GIORNALE RADIO PIU EDIZIONE DEL 01.12.2017, direttore Mirko Mezzacasa.
Dai giornali radio delle 9.30, 12.30, 14.30, 1630, 18.30. pagina in aggiornamento continuo dalle 6 del mattino alle 20 della sera.
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COPERTINA La Giornata mondiale contro l’AIDS, indetta ogni anno il 1º dicembre, è dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV. Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi.
AGORDO LO STADIO DEL GHIACCIO RIMANE CHIUSO. L’INTERVENTO DI ROBERTO CHISSALE’ IN CONSIGLIO COMUNALE
Il palaghiaccio di Agordo rimarrà chiuso anche durante la stagione invernale, dopo la lunga gestione di Milco Tormen, l’impianto è chiuso già dalla scorsa primavera, bar compreso. Ma il peggio inizia ora, nemmeno più la pista di ghiaccio al “Toni Guadagnini”, nonostante gli anni di gran blasone con la squadra di serie B1, con le campionesse italiane di hockey femminile dell’Agordo, con i successi delle pattinatrici della Sportivo Ghiaccio Agordino. Era i ltempodeisogni,dellostadio coperto e degli eventi degni di nota degli sport del ghiaccio nel capoluogo, ma sono rimasti sogni. Le gestioni negli anni sono riuscite a far quadrare i bilanci ma producendo ghiaccio naturale, i compressori per la pista artificiale sono fermi da tempo e il recente taglio delle piante ulle scarpate sopra lo stadio hanno contribuito a rendere problematica la tenuta del ghiaccio, perché il sole non ha più ostacoli quando sorge dal Monte Celo. La tematica è stata al centro del consiglio comunale di ieri sera, a portarla in aula il consigliere Roberto Chissalè. “L’allarme lo ho dato ancora a luglio – ha detto Chissalè – perché lo stadio era chiuso dalla primavera. L’assessore Gabriele Trento in consiglio comunale aveva assicurato che era in corso una valutazione dello stato dell’immobile per vedere quali interventi fare per poterlo riaprire. Ma soprattutto l’assessore aveva chiarito che c’erano delle manifestazioni di interesse per la gestione”. Evidentemente non è andata così, lo stadio è chiuso a doppia mandata, l’ex gestore ha scelto altre strade professionali. “Mi riesce difficile spiegarmi – tanto lustro ha dato alla città. Con la chiusura si priva il paese, i cittadini ed i turisti di un’altra attrattività”. Chissalè ha inoltre attaccato la Giunta perché mentre lo stadio da decadendo pensa ad altro. “A nuovi progetti di edifici sportivi” ha precisato Chissalè facendo riferimento ai campi da Tennis per i quali sono stati spesi 15 mila euro. “Almeno che il Comune faccia qualche cosa – ha concluso Chissalè – come portare una pista di ghiaccio artificiale sul Broi di Agordo”.L’assessore Gabriele Trento ha spiegato che da un sopralluogo lo stadio e il Bar non sono più a norma, che saranno necessari lavori importanti ma al momento mancano i soldi. Quindi lo stadio rimane chiuso.”Mentre lo stadio collassa definitivamente – ha concluso Chissalè – qui a 200 metri dal Municipio in 9 mesi è stato costruita una struttura (Palaluxottica ndr.) che contiene tutta Agordo”.
TENSIONE ALTA ALLA IDEAL STANDRD DI TRICHIANA DOPO LE BRUTTE NOTIZIE DI IERI. Di Damiano Tormen
LIVINALLONGO, A SALESEI IL TELEFONO E’ MUTO
I cittadini della frazione Salesei a Livinallongo del Col di Lana sono senza telefono fisso, collegamento alla rete internet, soprattutto senza qualcuno che si prenda a cuore il loro problema di clienti e risolva in via definitiva una situazione non più sostenibile nella relazione con le compagnie telefoniche, quelle che a fine mese pretendono comunque il pagamento della bolletta anche se il cliente non ha potuto godere appieno del servizio, mai una lettera di scuse. “E’ dal 9 novembre scorso – racconta Nicoletta da Costa di Salesei – che telefono al centralino della Telecom per segnalare il problema. Inizialmente era un rumore continuo e fastidioso”. Ha avuto pazienza per alcuni giorni Nicoletta, convivendo con quel disturbo all’orecchio. “Speravo che in qualche giorno tutto ritornasse alla normalità. Siccome era brutto tempo con pioggia e neve, ho pensato si fossero bagnati dei fili delle linee peraltro datate, auspicavo la soluzione del problema con il ritorno del sole”. Evidentemente il sole ha tanti poteri, ma non quello di sistemare le linee telefoniche sostituendosi al tecnico. “Infatti – dice Nicoletta – per questo ho iniziato a chiamare la Telecom per avere una risposta che non ho avuto. Il rumore per la verità è scomparso, ma solo perché è subentrato il totale black out della linea telefonica che ora interessa tutta la frazione di Salesei”. Alle continue chiamate, almeno dieci, la risposta della centralinista è stata sempre la stessa: “Signora, stiamo lavorando, ci vorranno 48 ore per risolvere il problema, abbia pazienza”. Di pazienza Nicoletta è piena, di giornate ne sono passate molte più di due ed ogni volta ad ogni segnalazione la stessa litania del stiamo lavorando. “Ho parlato anche con i miei vicini di casa, siamo tutti nelle stesse condizioni. Non ne possiamo più”. Anche il maestro Giuliano Federa, direttore della Banda da Fodom, ha alzato la penna ed ha reso nota la sua amarezza con un messaggio affidato ai social. “Non è certo da me usare facebook per lamentarmi – scrive – ma abbiamo raggiunto il limite. È da due settimane che qui a Salesei manca la connessione a internet per non si sa neanche quale motivo. E nessuno in due settimane, nel 2017, si sta muovendo per ripristinarlo. Un disservizio spaventoso. Io riesco a vivere bene in montagna solamente per l’anima che metto nelle mie associazioni di volontariato e la realizzazione che queste mi restituiscono. Non sicuramente per la vivibilità che mi viene offerta dalle istituzioni, neanche un briciolo. Due settimane senza internet in un qualsiasi altro posto di sicuro non sarebbe potuto accadere. Dimenticati per la milionesima volta”. Questa è l’ennesima triste vicenda telefonica, nelle settimane scorse a protestare per la mancanza del telefono da oltre un mese Gianni Pezzè dell’Hotel Aurora a Saviner di Rocca Pietore che lamentava il disservizio alla centrale operative dell’emergenza ambulanze, pochi giorni dopo anche Sandro Soppelsa sempre di Saviner della ditta Cubetti denunciava la sua situazione: al buio telefonico per più di quattro settimane.
BELUNO_COMUNE Inquinamento dell’aria, in vigore la nuova ordinanza
È entrata in vigore la nuova ordinanza in tema di contenimento dell’inquinamento dell’aria, un provvedimento reso necessario dalle direttive europee e dalla preoccupante situazione della qualità dell’aria del bacino padano, che include Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, interessando anche il Bellunese. I provvedimenti si dividono in due tipi: strutturali, per il periodo invernale dal primo ottobre al 31 marzo, ed emergenziali, in caso di allerta smog. A spiegare le novità è l’assessore all’ambiente, Stefania Ganz (audio)
Sulla questione del riscaldamento domestico pone l’accento il sindaco Jacopo Massaro (audio)
TAIBON, IL BUSINNESS DELLA FARMACIA COMUNALE IN AUMENTO DEL 4 PER CENTO
ARCHIVIO RADIO PIU INAUGURAZIONE FARMACIA 2008 IL TAGLIO DEL NASTRO
A dieci anni dall’apertura i bilanci della farmacia comunale di Taibon confermano una volta in più l’importanza di quella lungimirante idea di dare al paese un servizio importante. Nell’ultimo anno l’Azienda Speciale Multiservizi (che gestisce la farmacia di piazza IV Novembre) ha visto incrementare i ricavi del 4% raggiungendo i 573 mila euro in linea con quelli registrati a consuntivo negli anni 2014 (571.480) e 2015 (568.400). Lo scorso anno i ricavi ammontavano invece a 549.485 euro, la flessione è stata integralmente recuperata nel corso dell’anno anche grazie alla riduzione del periodo di chiusura della farmacia per ferie, una sola settimana contro le due dell’anno prima. Nell’anno 2016 la farmacia aveva evaso 11.347 ricette, alla data del 30 settembre le ricette evase erano 8.641 (309 più dello stesso periodo dell’anno precedente) con un incremento del 3,7%. Il valore medio della singola ricetta è stabile a 25,24 euro.Il costo del personale per il 2017, una direttrice e una farmacista full time, è stato stimato in misura di poco superiore ai 103 mila euro, oltre ad un eventuale premio da quantificare sulla base dei risultati conseguiti dall’azienda. E’ stato previsto il compenso del revisore unico, nessun compenso è invece previsto per i membri del consiglio d’amministrazione come deciso da decreto del sindaco nel 2014.I locali adibiti a Farmacia sono di proprietà comunale per un periodo concesso in comodato gratuito e dal 2009 in affitto al canone di 6000 euro l’anno, dal gennaio 2010 l’azienda ha preso in locazione un appartamento utilizzato come alloggio per i dipendenti durante i turni della farmacia per un costo di 2640 euro annui. Il futuro si preannuncia roseo, gli ammortamenti relativi alle immobilizzazioni materiali sono stimati per il 2017 e 2018 in 800 euro, in consistente diminuzione rispetto al 2015, posto che gli arredi hanno terminato il ciclo di ammortamento nel corso del 2015. Le spese immateriali di start-up sono già state completamente ammortizzate. La gestione reddituale genererà risorse finanziarie in entrata nel 2018 per circa 37mila euro e sono previste risorse finanziarie in entrata per circa 657 mila euro derivanti integralmente dalla vendita dei medicinali. Sono previste uscite per le distribuzione di dividendi al COmune per 21mila euro, il totale delle entrate sarà in grado di finanziare tutte le uscite correnti e anche il trasferimento al Comune con una giacenza di cassa al 1 gennaio 2018 di 142mila euro.
AGORDO 20MILA EURO PER IL SERVIZIO DI VIDEO SORVEGLIANZA
L’amminsitrazione comunale ha deciso di investire 20 mila euro per iniziare a difendere il territorio e i cittadini con l’ausilio della video sorveglianza. “Per noi è una sconfitta – ha detto il sindaco di Agordo Sisto Da Roit – mai avremmo voluto fare questa scelta e non per il denaro ma perchè significa che abbiamo perso la battaglia per la civiltà”. Il sindaco ammette di aver avuto diversi colloqui con la gente, le istituzioni scolastiche, le Forze dell’Ordine e le conclusioni sono state la necessità di dotare il paese di telecamere vere e funzionanti. “Sono tanti purtroppo gli atti vandalici che si verificano – ha detto Da Roit – tutte collegabili a un basso senso civico dei nostri concittadini. Per contenere questo fenomeno siamo costretti a dotarci di questi sistemi”. Nella prima fase verranno installate delle telecamere ma anche delle foto trappole nella zona scolastica di Tamonich dove gli atti vandalici contro strutture ed ambiente sono ormai all’ordine del giorno”.
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE CRISTINA BIEN E LA RISPOSTA DEL SINDACO, AUDIO
CENCENIGHE La rete elettrica del Veneto s’arricchisce di un altro importante tassello. La nuova cabina primaria di Cencenighe che verrà inaugurata stamane alle 11 in via Torino, consentirà di rendere disponibile una maggiore quantità di energia e soprattutto migliorare la qualità e continuità del servizio offerto a cittadini e imprese. Al taglio del nastro saranno presenti: Roberto Zapelloni, Luca Tanzi responsabili Enel Distribuzione Triveneto, Franco Gidoni consigliere regionale, Roberto Padrin presidente della Provincia, Alessandra Vinciguerra commissario prefettizio a Cencenighe, Siro De Biasio sindaco di Alleghe, Rinaldo De Rocco sindaco di Canale d’Agordo e Don Luigi Canal parroco di Cencenighe.
SELVA DI CADORE
Non solo chiusure di sportelli dei grandi istituti di credito con l’accentramento dei servizi, non solo smantellamenti di bancomat perché poco redditizzi dove a mancare sono i numeri, a Selva di Cadore Poste Italiane va nella direzione opposta e andando incontro ai bisogni della gente di montagna apre in paese il nuovo postamat. “A breve – spiega il sindaco del paese Silvia Cestaro – verrà montata la rampa per permetterere un’adeguata fruizione dell’apparecchiatura a chiunque abbattendo le barriere”. Per l’amministrazione comunale è un successo. “Per arrivare a questo – conclude Silvia Cestaro – l’amministrazione si è confrontata con Poste Italiane diverse volte con l’obiettivo di poter ottenere un servizio necessario per chi abita a Selva di Cadore e per chi lo frequenta considerato che il paese basa la sua economia sul turismo”.
SCI AI PIEDI, SI VA La stagione dello sci nel comprensorio Dolomitistars inizia ufficialmente domani nei comprensori: Civetta (Alleghe-Selva di Cadore-Val di Zoldo), Ski area San Pellegrino (Falcade-Passo San Pellegrino) e Arabba, gli impianti della Marmolada entreranno in funzione il 7 dicembre. Da questo primo weekend di dicembre, che precede il lungo Ponte dell’Immacolata, sarà possibile sciare su 75 km di piste, nel Civetta e nella ski area San Pellegrino saranno attivi i collegamenti tra una località e l’altra, mentre da Arabba si potrà raggiungere sci ai piedi Corvara e l’Alta Badia. Anche la pista La VolatA a Passo San Pellegrino che ha appena ricevuto l’omologazione FIS e FISI per gare internazionali e nazionali, avrà la sua festa sabato 9 dicembre con l’inaugurazione ufficiale. La cerimonia inizierà alle ore 11.30 presso la stazione a monte della funivia Col Margherita (Passo San Pellegrino), alla presenza di importanti personalità politiche del territorio. La VolatA è stata la novità della scorsa stagione sciistica, nella stagione autunnale sono stati ultimati i lavori di adeguamento, tra cui l’allargamento della parte alta del tracciato. Tutta la pista è stata cablata con la fibra ottica per consentire ogni tipologia di cronometraggio e agevolare le riprese televisive.
FONDI DI CONFINE PRESENTATI I RISULTATI DELL’ATTIVITA’ SVOLTA
Martedì scorso a Trento, presso la sede della Regione, il Presidente del Fondo Comuni Confinanti, Roger De Menech, ha incontrato il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, ed il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, per fare il punto su questi tre anni di attività del Fondo in vista della prossima riunione del Comitato paritetico che avrà luogo a Roma il prossimo 30 novembre. I tre presidenti, oltre ad analizzare i risultati fin qui raggiunti, hanno valutato e condiviso i passi futuri nella gestione comune dell’Intesa, in un’ottica di costante collaborazione tra le Istituzioni coinvolte, a garanzia del raggiungimento degli obiettivi di perequazione e solidarietà tra territori che sono alla base dell’Intesa e che rappresentano il perno su cui ruota tutta la programmazione strategica, fortemente voluta dal Comitato paritetico e portata avanti da Regioni, Province e Comuni.
TANTI SOLDI PER 400 PROGETTI IN 7 ANNI
40 milioni di euro l’anno per il Fondo comuni confinanti, un totale di 400 progetti sostenuti in 7 anni grazie a 550 milioni di euro. Rinnovati l’accordo e la firma dell’Intesa. Anche in futuro, la Provincia di Bolzano e quella di Trento verseranno 40 milioni di euro all’anno per alimentare il Fondo comuni confinanti, il cui obiettivo è quello di sostenere la valorizzazione e lo sviluppo economico e sociale dei territori di Lombardia e Veneto confinanti con Alto Adige e Trentino. Questo il “cuore” dell’accordo sottoscritto oggi, 30 novembre a Roma, dal sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa, dal presidente del Fondo Roger De Menech, dai presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Arno Kompatscher e Ugo Rossi, e dai rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, Ugo Parolo e Federico Caner. L’accordo rafforza quanto già sancito nel testo del 2014 rinnovando e rilanciando alcuni aspetti fondamentali per una gestione snella del Fondo alla stregua della linea operativa che il Comitato si è dato in questi anni, improntata sulle strategia d’area vasta. L’intesa prevede che il Fondo comuni confinanti sostenga in maniera prioritaria dal punto di vista finanziario progetti considerati di interesse strategico per tutta l’area di confine e che abbiano valenza anche sovraregionale, in maniera particolare nei settori della mobilità, del turismo, dello sviluppo digitale, della sanità, della formazione, dell’energia, dell’ambiente e della cultura. Il fondo, come noto, è stato istituito per favorire uno sviluppo coeso dei territori confinanti conseguendo obiettivi di perequazione e solidarietà. Il bilancio delle attività del fondo comuni confinanti è stato tracciato alla presenza del Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, e dai dati è emerso che dal 2010 ad oggi le due province autonome hanno versato 550 milioni di euro per l’attivazione di 400 progetti (un terzo in Lombardia, due terzi in Veneto) su un territorio che riguarda 48 comuni delle province di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno: 42 di questi comuni confinano con il Trentino, 6 con l’Alto Adige. Per il futuro si punta sulla semplificazione delle procedure e su un più massiccio utilizzo dei fondi, visto che sino ad oggi solo il 10% delle risorse a disposizione è stato effettivamente investito. Fra i progetti messi in cantiere nei primi anni di vita del fondo comuni confinanti spiccano uno studio preliminare per la realizzazione di un traforo dello Stelvio, un piano triennale di investimenti del Parco nazionale dello Stelvio in Lombardia (circa 12 milioni complessivi), un collegamento tra i comuni lombardi di Valvestino e Magasa e le valli Giudicarie (32 milioni), una ciclabile sul Garda bresciano (10 milioni), il completamento del progetto di collegamento sciistico Comelico superiore-Alta Pusteria (26 milioni stanziati attraverso il fondo, circa 44 milioni l’investimento complessivo), lo studio di fattibilità del Treno delle Dolomiti-Ferrovia Bellunese, un sostegno alla domanda per l’accesso alla banda larga nelle aree di confine tra Trento e Bolzano, un piano di marketing territoriale delle Dolomiti, la realizzazione del collegamento funiviario Cortina-5 torri (18 milioni del fondo su un totale di 24,2). Il Ministro delle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio ha commentato in seguito alla presentazione dell’iniziativa “”Sono felice che questo lavoro sui fondi di confine, cominciato nel 2013-2014, abbia prodotto gli effetti sperati. In particolare, come responsabile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti evidenzio le importanti risorse messe a disposizione per la mobilità sostenibile. Infatti i 34 progetti per un totale di circa 124 milioni investiti in piste ciclabili sono il segno evidente della sensibilità dei territori su questi temi.” Il Presidente De Menech guarda avanti. “Un importante lavoro per fare in modo che il Fondo diventi sempre più strategico, è già stato fatto. Oggi è fondamentale rilanciare questo aspetto e lavorare insieme agli enti locali perché queste politiche vengano sempre più calate nell’area vasta dei territori di confine.” “Il Fondo comuni confinanti con gli oltre 400 progetti finanziati per oltre 550 milioni è un esempio di come sia stato attivato in maniera intelligente quanto previsto dalle leggi” sottolinea il Sottosegretario Bressa. I Presidenti delle Province Autonome Kompatscher e Rossi tengono a sottolineare il ruolo fondamentale avuto dalla stretta collaborazione tra istituzioni e unanimemente avvalorano la bontà dell’accordo rinnovato che va a migliorare l’impronta di base, consapevoli che uno sviluppo equo tra territori confinanti è importante per l’intera area montana. La medesima soddisfazione viene espressa anche dal Sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia Ugo Parolo, convinto che questo ulteriore passo avanti garantirà maggiore efficacia ed efficienza nella gestione delle risorse. Il presidente del Consiglio regionale del veneto Roberto Ciambetti dichiara “Soldi pubblici spesi bene. Il Fondo è una risposta alla montagna e un modo innovativo per dare sviluppo e migliorare la qualità della vita nei territori di confine.” Un rilancio dell’intesa che individua quindi nella cooperazione interistituzionale tra tutti i livelli di governo coinvolti un significativo momento di sostegno delle dinamiche territoriali di sviluppo favorendo procedure decisionali alternativa capaci di superare le condizioni di svantaggio in cui versano i territori di confine, mitigandone i disagi.
VENETO FIRMA MODIFICHE A INTESA PER I COMUNI DI CONFINE
La Regione del Veneto, rappresentata su delega del presidente Zaia dall’assessore al turismo e all’economia e sviluppo montano Federico Caner ha firmato oggi a Roma un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Economia, il Ministero degli Affari regionali, la Regione Lombardia e le Province autonome di Trento e Bolzano per l’utilizzo dei fondi per i comuni di confine. A compimento di un primo periodo di attuazione dell’Intesa sottoscritta nel 2014, con la quale il precedente fondo “ODI” per lo sviluppo coeso dei territori di confine è divenuto l’attuale “Fondo Comuni di Confine”, è emersa infatti la necessità di apportare alcune modifiche alla stessa, al fine di renderne più efficaci gli effetti.L’assessore Caner, commentando la firma odierna, ha voluto mettere in evidenza come finalmente si sia consolidato questo strumento. “Ora i comuni veneti di confine con le province di Trento e Bolzano – ha aggiunto – potranno beneficiare di risorse da investire nel nostro territorio ed evitare spinte secessioniste verso altre regioni o province autonome”.L’intesa si declina attraverso strumenti operativi che finanziano progettualità di area vasta e progettualità tramite “avvisi pubblici”. Per le progettualità di area vasta per il periodo 2013-2018 sono stati destinati 55,6 milioni di euro delle risorse annuali per il finanziamento di interventi di natura strategica. Il finanziamento dei progetti tramite avvisi pubblici ha visto una prima fase (2010-2012) gestita dall’ex-organismo di indirizzo ODI che ha messo a bando 80 milioni di euro e dal 2013 una seconda fase gestita dal Fondo Comuni confinanti che ha destinato ai bandi 24 milioni di euro annui.
“FONDI DI CONFINE, STRUMENTO IMPORTANTE ANCHE PER I COMUNI CHE CONFINANO CON IL FRIULI”, LO DICE FEDERICO D’INCA’
Il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà ha partecipato oggi alla presentazione ufficiale dei risultati ottenuti in tre anni di lavoro dei fondi per i comuni confinanti, che si è tenuta a Roma nel dipartimento degli affari regionali e delle autonomie locali. “Esprimo la mia soddisfazione per vedere finalmente, dopo numerose richieste, come sono stati usati i fondi per i Comuni di confine in questi otto anni – spiega il parlamentare – questo strumento ha infatti permesso la realizzazione di importanti progetti per il territorio e di ridurre le differenze fra Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e sopratutto nell’ottica della provincia di Belluno”. “Il bellunese – ricorda D’Incà – è un’area interamente montana che ha sofferto per troppi anni il suo essere un cuneo fra il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. Sono convinto che il rifinanziamento dei fondi per i Comuni di confine anche per il periodo compreso fra il 2018 e il 2021 rappresenti un momento importante per il territorio bellunese”. “In particolare credo che finalmente si stia valutando la visione che esprimo da molti anni – avverte il deputato – ovvero una visione d’area vasta, che comprenda anche i comuni non soltanto di fascia A e B, ma anche i comuni di fascia C. Inoltre appare chiaro che i progetti devono essere sempre di più caratterizzati dalla possibilità di sviluppare dal punto di vista economico e sociale la nostra provincia”. Il parlamentare sottolinea quindi l’importanza della possibilità di utilizzare i fondi per cofinanziamenti che coinvolgano più comuni, collegandoli ai finanziamenti europei indispensabili per la nuova pianificazione.“Mi auguro che nei prossimi mesi ed anni si continui a dare spazio a tutte quante le forze politiche al tavolo di concertazione – auspica il parlamentare bellunese – in modo tale che sempre di più questi fondi rappresentino una visione di una comunità rappresentata dalla maggioranza e dall’opposizione”. “Questi fondi valgono 80 milioni di euro all’anno – ricorda D’Incà – sono inseriti negli statuti delle provincie autonome di Trento e Bolzano e quindi sono dei fondi para costituzionali, parliamo di fondi prolungati a tempo indeterminato quindi di volta in volta è giusto che ci sia una riflessione con tutte le comunità e le forze politiche per fare in modo che i fondi possano andare sempre più a gestire i cambiamenti sociali e strutturali all’interno dei nostri territori”. Il deputato ha annunciato un emendamento per chiedere i fondi anche per i comuni di confine con il Friuli Venezia Giulia “o almeno – dice – il rifinaziamento del fondo Letta. Solo in questo modo andremo a rispondere alle istanze di quasi tutti i comuni del bellunese”.
SANTA GIUSTINA ADERISCE AL PROGETTO INOLTRE,
di Luisa Alchini
PREMIO INTERNAZIONALE “BELLUNESI CHE HANNO ONORATO LA PROVINCIA IN ITALIA E NEL MONDO” Il Premio Internazionale “Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel Mondo” organizzato da Provincia di Belluno, Associazione Bellunesi nel Mondo e i Rotary Club di Belluno, Feltre, Cadore-Cortina, si svolgerà a Ponte nelle Alpi, presso il palazzetto dello Sport di Polpet (annesso alla Scuola Primaria “Arrigo Boito”) in viale Stazione n. 3, sabato 2 dicembre 2017, con inizio alle ore 9.30. Per il settore economico, imprenditoriale e professionale, saranno consegnati due premi: a Ivan Stragà dalla Slavonia in Croazia (discendente di bellunesi originari di Provagna – Longarone) e a Daniele Franco di Trichiana. Per il settore istituzioni, arte e cultura verrà premiato César Augusto Prezzi di Bento Gonçalves (Brasile) le cui radici affondano a Santa Giustina. Per il settore sociale e solidaristico verrà premiata la pontalpina Danila Zampieri. Un Premio Speciale sarà assegnato anche quest’anno ad un lamonese: lo scultore Fortunato Campigotto abitante in Svizzera. Riconoscimenti alla memoria andranno a: Gino Casanova artista di Campolongo di Santo Stefano di Cadore ed emigrato in Belgio, Ferdinando De Bortoli di Ponte nelle Alpi, emigrante in Francia, Bruno Faganello, artista di Ponte nelle Alpi, con esperienze in Italia e Sud America e Sergio Reolon, che ha seguito il mondo dell’emigrazione come consigliere dell’ABM. A presentare questa edizione, sotto il segno dell’Arte e della Bellezza (si potranno ammirare anche alcune opere degli artisti premiati), sarà Alessandro Rossi con interventi degli studenti della Scuola Primaria di Oltrerai, della Scuola Secondaria di I Grado “S. Pertini” di Canevoi e del Complesso bandistico “Val Cantuna” diretto dal maestro Paolo Molaschi.
REPORT AIDS VENETO. ZAIA, “MALATTIA DIMENTICATA MA NON DALLA REGIONE CHE LA STUDIA, LA PREVIENE E LA CURA”
“Da circa metà degli anni ’80 ad oggi l’Aids è diventata una patologia un po’ dimenticata, anche grazie ai progressi della medicina, che via via l’hanno avvicinata a caratteristiche di cronicità, con un notevole calo della mortalità. Ciò nonostante il Rapporto della nostra Direzione Prevenzione ci segnala una malattia ancora presente e pericolosa. Per questo la Regione del Veneto non l’ha né dimenticata né sottovalutata: la studia, la previene e la cura con tutta l’attenzione che merita da un sistema sanitario d’eccellenza come il nostro”. Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando la diffusione del Report Veneto annuale sull’Aids, avvenuta oggi, alla vigilia della Giornata Mondiale che si terrà oggi
REPORT AIDS VENETO. ZAIA, “MALATTIA DIMENTICATA MA NON DALLA REGIONE CHE LA STUDIA, LA PREVIENE E LA CURA”
“Siamo protagonisti a tutti i livelli – fa notare Zaia –e proprio Il 27 ottobre scorso abbiamo sancito l’intesa in Conferenza Stato-Regioni del Piano nazionale di interventi contro HIV e AIDS – (PNAIDS) che prevede, tra l’altro campagne di informazione e formazione, l’impiego degli strumenti di prevenzione e di interventi finalizzati alla modifica dei comportamenti, la lotta contro la stigmatizzazione, l’estensione dell’uso di terapie efficaci, anche nella prevenzione, con conseguente ricaduta sulla riduzione delle nuove infezioni da HIV e il rispetto dei diritti delle popolazioni maggiormente esposte. Tutte attività che il Veneto ha in essere o in cantiere e che sono riconducibili anche al vigente Piano Regionale di prevenzione 2014-2018, dove ci occupiamo in particolare del problema dei ‘late presenter’, le persone che si accorgono troppo tardi di essere malate e vanno incontro a cure più lunghe e difficili che si potrebbero evitare, alti costi compresi, con l’attenzione preventiva garantita dal sistema sanitario veneto”.“Chi sa di aver tenuto comportamenti a rischio – conclude il Governatore – fa del bene a sé stesso e agli altri rivolgendosi alla sanità pubblica per i controlli, che sono assolutamente protetti dalla privacy”.
BELLOT (FARE!)_CILP IN ARRIVO FONDI STR?A?ORDINARI GRAZIE AD EMENDAMENTO BELLOT ALLA LEGGE DI BILANCIO
Approvato contributo straordinario di 500 mila euro per il biennio 2019/2020, una boccata di ossigeno dopo i tagli del 2014. Importante risultato ottenuto dalla senatrice Raffaela Bellot (FARE!) che con un emendamento al DDL 2960 riesce ad ottenere un finanziamento straordinario a sostegno delle attività del Centro Internazionale del Libro Parlato. Realtà che ha sede a Feltre, ma la cui attività volge a beneficio, in tutta Italia, di non vedenti, ipovedenti, dislessici, distrofici, anziani, malati terminali e tutti coloro per i quali la lettura in modo tradizionale non è possibile. “Quella che è passata oggi in Aula è una legge di bilancio per molti versi deludente, che fotografa le tensioni interne alla maggioranza e non dà al Paese misure incisive e strutturali. Il lavoro della Commissione bilancio – continua la tosiana bellot – ha certamente corretto almeno in parte il tiro del un provvedimento. Tra gli interventi positivi sono felice di poter annoverare anche l’ottenimento di fondi straordinari per l’attività del CILP: 250 mila euro per l’anno 2019 e 250 mila per il 2020 che saranno senza dubbio una risorsa fondamentale per la ripresa della progettualità di questa realtà che svolge un’azione così fondamentale nell’assistenza allo studio (e non solo) di ciechi, ipovedenti e tanti altri che altrimenti non potrebbero avere accesso al piacere della conoscenza e della lettura. L’obiettivo era ottenere fondi per l’intero triennio 2018/2020, ma la coperta era troppo corta.
AUDIO CON LA DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENTE LUISA ALCHINI
PALIO DI FELTRE LE MODIFICHE AL PROGRAMMA
Nel corso della riunione del Consiglio Direttivo dell’APF di lunedì 27 novembre sono state avanzate diverse proposte per apportare alcune modifiche al programma della manifestazione per renderlo più snello nella sua articolazione e più interessante nella proposta di spettacolo offerta al
pubblico. La preoccupazione della dirigenza del Palio e dei Presidenti dei quattro Quartieri sulle attuali precarie condizioni del fondo della pista, che hanno determinato il mancato svolgimento della corsa dei cavalli per due volte negli ultimi quattro anni, potrebbe portare all’annullamento della prossima edizione del Palio di Feltre, la quarantesima della sua storia. Questo perché la sfida tra gli otto cavalli e fantini rappresenta comunque un momento essenziale dell’evento, di cui è attore protagonista anche l’Amministrazione comunale, che con i quattro quartieri ne è parte costituente. Il responsabile della gara dei cavalli, Mario Brambilla, ha informato il Consiglio dell’attuale stato dell’arte: il Comune di Feltre ha più volte affermato che i lavori per ripristinare il fondo dell’anello di gara di Prà del Moro saranno effettuati, dopo un sopraluogo tecnico, nella prossima primavera senza però fissare una data certa e soprattutto senza confrontarsi con l’Associazione Palio, che, pur se costituita in massima parte da volontari, ha nell’organico anche periti della materia. La data del 30 novembre era stata fissata dall’APF per avere delle garanzie formali sulla natura dell’intervento e sulla data di inizio lavori. Questo per permettere all’Associazione di interloquire con certezze organizzative nei riguardi dei main sponsor e ai Quartieri di organizzare l’opera dei tanti volontari e definire con sicurezza gli altri ambiti di loro competenza.
Nelle ultime settimane lo stesso Brambilla, per conto dell’APF ha più volte chiesto al Sindaco e agli assessori Addis Zatta e Annamaria Rossi di poter avere un incontro chiarificatore su questi punti ma senza ottenere risposta in merito. Al termine della riunione tutti i presenti si trovano d’accordo nello spostare al 10 dicembre il termine ultimo per avere una risposta chiarificatrice sull’argomento da parte dell’Amministrazione comunale, in caso questa non venisse fornita nei tempi richiesti l’APF si riserva di non organizzare l’edizione 2018 della manifestazione.
FUTURO DEL PALIO DI FELTRE, LA LETTERA DELLA PRESIDENTE DONATELLA BOLDO
Lunedi scorso l’Associazione Palio di Feltre ha convocato una riunione straordinaria, alla quale purtroppo non era presente l’Assessore delegato Annamaria Rossi, nel corso della quale è stato analizzato quanto si è verificato nell’edizione 2017 soprattutto con la parentesi estremamente negativa e penalizzante della domenica. Che per una parentesi di maltempo ha costretto l’organizzazione ad annullare corteo storico e per una impraticabilità della pista di Prà del Moro la cancellazione della corsa dei cavalli. L’amarezza di come si è chiusa questa edizione pone una seria e attenta riflessione sulle intenzioni future dell’evento che per correttezza di informazione costa circa 70 mila euro. L’amarezza che si respira all’interno dello staff di lavoro è palese, soprattutto quando vengono richiesti ripetutamente degli incontri di confronto con l’amministrazione comunale e non vengono minimamente presi in considerazione. Come possiamo pensare di dare futuro ad un evento così importante se ci sono delle incertezze? Quando ci si prendono degli impegni con delle professionalità che vengono pagate, bel tempo o brutto tempo dobbiamo comunque pagarle! Perché burocraticamente siamo messi sempre più in ginocchio? Ci dimentichiamo di quanto volontariato viene messo in campo? O ancora delle responsabilità che si assume il Presidente firmando delle garanzie in banca? Dei tanti giovani che compongono la manifestazione portandone il nome fuori dal contesto provinciale? Degli sponsor che con fatica intercettiamo e che investono a sostegno della manifestazione?
Chiedo a questa amministrazione come Presidente e in accordo con tutte le parti che compongono l’organigramma di darci risposte entro e non oltre il 10 dicembre, non possiamo aspettare mesi, perché è ora che noi vendiamo la manifestazione è ora che ci accordiamo con i professionisti. O le cose si fanno bene o con criterio oppure bisogna avere il coraggio di dire: “Signori, ci dispiace, ma forse è meglio concludere qui questa importante avventura”. Il giorno 12 dicembre alle ore 20.30 è convocata una riunione straordinaria dell’Ente Palio presso il Centro Parrocchiale di S. Maria degli Angeli in viale Mazzini per discutere le proposte dell’Amministrazione nella speranza di poter avere la presenza del Sindaco o di un suo Delegato. *Donatella Boldo, Presidente Ente Palio Feltre
NATALE A BELLUNO
Si aprirà domani la stagione delle iniziative natalizie nel capoluogo. A presentare il calendario, l’assessore alle manifestazioni, Marco Bogo, e il sindaco Jacopo Massaro. «Sabato inaugureremo la pista da pattinaggio di Piazza Duomo e ci sarà l’apertura delle casette del brulè. – spiega Bogo – Per tutto il mese di dicembre, poi, ci saranno tanti eventi, dalla Santa Klaus Running del 10 dicembre al Natale Solidale e il Natale in musica del 16. Sabato 23 sarà poi dedicato ai più piccoli, con il Natale dei bambini che prevede animazione, gadget, l’esibizione della banda e Babbo Natale che aspetterà i bimbi per ricevere la loro letterina. Non mancheranno poi gli alberi addobbati, uno in Piazza Duomo e uno in Piazza dei Martiri». Numerosi gli appuntamenti previsti in calendario, dai mercatini regionali e artigianali nei week-end alla realtà virtuale alla pista di pattinaggio, passando per i concerti, le serate eno-gastronomiche e gli appuntamenti per i bambini. Per pubblicizzare tutti gli eventi, che saranno pubblicati anche sul sito di Adorable, sono state stampati 8000 pieghevoli e centinaia tra locandine e manifesti di grandi dimensioni; quasi 80mila euro l’investimento del Comune per tutte le iniziative «Ritengo che sia un ottimo programma, realizzato in nemmeno quattro mesi di attività», sottolinea il sindaco, Jacopo Massaro, che rilancia: «Nel 2018 avremo l’intero anno per programmare e pianificare non solo le iniziative natalizie, ma anche per creare attrattività nei mesi precedenti. Ottobre e novembre sono periodi in cui l’offerta di manifestazioni nei territori vicini non è particolarmente ricca, mentre noi possiamo offrire eventi di qualità come l’Ex Tempore o Oltre le vette: i dati sul turismo invernale nel capoluogo sono decisamente positivi e intendiamo sfruttare questa tendenza». Quasi 150mila turisti in città nel solo 2016, e l’obbiettivo è di migliorare questo risultato puntando anche sulla tipicità: «L’anno prossimo, come già fatto quest’anno con i weekend degli “Assaggi di artigianato”, punteremo molto sui produttori locali per i mercatini. – conclude Massaro – Pensiamo al pastin, ma anche ai presidi Slow Food come il fagiolo gialet o quello di Lamon, ai formaggi di malga, alle decine di consorzi di produzione locale che potrebbero farsi conoscere ancora di più al grande pubblico dei nostri visitatori».
AUDIO DAL GR PRINCIPALE
SPORT
A causa delle precipitazioni nevose deigiorni scorsi e della conseguuente impraticabilità dei campi, tutte le partite previste per questo fine settimana (cliccca qui per il dettaglio) sono rinviate. I campionati Over e Open riprenderanno dunque in primavera.
ALLEGHE VINCE IN CASA CON IL PERGINE
ALLEGHE – PERGINE 5-2
PARZIALI: 1-0, 2-0, 2-2
GOL: 1t. 16’49” Daniele Veggiato. 2t. 4’15” Carlo Lorenzi, 13’03” Nicola Soppelsa. 3t. 0’44” Matteo Mondon Marin, 17’36” Carlo Lorenzi, 18’24” Stefano Piva, 19’56” Loris De Val
ALLEGHE: Manfroi (Zanardi), Soppelsa, Veggiato, Meneghetti, De Val, Pra Floriani, Lorenzi, Moretti, Moling, De Nardin, Giolai, Ganz, De Toni, Cadorin, Soppera, Dell’Osbel, Luciani, Martini. Allenatore: Pyry Eskola
PERGINE: Stevan, (Tononi), Strazzabosco, Meneghini, Piva, Rigoni, Marchesini, Rodeghiero, Brezzi, Pedrolli, Valorz, Al. Ambrosi, Cristellon, An. Ambrosi, Costantini, Chizzola, Presti, Mondon Marin, Pertoldi, Colombini, Villotti. Allenatore: Fabio Armani
ARBITRI: Benvegnù, Bagozza (De Toni, Zatta)
Dopo una bella prestazione, la Kanguro Alleghe conquista 3 punti contro il Pergine. Per la prima volta in stagione, anche la fortuna ha voluto dare una mano alla squadra di Pyry Eskola. Specialmente nel secondo gol. Un match emozionante e carico di occasioni da entrambi i fronti. Manfroi, Lorenzi e Soppelsa, quest’ultimo per la prima volta in gol, i migliori in campo delle civette.
Lunga fase di studio nelle prime battute della partita. Il primo vero tiro in porta è dell’Alleghe. Veggiato non centra la porta con un diagonale velenoso. Al tiro anche Pra Floriani ma la mira non è delle migliori. Il Pergine risponde ma Manfroi si fa sempre trovare pronto. A fine primo tempo si sblocca il punteggio in favore delle civette. Ci pensa capitan Veggiato a spedire il disco alle spalle del portiere. Gli ospiti vanno alla ricerca del pareggio ad inizio della seconda frazione. La squadra di Armani, con l’uomo in più, impegna costantemente il golie agordino che se la cava bene. Gli alleghesi non stanno a guardare e si avvicinano al gol con Veggiato e Lorenzi. Il raddoppio dei biancorossi arriva subito dopo, quando Lorenzi spara dalla distanza e Ambrosi devia nella propria porta il puch. La partita è vivace e non se le mandano a dire. Il Pergine non accetta di essere in svantaggio e l’Alleghe non demorde. Ad avere la meglio la squadra di Eskola con un’azione personale di Soppelsa che si invola verso Stevan e lo buca con facilità. Nel terzo tempo accorcia subito le distanze il Pergine con Mondon Marin che coglie l’assist di Rodeghiero. Le civette calano il ritmo e i trentini si fanno più pericolosi. Nel finale la Kanguro cala il poker con una staffilata di Lorenzi, imprendibile per il portiere. Il Pergine gioca la carta dell’uomo in più e sigla subito il secondo gol con Piva. Ultimi minuti con due uomini agordini in panca puniti e tanta paura ma De Val sigla a porta vuota il quinto gol.
AUDIO DAL GR PRINCIPALE
LA METEO
PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A DOMENICA
Venerdi 1 Tempo atteso: Al primo mattino sole velato o mascherato da nubi alte e medio-alte, poi intensificazione della nuvolosità fino a cielo molto nuvoloso o coperto. Nel pomeriggio/sera probabili fenomeni sui monti più occidentali e la pedemontana veronese e vicentina. Altrove l’insidia fenomeni sarà assai minore. Il clima risulterà prettamente invernale, anche gelido in alta quota.
Precipitazioni: Al mattino assenti (0%). Nel corso del pomeriggio in aumento sulle Prealpi veronesi e vicentine (50/60%) per deboli precipitazioni, nevose fino a bassa quota. Su tutto il resto della montagna veneta la probabilità sarà minore con qualche sporadico rovescio nevoso (20/40%). I quantitativi saranno irrisori quasi ovunque, eccetto sulle Prealpi più occidentali (Verona e Vincenza), dove la neve fresca potrà raggiungere i 5/10 cm in alta quota.
Temperature: Minime in netta diminuzione con forti gelate notturne (-4/-7°C nei fondovalle prealpini innevati e fino a -8/-12°C nelle valli dolomitiche); massime in calo. Su Prealpi a 1500 m min -8°C max -6°C, a 2000 m min -10°C max -9°C. Su Dolomiti a 2000 m min -11°C max -10°C, a 3000 m min -18°C max -17°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli/moderati da Sud Sud-Est, in rinforzo a fine giornata, a 5-20 km/h a 2000 m, 15-30 km/h a 3000 m.
Sabato 2 Tempo atteso: Al mattino il tempo sarà variabile con copertura nuvolosa stratiforme medio-alta e primi qualche tratto soleggiato. Al pomeriggio ulteriore riduzione della nuvolosità e maggiore spazio per i tratti soleggiati. Clima un po’ meno freddo, specie nelle ore diurne.
Precipitazioni: Assenti (0%), salvo qualche fiocco, specie sulle Prealpi occidentali durante la notte (10%).
Temperature: In generale contenuto rialzo a tutte le quote. Su Prealpi a 1500 m min -6°C max -3°C, a 2000 m min -9°C max -6°C. Su Dolomiti a 2000 m min -10°C max -7°C, a 3000 m min -16°C max -13°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile; in quota deboli/moderati dai quadranti orientali, a 5-15 km/h a 2000 m, 15-25 km/h a 3000 m.
Domenica 3Tempo in prevalenza soleggiato con qualche residuo annuvolamento medio-alto. Clima notturno più freddo per irraggiamento notturno, mentre le temperature diurne saranno in leggero rialzo nelle valli. Lunedi 4Tempo in prevalenza soleggiato con qualche annuvolamento medio-alto. Il freddo si allenterà, anche se il cielo notturno sereno consentirà al gelo notturno d’essere diffuso, anche forte nei settori innevati. Venti deboli da Nord-Ovest i quota. Previsore: R.L.T