GIORNALE RADIO PIU, 31 AGOSTO 2017
DIRETTORE MIRKO MEZZACASA
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OGGI ALLA RADIO
ALLE 8 05 RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE RADIO E’ IN ONDA ALLE 9.30 (CRONACA METEO), 12.30 (EDIZIONE PRINCIPALE), 14.30 (CRONACA VIABILITA’), 16.30 (POMERIGGIO), 18.30 (SERA) E ALLA MEZZANOTTE IL GR PER CHI CI ASCOLTA DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO.
ALLE 8 30 IL GIRO DI BOA, 9 40 SPAZIO AUGURI . . 11 Federica Elmi COCKTAIL MAGAZINE. 1310 CLASSIFICHE Maurizio Melita
13.30.19.30 ROCK IN QUOTA Luca Carli i 16.45 Mirco Bencivenni le classifiche di ieri, ricordi ed emozioni.
ALLE 8.05 LA RASSEGNA STAMPA LOCALE, DAL 25 GIUGNO 1983 DI MIRKO MEZZACASA
I TITOLI PRINCIPALI DI OGGI
BUSTA ALL’ANTRACE: INDAGATO EX SINDACO DI COMELICO SUPERIORI, LUCA DE MARTIN TOPRANIN DI 47 ANNI. IERI UN’ALTRA LETTERA SOSPETTA E MUNICIPIO DI CESIO BLINDATO
VACCINI OBBLIGATORI, 25 MILA CERTIFICAZIONI. PRIMA SCADENZA 10 SETTEMBRE
PROVINCIA AL VOTO, L’IMPRENDITORIA RIVENDICA UN RUOLO NELLE SCELTE
BLACKFIN SBARCA IN MESSICO
QUATTROMILA SENZA VACCINO, GRAN LAVORO ALL’ULSS PER NEONATI E RAGAZZI FINO A 16 ANNI
GOSALDO VIA AI PROGETTI PER FRENARE LO SPOPOLAMENTO
UCCISI DALLA ROGNA UNA DECINA DI CAMOSCI SUI MONTI FELTRINI
CORTINA TRIPADVISOR CANCELLA IL POST RAZZISTA (CAMERIERA DI COLORE NDR.) L’AUTORE? UN FORZISTA
A MATTMARK 52 ANNI FA, 17 MORTI. TRAGEDIA DELL’EMIGRZIONE BELLUNESE
ASSALTO IN A 27 ARRESTATO IL COMMANDO. INDAGINI A PISA, RICONOSCIUTI MEZZI E ARMI USATI PER ALTRI COLPI COME QUELLO TREVIGIANO
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CRONACA DAI GR DI RADIO PIU: 9.30, 12.30, 14.30, 16.30, 18.30 E MEZZANOTTE
ROCCA PIETORE Ieri mattina alle 9.30 circa un escursionista ha contattato il 118 poiché l’amico si era infortunato a una gamba sotto l’uscita del tunnel di Serauta in Marmolada, a Rocca Pietore. Una squadra del Soccorso alpino della Val Pettorina è quindi risalita con gli impianti e ha raggiunto a piedi, a 2.900 metri di quota, A.A., 42 anni, di Bolzano, che si era procurato un probabile trauma alla caviglia. Una volta imbarellato, l’uomo è stato riportato alla funivia e da lì accompagnato a Malga Ciapela, per essere affidato all’ambulanza diretta al pronto soccorso di Agordo.
AURONZO Alle 10.20 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in Val da Rin, ad Auronzo di Cadore, per un incidente sul lavoro. Mentre per una ditta boschiva, M.A., 23 anni di Bolzano, si stava occupando della loro movimentazione, uno dei tronchi lo aveva colpito sulla testa. L’eliambulanza è quindi atterrata nelle vicinanze del luogo dell’incidente, sul posto già l’ambulanza. Al ragazzo sono state prestate le prime cure e, una volta imbarcato, è stato portato all’ospedale di Treviso con un probabile trauma al volto. Sul posto anche il Soccorso alpino di Auronzo e i carabinieri.
AURONZO In fase di rientro l’elicottero è stato dirottato nel gruppo della Croda dei Toni, sempre ad Auronzo. Poco sotto il Bivacco De Toni, che sorge sulla Forcella degli Agnelli, una turista belga era caduta riportando un probabile trauma alla spalla. L’escursionista, che stava percorrendo il sentiero numero 107 con due amici, è stata recuperata con un verricello di 15 metri dal tecnico di elisoccorso, per essere trasportata all’ospedale di Cortina.
FELTRE_ CADE CON LA MOUNTAIN BIKE Il Soccorso alpino di Feltre è stato allertato dal 118, a seguito della chiamata di un ciclista, il cui amico era caduto con la moubtain bike infortunandosi nel bosco delle Montegge. Durante un giro, G.R., 52 anni, di Feltre (BL), perso il controllo della bici su un sentiero era finito a terra riportando la sospetta frattura di un polso e traumi al costato e a una spalla. Cinque soccorritori hanno raggiunto il luogo dell’incidente, guidati da un terzo ciclista di passaggio che li aveva aspettati sulla strada, e dopo averlo stabilizzato, hanno caricato in barella l’uomo per trasportarlo 300 metri fino alla strada. Affidato all’ambulanza, l’infortunato è stato accompagnato all’ospedale di Feltre
ALLEGHE_ PARAPENDIO CADUTO, FALSO ALLARME Ieri poco prima delle 16 il 118 è stato attivato da una persona che aveva visto un parapendio scomparire tra gli alberi dai Piani di Pezzé. Allertato, il Soccorso alpino di Alleghe è intervenuto per verificare la segnalazione. Risaliti a uno dei piloti, i soccorritori hanno appurato che erano decollati in 4, ma, a causa del vento, erano atterrati tutti in luoghi diversi: uno sulla spiaggetta, punto previsto; uno sulle piste; uno in un giardino; uno nel lago da dove era già uscito. Stavano tutti bene, quindi l’allarme è rientrato.
TAIBON_AGORDO
E’ emergenza idrica per le poche utenze di una frazione del Comune di Taibon, un’emergenza limitata e dda motivi di lavoro non da inquinamento da batteri. Lavori improcastinabili, sono quelli che ha in programma Gsp per la giornata odierna a Taibon Agordino in località Ronch de Bosc, per questo dalle 8 e fino al termine dei lavori (ora imprecisata) verrà sospesa l’erogazione d’acqua. Si tratta di una quindicina di utenze, ma il disagio si ripercuoterà fino ad Agordo capoluogo di vallata obbligando anche l’ospedale a prendere le adeguate contromisure come succede nelle emergenze per problemi alla rete idrica. Infatti, l’acquedotto che serve Agordo ha origine a Listolade di Taibon Agordino, in Val Corpassa e la rete poi si sviluppa sui terreni del Comune di Taibon fino a destinazione. Per questo Gsp non solo informa dell’interruzione prevista a Taibon ma avverte che ripercussioni si potrebbero avere anche in tutto il Comune di Agordo dove il servizio idrico dalle 8 al termine dei lavori non è garantito nella sua normalità.
Identificato dai carabinieri il mittente della lettera contenente polvere bianca che aveva causato l’allarme antrace a Palazzo Piloni, nello stesso periodo aveva inviato missive analoghe a rappresentanti del Comune di Comelico Superiore
AUDIO DAL REPORTER DI IERI
INDAGATO LUCA DE MARTIN TOPRANIN, 47 ANNI EX SINDACO IN COMELICO. SI FIRMAVA “MICHIELINO DI ANNI 9”
INDAGATO PER PROCURATO ALLARME E MINACCIA AGGRAVATA. SAREBBE LUI SECONDO I CARABINIERI L’AUTORE DELLA LETTERA ANONIMA CON POLVERE SOSPETTA INDIRIZZATA A DANIELE LARESE FILON. L’ATTACCO’ PARALIZZO’ LA PROVINCIA
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MATTMARK: PRESIDENTE VENETO RICORDA VITTIME BELLUNESI. “OGGI PIU’ CHE MAI GRATI E ORGOGLIOSI DI LORO”
“La memoria non ha tempo. Oggi come allora il ricordo, il dolore, la gratitudine per i tanti caduti bellunesi nell’ennesima tragedia dell’emigrazione operosa che vide protagonisti i veneti, devono essere vivi nei nostri cuori”.
Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto ricorda i 17 lavoratori di varie località del bellunese che persero la vita il 30 agosto del 1965, sotto la valanga che investì il cantiere per la costruzione di una diga a Mattmark, sul ghiacciaio svizzero dell’Allalin.
“A Mattmark come a Marcinelle – aggiunge il Governatore – il bisogno e la volontà di lavorare di questi eroi semplici, per costruire un futuro per sé e le proprie famiglie, trovarono dal destino una tragica risposta. Anche il loro sacrificio contribuì a far diventare il Veneto ciò che è ora, e il Veneto, grato e orgoglioso, li ricorda con affetto”.
MATTMARK – PICCOLI: “ABBIAMO IL DOVERE DI NON DIMENTICARE”
“Abbiamo il dovere di non dimenticare la tragedia di Mattmark, l’ultimo grande dramma dell’emigrazione italiana”. A dirlo, nel giorno della commemorazione, è il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli. Era il 30 agosto del 1965, quando nella svizzera Mattmark – dove si stava edificando la diga in terra più grande d’Europa – una valanga di oltre due milioni di metri cubi di ghiaccio travolse l’intero cantiere. Morirono, sul colpo, 88 lavoratori; e di questi 56 erano italiani. 17 i bellunesi. “Fu il territorio che pagò il tributo più alto”, ricorda Piccoli. “E questo a pochi anni dalla tragedia del Vajont”. “Per questo, soprattutto noi bellunesi, non possiamo dimenticare”, rimarca Piccoli. “Rischieremmo di perdere un pezzo fondamentale della nostra storia”. “Erano anni di forte crescita e bisognava costruire la diga: i ritmi di lavoro erano frenetici, anche 15-16 ore al giorno, mai un riposo. Questi erano i nostri emigrati all’estero”. “Mi auguro che le Istituzioni bellunesi continuino a manentenere vivo il ricordo. E’ un dovere civico e morale a cui non possiamo sottrarci”, la conclusione di Piccoli.
Sciagura di Mattmark
A Saas-Fee, una località turistica della Svizzera, una parte del ghiacciaio dell’Allalin si staccò provocando una valanga che travolse le baracche di alloggio degli operai che stavano costruendo la diga del lago Mattmark a 2120 metri di altezza. I morti accertati furono 88: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
Negli anni sessanta, la Svizzera ha vissuto una crescita economica senza precedenti. In quel periodo, l’emigrazione si andava progressivamente meridionalizzando e la Svizzera accoglieva da sola quasi il 50% dell’intero flusso migratorio italiano: più di 2 milioni e mezzo di persone, dall’immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark. Lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, che ancora oggi rappresenta la fonte principale di approvvigionamento della Confederazione, fu fino agli anni sessanta quasi l’unica risorsa energetica – prima di essere affiancata dal nucleare – grazie alla quale crebbe l’industria e venne accelerata la modernizzazione del paese. Lunedì 30 agosto 1965 una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d’Europa. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia determinò un momento di cesura nella storia dell’emigrazione italiana. Fu la provincia di Belluno, con 17 vittime, a essere la più colpita, insieme al comune di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, che perse 7 uomini.[2] Il 1º settembre 1965 il giornale Le Nouvelliste, di Sion, pubblica i nomi delle 88 vittime
Nessun responsabile Le baracche erano state costruite “sulla traiettoria di caduta del ghiacciaio sospeso”. L’istruttoria per accertare se e quali responsabilità fossero individuabili per la sciagura durò 7 anni. Al processo, nel 1972, i 17 imputati furono tutti prosciolti, e la sentenza di assoluzione venne confermata in appello dal tribunale cantonale del Vallese nel corso dello stesso anno. Non solo: alle famiglie delle vittime, che avevano proposto l’appello, fu addebitata la metà delle spese processuali. Unico contrappeso a questa soluzione della questione delle responsabilità civili e penali fu la Fondation Mattmark
ARCHIVIO RADIO PIU, 2013
Angelo Bressan è un imprenditore di Gosaldo, oggi controlla la ditta “Bressan Escavazioni” ma non ha mai scordato il tempo in cui è stato dipendente della ASM e lavorava in Svizzera. Nel 1965 Angelo aveva poco più di 17 anni e non ha mai dimenticato la tristemente nota tragedia di Mattmark che provocò 88 vittime di cui ben 56 emigranti italiani. Il 30 agosto del 1965 una massa di parecchi milioni di metri cubi si staccò dal ghiacciaio dell’Allalin ed investì un cantiere di lavoro per la costruzione di una diga. Tra le vittime ben 18 furono i Bellunesi, un tributo altissimo di sangue che la nostra emigrazione pagò allo sviluppo del Paese elvetico.
“Ero impiegato come escavatorista – ricorda Angelo Bressan – con la ASM, un consorzio di ben 11 ditte che si associarono per la costruzione di quella grande diga. Con me, al cantiere c’era mio padre Severino che nel giorno della tragedia era ricoverato in ospedale. In Svizzera lo stesso giorno del crollo del ghiacciaio arrivarono anche i miei due fratelli, Santo e Guido”.
Poteva essere una tragedia anche per la vostra famiglia. Come avete fatto a salvarvi?
“Siamo stati fortunati. Mio padre era in ospedale a Berna io mi trovavo nella cantine della mensa, a 8 chilometri dal cantiere. Una mezz’ora dopo avrei dovuto prendere servizio (erano le 17.30) poiché si lavorava con più turni, giorno e notte. Ci sono state “solo” 88 vittime perché poco prima gli operai che avevano lavorato tutto il giorno erano ormai rientrati. Se quel ghiacciaio fosse sceso qualche ora prima o qualche ora dopo oggi si conterebbero molti più morti. Mio padre sentì la notizia per radio e da quel giorno è stato colto da una paralisi che lo ha accompagnato per tutta la vita, fino alla morte avvenuta a 72 anni”.
E voi alla mensa come avete saputo della tragedia?
“Entrò – racconta Bressan – l’ingegner Rosman, il capo cantiere, chiedendoci di fare silenzio e prestare attenzione. Poi ci comunicò la notizia. In un attimo siamo balzati sui cassoni del camion e abbiamo percorso gli otto chilometri fino al cantiere. Il piazzale parcheggio era invaso dal ghiaccio, il cantiere un’enorme tomba; non c’erano morti, erano tutti sepolti dal ghiaccio”.
C’erano altri agordini con lei?
“Agordini no, ma c’erano Costante Renon e Ottorino Dal Don di Mis Sagron (il paese che confina con Gosaldo, a pochi chilometri anche da Fiera di Primiero). Lavoravamo con la stessa ditta, il corpo di Costante Renon è stato ritrovato tra i ghiacci due anni dopo”.
Immagino che avrete lavorato molto alla ricerca dei vostri colleghi.
“Per tutta la notte siamo rimasti sulla diga per vedere se c’era qualcuno da salvare. Il primo giorno di settembre ho scritto una cartolina a mio padre confermandogli che ero vivo, che stavo bene. In quel cantiere ci sono rimasto fino al 24 settembre per recuperare i corpi dei miei sfortunati compagni. Poi in Svizzera ci sono ritornato per altre due stagioni per completare i lavori sulla diga e lì ci sono rimasto fino all’inaugurazione”.
Ha altri ricordi?
“Uno in particolare: Giuseppe Clebber, del Friuli, mi diceva da tempo che quel ghiaccio avrebbe potuto muoversi, che sarebbe stata una strage. Aveva ragione e quel giorno che ha visto la massa di ghiaccio spostarsi è corso all’impazzata verso il versante opposto. Lo spostamento d’aria gli ha dato una mano ed è riuscito a salvarsi”.
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PROVINCIA, CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI E CONFARTIGIANATO IMPRESE BELLUNO: CONCENTRIAMOCI SUI PROGRAMMI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO Far emergere le eventuali diverse idee per il futuro della nostra provincia, anche attraverso una legittima dialettica. Individuare, auspicabilmente insieme ai rappresentanti del mondo economico bellunese, alcuni punti programmatici precisi, concreti e attuabili, a favore dello sviluppo del territorio, partendo da alcuni temi cruciali: innovazione, infrastrutture, cultura e formazione, turismo, Cortina 2021. Rinunciare a iniziative politiche temerarie e con obiettivi difficilmente raggiungibili, a favore di un percorso, serio e responsabile, finalizzato alla definizione di un nuovo sistema di governance, calibrato sulle specificità del territorio – come peraltro suggerito dalla tanto biasimata legge Delrio – magari istituzionalizzando quella collaborazione tra pubblico e privato che è prerogativa essenziale per la crescita economica della montagna bellunese.
Sono queste le richieste di Confindustria Belluno Dolomiti e di Confartigianato Imprese Belluno ai rappresentanti istituzionali e, in particolare, ai sindaci che, in questi giorni, si stanno confrontando, spesso con toni polemici, sul rinnovo della Presidenza della Provincia, dopo l’esperienza di Daniela Larese Filon, conclusasi con le elezioni amministrative del giugno scorso. «In questo momento complicato ma anche con grandi opportunità – affermano i presidenti delle due associazioni, Luca Barbini e Claudia Scarzanella – è necessario individuare alcune linee strategiche senza le quali si pregiudicherebbe ulteriormente l’efficacia dell’Ente Provincia, già seriamente messa in difficoltà dai continui e ingiusti tagli lineari ai trasferimenti da parte dello Stato, attuati nonostante un residuo fiscale per la nostra provincia di oltre ottocento milioni di euro all’anno. In questi giorni, abbiamo preso atto di numerose dichiarazioni sulle candidature, ma nulla è stato detto sui progetti per il futuro questo territorio. Quali politiche si intendono attuare per affrontare i problemi dello spopolamento, dell’invecchiamento, della competitività e dell’attrattività del nostro territorio? Ricordiamo che, per l’elezione di Daniela Larese Filon, le categorie economiche erano state coinvolte per l’elaborazione di un programma, in seguito mai attuato. È perciò fondamentale spostare il confronto dai nomi e da velleitarie battaglie politiche ai contenuti, vale a dire sulle cose da fare insieme a vantaggio esclusivo dei bellunesi, dei cittadini e delle aziende che qui operano generando occupazione e benessere. Anche perché sui progetti a favore dello sviluppo è più semplice trovare consenso e unità di intenti».
«Proprio per questo – aggiungono i presidenti di Confindustria Belluno Dolomiti e Confartigianato Imprese Belluno – ciò che serve è un approccio più pragmatico che consenta di definire un nuovo sistema di governance, calibrato sulle specificità della realtà bellunese. Del resto, sarebbe paradossale, e umiliante, che un territorio che pretende di essere autonomo rinunci a definire spontaneamente, partendo dal basso, una nuova geografia amministrativa e istituzionale, innovativa e propedeutica alla competitività economica della provincia e delle imprese che qui operano».
IL COLONNELLO GAETANO GIACCHI E’ IL NUOVO COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI BELLUNO
Presso la caserma “De Zorzi”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, alla presenza del Comandante Regionale Veneto, Generale di Divisione Antonino Maggiore, si è tenuta la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno tra il Colonnello Patrizio Milan e il parigrado Gaetano Giacchi. Il Colonnello Patrizio Milan è stato trasferito a Venezia, dove assumerà l’incarico di Comandante del Reparto Tecnico Logistico Amministrativo Veneto. Il Colonnello Gaetano Giacchi, originario della provincia di Ragusa, ha 56 anni, si è arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza nel 1981 ed è entrato in Accademia nel 1986. E’ laureato in Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria, in Scienze Politiche e in Giurisprudenza. Prima di arrivare a Belluno, ha maturato esperienze professionali in diversi incarichi operativi di comando in Liguria, Sicilia, Piemonte, Trentino Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia, ove ha comandato, fino a pochi giorni fa, il Reparto Tecnico Logistico Amministrativo di Trieste.
TAIBON_MESSICO, BLACKFIN SEMPRE PIU’ SU’…. ANZI SEMPRE PIU’ IN LA’
Blackfin ha varcato le frontiere aprendo il suo primo negozio monomarca a Città del Messico, nel quartiere Colonia Roma, cuore culturale della capitale. Impresa importante sviluppatasi con la collaborazione di Moda Y Visión Italiana distributore per il Messico. Il progetto è il risultato del processo di internazionalizzazione del marchio e dei buoni uffici tra Nicola Del Din della Blackfin con Giancarlo Quacquarelli e Federico Pasquetto di Moda Y Vision Italiana. Il nuovo negozio ha trovato collocazione nella zona colonia romana, il cuore culturale della capitale, lo showroom si presenta con un elegante ufficio commerciale e un magazzino che consente un’efficace distribuzione in tutta la regione. “Questa sede multifunzionale – spiega Nicola Del Din dalla sede di via Nogarola a Taibon Agordino – è uno showroom dove gli ottici del Messico potrannno trovare l’intera gamma Blackfin, ma ha pure lo scopo di fornire un posto per mostrare i nostri occhiali per i consumatori finali e raccontare loro la storia del nostro marchio”.
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BELLUNO_contributi regionali per le imprese turistiche della montagna bellunese
Contributi regionali per le imprese turistiche montane. Esiti del bando per le Dolomiti e la montagna veneta Alla presenza dell’Assessore Regionale al Turismo ed ai Fondi UE Federico Caner, si terrà venerdì 1 settembre 2017, alle ore 11.30, c/o sede Confcommercio Belluno, Piazza Martiri 16 (2° piano) la conferenza di presentazione dei risultati dell’istruttoria sulle richieste di finanziamento finalizzate all’ammodernamento e all’innovazione delle strutture ricettive del turismo ubicate in aree di montagna. Sarà presentata l’analisi del livello di adesione e di partecipazione al bando regionale espresso dalle imprese della ricettività professionale del sistema montano veneto e il totale degli interventi approvati dall’istruttoria.
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SELVA DI CADORE, LEGAMI DI AMICIZIA INOSSIDABILI, 35 ANNI DOPO,
di Loris Santomaso
SANTA FOSCASono trascorsi ormai 35 anni dal loro primo incontro del 21 agosto 1983 avvenuto in quel di Levico, ma l’inesorabile passare del tempo non ha esaurito la fraterna amicizia nata all’inizio degli anni ’60 del secolo scorso all’Istituto ortopedico elioterapico di Santa Fosca fra gli allora tanti pazienti del reparto «poliomielitici». È, il loro, un sentimento solido e sincero che li fa incontrare ogni anno, con immutato entusiasmo, nei puntuali raduni della prima domenica di settembre. Un’«agape» fraterna fra gli allora «ragazzi del reparto polio» dell’ex IOE, un gruppo che è riuscito a tener acceso un forte legame nella condivisione di una comune sorte e che si ritroverà per la 35a volta domenica prossima, 3 settembre. Lo faranno, come di consueto nella splendida val Fiorentina, che considerano una loro seconda patria, nel luogo che, oltre cinquant’anni fa ha visto sorgere, all’interno di un reparto ospedaliero, che li accolse e li curò dagli effetti devastanti della poliomielite (quando purtroppo i vaccini ancora non c’erano), un profondo senso di solidarietà che si mantiene vivo nonostante gli anni, le crescenti difficoltà e la perdita dei tanti che sono andati avanti e il cui elenco, purtroppo, continua ad allungarsi. Il loro incontro, che si ripete dal 1983 per iniziativa di Loris Santomaso di Rivamonte e delle «colleghe» Gigliola Baldo di Aldeno e Nora Bertelle di Feltre, inizierà come da programma con la partecipazione alla Messa delle 10.30, celebrata dal parroco padre Gianpietro Pellegrini nella monumentale chiesa di Santa Fosca, durante la quale saranno ricordati tutti gli amici nel frattempo scomparsi, con un particolare pensiero per Ioris Taverner recentemente deceduto, nonché per i tanti mai dimenticati benefattori come il primario professor Giuliano Giuliani, il cappellano don Mario Vallata e suor Venerina Scotti.
Il gioioso e sempre emozionante convegno si concluderà con il ritrovo conviviale al rifugio Aquileia, fra gli immancabili ricordi nostalgici dei giorni di gioventù vissuti lassù all’IOE di santa Fosca, fra Pelmo e Cernera.
Foto:RIFUGIO AQUILEIA – Foto ricordo del 34° incontro del 2016.
STASERA E DOMANI SERA A FALCADE Cala il sipario anche su i “Giovedi della Biblioteca” che anche quest’anno ha incassato il favore del pubblico locale e dei turisti. L’ultimo appuntamento è con “La nostra Africa”, un viaggio per immagini di Susanna Dan e Enzo Lombardi. La coppia da tempo è “malata” d’Africa e a Falcade porterà immagini e video freschi sapientemente montati da Fulvio Scussel. Appuntamento QUESTA SERA alle 21 alle Casa della Gioventù di Caviola.
DOMANI il Comitato Grande Guerra Valbiois nell’ambito degli venti a 100 anni dalla prima Guerra Mondiale, proporrà un nuovo incontro, con la storia. Nell’occasione sarà presentato il libro “Da Vallada ai campi di battaglia, uomini e soldati di una comunità delle Dolomiti dall’ottocento alla Grande Guerra”. La serata, ingresso libero e aperta a tutti è in programma alle 20.45 alla Casa della Gioventù è organizata dal gruppo Ana di Vallada Agordina alla presenza degli autori Cesare Andrich, Orazio Andrich, Luca Riccardo Del Chin, Giuseppe Dalla Zassa, Claudio Antonio Luchetta, Maurizio Nardi e Aldo Ronchi.
LA SAGRA A FREGONA
EVENTI E MANIFESTAZIONI AGRICOLE, DA SAN TOMASO AD AGORDO- SI INIZIA DOMANI
Sono ancora lontani i primi venti di neve che scendono dai canaloni, ma un pensiero alla stagione autunnale è d’obbligo, soprattutto in vista di quegli appuntamenti che per San Tomaso, Selva di Cadore, Agordo, Canale d’Agordo, Livinallongo e Falcade significa un fine settimana in più di movimento, colore, divertimento ed entrate economiche comunque importanti in una stagione già di per sè soddisfacente.
Sabato e domenica a San Tomaso primo appuntamento con le tradizioni agricole e la giornata dell’orzo. La settimana successiva ad Agordo in località Prompicai ritorna il mercato contadino. A Selva di Cadore il 9 e 10 settembre Festa della Desmontegada in località i Piegni: stand gastronomici, gruppi musicali, mercatini, sfilate tuffo nel passato tra fieno, cavalli e pony. La Se Desmonteghea di Falcade inizierà il 29 settembre fino a domenica 1 ottobre, è una manifestazione di alto valore culturale, storico e folcloristico che si svolge annualmente a Falcade in Val Biois l’ultimo weekend nel mese di Settembre: appuntamento di chiusura della stagione turistica estiva nella Val Biois. La manifestazione si svolge principalmente presso il tendone allestito su Piazzale dello Sport a Falcade, sulla Piana di Falcade e nelle vie del paese in occasione della parata delle malghe della Val Biois, cuore dell’evento. Il sabato mattina si tiene la grande e colorata sfilata delle mandrie e delle greggi il sabato mattina attraverso le vie di Falcade; le Malghe della Val Biois sfilano su carri addobbati a festa in compagnia dei propri animali, anch’essi finemente bardati per l’occasione; gli animali vengono quindi ospitati sulla Piana di Falcade, l’ampia distesa erbosa in centro al paese, e la manifestazione si sposta presso il tendone. La rassegna razza bruna è un’esclusiva del territorio Fodom, come ogni anno a fine settembre (quest’anno il 29) è organizzata a Pieve di Livinallongo del Col di Lana. Canale d’Agordo l’8 ottobre apre la piazza ai mezzi da lavoro in occasione del Di del trator. Gran finale ad Agordo con la Fiera del Bestiam dal 12 al 14 ottobre sul Broi.
SPORT E STRADE (203 AGORDINA) CICLISMO L’organizzazione della Haute Route: impeccabile. Dall’Austria all’Italia senza sorprese anche perché la tassa di iscrizione è impegnativa, non per tutti. Ad una settimana dall’evento sono già state rese note le modalità di passaggio per la provincia di Belluno, da nord a sud. Ogni strada è stata dotata di cartello che indica il transito dei ciclisti, ad Agordo l’8 settembre tra le otto e le nove del mattino. La manifestazione ciclistica a tappe per amatori costituisce uno degli appuntamenti delle Haute Route Series, la serie di eventi organizzati da Oc Sport che coinvolgono Europa e Stati Uniti con manifestazioni sulle Alpi, sui Pirenei e sulle montagne del Colorado. L’Haute Route arriva nel bellunese venerdì 8 settembre, settima e conclusiva frazione da Canazei a Venezia: 181 chilometri e 2551 metri di dislivello, con tre salite: Passo Fedaia / Marmolada (2057 metri di altitudine), Forcella Franche (992 metri, sci salirà da Agordo per scendere poi lungo la Valle del Mis) e Passo San Boldo (706 metri). Complessivamente le sette tappe proporranno 852 chilometri di sviluppo e 21. 360 metri di dislivello positivo. Si partirà il 2 settembre da Innsbruck per arrivare l’8 settembre a Venezia. Al via 350 concorrenti, provenienti da diverse nazioni.
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ANDREA FONTANA IN INGHILTERRA PER IL QUINTO ROUND DELL’INTERNATIONAL GT OPEN
DAL GIORNALE RADIO PRINCIPALE
DOPO GLI OTTIMI RISULTATI DELLE ULTIME GARE IL PILOTA BELLUNESE PUNTA IN ALTO PER IL PROSEGUO DELLA STAGIONE
Silverstone, 30 agosto 2017 – Ricomincia da Silverstone la stagione 2017 di Andrea Fontana con il quinto round dell’International GT Open. Dopo un inizio travagliato con il debutto poco fortunato in Portogallo per i continui problemi ai pneumatici ed il week end beffardo a Spa – Francorchamps, con la sportellata di un altro concorrente che lo ha costretto al ritiro mentre occupava il terzo posto, sono arrivate le entusiasmanti prestazioni sfociate con due podi nelle ultime due gare, il secondo posto al Paul Ricard e il terzo posto all’Hungaroring. Il pilota bellunese, sempre a bordo della prestazionale Lamborghini Huracán GT3 del Team Imperiale Racing, è pronto per un finale di stagione che saprà regalare sicuramente grandi emozioni. Si comincia da Silverstone per continuare poi con l’unica tappa italiana, Monza, mentre con l’ultima gara in programma sarà Barcellona a decretare il Campione dell’International GT Open 2017.
“Veniamo da una lunga pausa estiva – precisa Fontana – due mesi senza salire in macchina sono veramente troppi ed i nostri avversari non sono rimasti fermi nel frattempo, ma la carica positiva è alle stelle e Silverstone è una delle mie piste preferite. La voglia di salire in auto è tanta, come la convinzione di poter fare dei buoni risultati nelle prossime tre gare, che sono le ultime della stagione. All’Hungaroring abbiamo avuto ulteriori conferme sulle nostre possibilità e sul pacchetto tecnico a disposizione. Il campionato è ancora lungo ed a Silverstone dobbiamo continuare con il trend positivo cominciato in Francia e fare più punti possibili in ottica campionato.”
Il week end di gara prenderà il via venerdì con le prove libere per proseguire il sabato con le Q1 alle 11:20 e Gara 1 a partire dalle 15:15. Domenica Q2 dalle 9:40 e il via di Gara 2 alle 13:15. Entrambe le gare saranno coperte dal live streaming sul sito ufficiale del campionato www.gtopen.net con il collegamento alla pagina YouTube per la diretta con commento in Italiano. Gli orari potrebbero subire delle variazioni che saranno comunicate tramite i canali social del pilota.
“Qui in Inghilterra vivremo un evento nell’evento; infatti ospiteremo una trentina di clienti e giornalisti inglesi del mio main sponsor, Falmec, che verranno accolti nella giornata della domenica. Per loro è prevista una giornata intensa con la possibilità di assistere dal vivo a tutte le fasi delle qualifiche e della gara. A pranzo saranno accolti nella nostra VIP hospitality da chef professionisti della cucina italiana e potranno passare un momento a contatto con i piloti ed il team. I clienti inglesi di Falmec avranno un Pass Vip che darà loro la possibilità di accedere a tutte le zone del circuito, nonché una visita guidata all’interno del box per toccare da vicino il bolide da 620 cavalli con cui ho la fortuna di gareggiare ed inoltre sarà dedicato a loro una sessione ufficiale di autografi e la consegna di alcuni gadget e ricordi del weekend. Abbiamo voluto creare questo evento per ringraziare ancora una volta Falmec per tutto l’aiuto che ci sta dando in questa stagione. Sono sicuro che tutti i partecipanti potendo entrare così da vicino in questo mondo proveranno un’emozione indimenticabile.”
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10 TRANSPELMO DA TUTTO ESAURITO
Val di Zoldo (Belluno), 30 agosto 2017 – Sold out alla Transpelmo. La decima edizione dell’ evento della corsa in montagna proposto dalla Pro Loco Zoldo Alto (Belluno) ha fatto registrare il tutto esaurito e così saranno 700 i concorrenti che domenica 3 settembre si confronteranno lungo i sentieri che corrono attorno a una delle vette di maggior fascino delle Dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco: il monte Pelmo. Nella start list figurano, con i primi numeri, anche i vincitori delle prime nove edizioni: da Luca Cagnati e Silvia Serafini, vincitori nel 2016, a Claudio Cassi e Martina Brustolon, vincitori della prima edizione, nel 2008. «Abbiamo raggiunto la quota massima fissata, vale a dire 700 concorrenti ed evidentemente siamo molto soddisfatti della risposta degli atleti» commentano Andrea Cero ed Eris Costa, del comitato organizzatore. «Per loro, come dalla prima edizione, stiamo dando il massimo, con un grande lavoro da parte dei volontari: sono oltre 120 venti complessivamente e di questi una sessantina saranno quelli posti lungo il percorso per assicurare assistenza, collegamenti radio e ristori».
Il tracciato della Transpelmo prevede partenza e arrivo a Palafavera e proporrà 18 chilometri di sviluppo, per 1.300 metri di dislivello positivo e altrettanti di dislivello negativo. Il tratto più impegnativo è quello che porterà i concorrenti dal rifugio Venezia a Forcella Val d’Arcia: 550 metri di dislivello in poco più di 2 chilometri di sviluppo. Confermati partenza e arrivo nella zona dello stadio del biathlon, novità dello scorso anno. Il via è previsto per le 9.30. Il tempo massimo è fissato in 5ore. Sono previsti due cancelli orari: al rifugio Venezia alle 11.30 e a Forcella Val d’ Arcia alle 12.30.
Quest’anno la Transpelmo proporrà una novità dedicata ai più piccoli: si tratta della Transpelmo Junior Race, manifestazione promozionale dedicata agli Under 15 che si correrà con partenza e arrivo sotto lo striscione della gara dei “grandi”, sulla piana di Palafavera, nei pressi dello stadio del biathlon. Alla gara, che prenderà il via alle 9.45, ci si potrà iscrivere gratuitamente la mattina del 3 settembre, fino alle 9.15, in zona partenza. Il numero massimo di iscritti è stato fissato a 200. I bambini e ragazzi saranno divisi in quattro categorie (una in più rispetto alle tre originarie, vista la richiesta), maschili e femminili: Pitùs (pulcini) da 0 a 6 anni (dovranno percorrere 1 giro del tracciato, pari a 600 metri); Skiràte (scoiattoli) da 7 a 9 anni (2 giri); Liòre (lepri) da 10 a 12 anni (2 giri); Camòrz (camosci) dai 13 ai 15 anni (3 giri). Tutti i partecipanti riceveranno un braccialetto ricordo e per tutti ci sarà anche un … ristoro nutelloso. Verranno inoltre premiati i primi tre classificati di ogni categoria.
Le premiazioni si svolgeranno al tendone di Palafavera a partire dalle 14. Oltre ai riconoscimenti per i primi classificati sono previsti anche diversi premi ad estrazione con la Lotteria Transpelmo. Per tutti i dettagli sull’evento: www.transpelmo.com.
METEO, IL TEMPO DA OGGI A DOMENICA
Giovedi 31
Tempo atteso: Tempo inizialmente soleggiato e caldo, con aumento della nuvolosità dalle ore centrali da Ovest, sia per nubi alte che per cumuli a maggiore sviluppo. Possibile qualche fenomeno di instabilità al pomeriggio/sera.
Precipitazioni: Fino al primo pomeriggio assenti (0%); in seguito possibili isolati rovesci o temporali, specie sui settori occidentali al confine con il Trentino Alto Adige (20/40%).
Temperature: Senza variazioni di rilievo, con minime raggiunte in serata in alta quota. Su Prealpi a 1500 m min 14°C max 20°C, a 2000 m min 11°C max 16°C. Su Dolomiti a 2000 m min 11°C max 18°C, a 3000 m min 4°C max 8°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati per brezze; in quota da moderati a tesi da Ovest Sud-Ovest, a 5-30 km/h a 2000 m, 25-50 km/h a 3000 m.
Venerdi 1
Tempo atteso: Tempo instabile/perturbato, con nuvolosità irregolare cumuliforme spesso intensa. Fenomeni di instabilità saranno possibili per tutto l’arco della giornata. Clima diurno sensibilmente più fresco.
Precipitazioni: Probabili rovesci e temporali a tratti anche diffusi e localmente intensi (80%). La neve potrà fare la sua ricomparsa sulle vette dolomitiche più elevate al pomeriggio/sera.
Temperature: In calo specie nei valori massimi, con minime alla sera. Su Prealpi a 1500 m min 11°C max 14°C, a 2000 m min 8°C max 10°C. Su Dolomiti a 2000 m min 9°C max 11°C, a 3000 m min 2°C max 4°C.
Venti: Nelle valli deboli o moderati; in quota tesi da Sud-Ovest, a 20-35 km/h a 2000 m, 35-55 km/h a 3000 m.
Sabato 2
Tempo variabile/instabile con nubi irregolari alternate a schiarite probabilmente più ampie di venerdì, con probabili rovesci sparsi e qualche temporale. Clima fresco con possibile ricomparsa della neve anche attorno ai 2500 m di quota, specie al pomeriggio/sera.
Domenica 3
Residua instabilità, con rovesci più probabili nella prima parte di giornata e sui settori orientali, con limite della neve in calo anche attorno ai 2000 m, specie in caso di fenomeni prolungati. Attenuazione dei fenomeni e della nuvolosità da Ovest dal pomeriggio. Clima molto fresco per il periodo. Previsore: G.M.