partecipazione è GRATUITA Quest’anno il Dolomiti Concpet Lab insieme al CoderDojo Agordino è partner di Digital Meet 2016, IL PIÙ GRANDE EVENTO SUL DIGITALE DEL NORDEST! Il convegno prevede l’intervento di alcuni RELATORI Il tema è di sicuro interesse, parleranno della loro esperienza personale e/o professionale di come è cambiato il modo di fare comunicazione, di condividere le informazioni e di come la tecnologia ha letteralmente modificato il modo di lavorare e cambiato il modo di comunicare. Ore 16:00 Relatore: Giorgio Di Egidio (Dolomiti Concept Lab), introduzione convegno e presentazione Dolomiti Concept Lab. Ore 16:30 Relatore :Loris Santomaso (Amico del Popolo), ci racconterà la propria esperienza di come è cambiato il ruolo del giornalista e del giornalismo. Ore 17:00 Relatore : Mirko Mezzaccasa (Radio Più), con Radio più è entrato in tutte le nostre case, nelle auto, nei computer e nei cellulari. Ma molte cose sono cambiate dalla prima messa in onda! Ore 17:30 Relatore Guerrino Bottin (WIFi4ALL): La Wi-Fi ha rivoluzionato la trasmissione dati, con questa tecnologia anche i paesi “isolati” dalla copertura della rete, possono ricevere internet. Ma come funziona e quali sono le tecnologie in arrivo. Ore 18:00 Dibattito e chiusura convegno * Moderatore del convegno: Luisa Manfroi. OGGI GIOVEDI ALLE 1510 PRESENTAZIONE DELL’EVENTO E DEL CODER DOJO SETTIMA EDIZIONE CON GIORGIO DI EGIDIO DI DOLOMITI CONCEPT LAB
RADIO PIU Gianni De Zaiacomo e Federico Modica con voli dolomitici e passeggiate sugli iceberg Groenlandesi, hanno riempito per due venerdi di fila la sala Don Tamis dell’Unione Montana in occasione dei primi due appuntamenti di “Sere d’autunno” con il Cai di Agordo . La solita grande partecipazione a suggello di un evento che compie i primi 10 anni in piena forma. Venerdi alle 20.45 con l’introduzione del sempre preparato Giampaolo Soratroi salirà sul palco Marco Salogni. Presenterà le vicende esplorative dal punto divista speleologico dell’altopiano dei Piani Eterni, una storia tutta da raccontare sulle vicissitudini che hanno portato alla scoperta della grotta Isabella che è la più profonda ed estesa del Veneto.
Non solo serata culturali, la sezione agordina del Cai “Armando Tama Da Roit” continua anche con le escursioni del fine settimana. Domenica scarpinata nell’anello della Cima dell’Albero: i caldi colori autunali saranno il leitmotiv dell’ escursione in una zona non ancora frequentata dalla sezione: il Bosconero (m. 2018). Faggi, larici, ampie praterie al limite del bosco e l’azzurro del limpido cielo di ottobre, saranno la cornice naturale degli scorci incredibilmente singolari verso la Valle del Piave, le Dolomiti d’Oltre Piave, la Schiara, Talvena e molte altre cime dolomitiche. Informazioni in sede Cai oppure al 346 0153819
DOMANI VENERDI ALLE 15.10 SU RADIO PIU, SPECIALE SPELEO FELTRE, OSPITI: OMAR CANEI PRESIDENTE, NEVIO DE COL DI LA VALLE AGORDINA MEMBRO DEL GRUPPO FELTRINO