GIORNALE RADIO PIU, EDIZIONE DEL 05 DICEMBRE 2017, DIRETTORE Mirko Mezzacasa
LA PAGINE VISTE DAI LETTORI-ASCOLTATORI DI RADIO PIU IERI : 4 695
copertina: LIVINALLONGO, ALLE 1720 L’ACCENSIONE DELL’ALBERO AUDIO
INCIDENTE IN LOCALITA’ NOACH
NON TUTTI SONO DACCORDO SUL REFERENDUM IN VALLE DEL BOIS. IL PARERE DEL COMITATO “CITTADINI PER IL TERRITORIO” REFERENTE GIULIA FIOCCO
Mancano due settimane al Referendum con cui saremo chiamati ad approvare o respingere la fusione dei comuni di Canale d ‘Agordo e Falcade; sorprende, ed anche un po’ preoccupa, il silenzio che in questo periodo sembra regnare sovrano su una questione così rilevante, gravida di conseguenze importanti per le nostre comunità. Non se ne parla, non apertamente almeno, difficile quindi capire cosa ne pensi la gente, quale idea si siano fatti i cittadini dei due comuni.Di fusione si è discusso ampiamente più di un anno fa, ma poi c’è stata una lunga ed imprevista pausa, durata ben 15 mesi, che se ha consentito di riflettere con maggior calma sulla questione, forse ha determinato anche una sorta di presa di distanza dal problema. Quello del prossimo 17 dicembre, presentato come una grande occasione di democrazia diretta, in cui sarà proprio la popolazione di Canale e Falcade a decidere con il proprio voto la sorte futura dei due comuni, è un referendum solo consultivo e, soprattutto, senza quorum: l’ esito del voto sarà ritenuto valido qualunque sia la percentuale di cittadini che andranno a votare. A partecipare potrebbero essere in pochi, in un comune e nell’ altro, ma questi cittadini decideranno per tutti. Ci chiediamo se la gente sia ben informata su questo. Qualcuno potrebbe pensare che l’ astensione dal voto sia un mezzo per far saltare tutto, ma non è così. Bisogna assolutamente andare a votare, far sentire la propria voce sul futuro di Falcade e Canale, con la chiara consapevolezza che una volta scelta, la fusione sarà irreversibile, non sarà possibile tornare indietro.I nostri due comuni continueranno ad esistere così come li conosciamo, ciascuno con la propria specificità, la propria storia, il proprio nome, cosa che non esclude affatto il dialogo, il confronto, la costruttiva collaborazione, tra di essi e con altri comuni, oppure verranno soppressi, in caso di vittoria dei sì , e sostituiti da un nuovo ente i cui lineamenti sono tutti da definire? Neppure nel corso delle numerose riunioni organizzate dalle amministrazioni di Canale e Falcade nella primavera del 2016, infatti, è stato possibile farsi un’ idea abbastanza precisa di come sarebbe e potrebbe funzionare questo nuovo comune. Ne conosciamo il nome: “Valle del Biois” e, pur rispettando la scelta dei cittadini e degli alunni che l’ hanno preferito ad altri, non possiamo evitare di domandarci se sia legittimo utilizzare il nome di un’ intera valle per indicarne solo una parte. Questo, forse, altro non è che l’ inevitabile esito di una scelta separata, compiuta e portata avanti da Falcade e Canale a prescindere dagli altri comuni, da Vallada in particolare, di una scelta che ha determinato una piccola frattura proprio all’ interno della Valle del Biois. Il 22 ottobre abbiamo votato in tanti per l’ autonomia della nostra provincia, ora siamo chiamati ad esprimerci sull’ autonomia dei nostri comuni, che per noi non è meno importante. L’autonomia di un comune non è campanilismo, ma difesa della propria piccola/grande sovranità. Perché rinunciarvi?
AGORDO CORSO DI LAUREA TRIENNALE? PER L’APIM S’HA DA FARE, IL FOLLADOR NON NE PARLA, L’ESPERTO INVITA ALLA PRODUENZA
Per Sylvain Da Roit presidente dell’Associazione Periti Minerari di Agordo il futuro dell’Istituto Minerario Follador-De Rossi è legato al corso di laurea triennale ad Agordo. Non a caso al convegno dei giorni scorsi era presente Konrad Bergmeister, presidente della libera università di Bolzano, che ha parlato di ambiente e territorio, di un impegno per la Terra e un’opportunità per l’uomo. “Che sia un accordo con l’Università di Bolzano o un movimento autonomo in regione Veneto si vedrà”, ha detto Il presidente Da Roit nell’atto conclusivo del convegno, chiedendo un impegno tra le parti sociali affinché nella prossima primavera in occasione dei 150 anni dell’Istituto vi sia qualche cosa di definito per dare una traccia legata al futuro.
La scuola non si esprime, anzi non ne parla proprio. Tomaso Avoscan docente in tecnica degli scavi al polo scolastico di Agordo nel suo intervento ha presentato una relazione sulla scuola alla situazione attuale, ricordando i prestigiosi risultati raggiunti che collocano il Follador fra le scuole italiane di eccellenza avendo vinto anche per 2 volte il premio Centoscuole, ma nessuna parola sulla laurea triennale.
Su un possibile corso di studio universitario e triennale ad Agordo si è espresso anche il professor Gianbattista De Ghetto che insegna al Politecnico di Milano e Torino, pur apprezzando l’idea è stato molto cauto.
“Vengo dal mondo del lavoro – ha detto – nei 37 anni nell’industria (Eni) ricordo che assumevamo prevalentemente laureati nei 5 anni e non nei 3. Un quinquiennale è un ingegnere, un triennale si crede un ingegnere ma non lo è. Al momento di pagare lo stipendio la differenza tra l’uno e l’altro non era molta, per questo si tendeva ad assumere ingegneri con alle spalle un corso universitario quinquiennale, quindi ingegnere. Oppure assumevamo un buon perito”. De Ghetto ha comunque dato una sorta di “benedizione” al progetto dell’Apim e del direttivo di Sylvain Da Roit. “Il mio è un messaggio d’incoraggiamento – ha detto – ma consiglio, prima di definire un programma. di guardarsi bene attorno ed analizzare con intelligenza i precedenti perché in Italia tutto quel successso che si aspettavano i legislatori che hanno cambiato la scuola pare ci sia stato con il dovuto ritorno. Incoraggio quindi Da Roit ma invitandolo ad essere molto prudente”.
INTERVISTA AL PROFESSOR GIANBATTISTA DI GHETTO
INTERVISTA A SYLVAIN DA ROIT presidente Apim
AGORDO Nuovo evento per i 150 anni della scuola mineraria di Agordo organizzato dall’ Istituto Folldador-De Rossi. “Scuola mineraria: è così che famigliarmente viene chiamato in Agordino l’Istituto Minerario “U. Follador” di Agordo. Anche se non c’è famiglia dell’Agordino che non annoveri al proprio interno un diplomato di questa scuola”, dice il docente Dino Preloran. La storia di questa prestigiosa Istituzione Scolastica è però poco conosciuta dalla popolazione e forse anche da molti degli stessi periti minerari che hanno avuto modo di frequentarla. Quest’anno si festeggiano ufficialmente i 150 anni della sua nascita, ma le origini della scuola sono molto più antiche e proprio per portare a conoscenza di tutti i fatti trascorsi fino ai nostri giorni, il Follador-De Rossi organizza una serata dove gli studenti di oggi racconteranno le vicissitudini storiche che ne hanno scandito il tempo. “Correva il 15 dicembre del 1867 quando suonava la prima campanella della storia della scuola – ricorda Preloran – per celebrare questo prestigioso anniversario venerdì 15 dicembre 2017 alle ore 20.30 presso l’Auditorium “Antonio Favretti” della nuova sede dell’ I.I.S. “U. Follador” gli studenti racconteranno la storia del loro Istituto”.
BELLUNO oggi alle 17.00, presso la Sala Affreschi della Provincia di Belluno, presentazione dei risultati del Fondo Comuni Confinanti (attraverso gli strumenti comunicativi predisposti dal Comitato paritetico) e delle novità emerse in seguito all’incontro di giovedì scorso a Roma
FALCADE LE NOMINE ALLA CASSA RURALE DOLOMITI DI FASSA PRIMIERO E BELLUNO
Cambia il nome ma la storia continua, La Cassa Rurale Dolomiti di Fassa, Primiero e Belluno è realtà e ieri oltre 600 persone hanno seguito in videoconferenza l’ assemblea dei soci dell’istituto bancario per l’elezione delle cariche sociali del nuovo istituto di credito. Le sorprese non sono mancate dopo il voto. Sono undici gli amministratori eletti (6 Val di Fassa e Agordino e 5 Primiero e Vanoi), resteranno in carica per i prossimi 3 anni. Riconferma scontata per il presidente Carlo Vadagnini che correva in solitaria. Nel nuovo Consiglio di amministrazione, sono stai eletti per i Comuni di Moena e Soraga, Paolo Vadagnini; Centro Fassa (Vigo e Pozza di Fassa), Norbert Bernard. A Campitello e Mazzin di Fassa sfida tra Renato Nazario Micheluzzi e Stefania Riz, che ha ricevuto più voti. A Canazei eletto Osvaldo Debertol. Nell’Agordino due i nomi proposti ed eletti: Italo Bortoli e Piergiorgio Serafini, per Soprapieve (Primiero, San Martino e Sagron Mis) in corsa c’erano tre nominativi per due posti: Maurizio Bonelli, Guido Scalet e Graziano Molon. Dopo la conta dei voti, sono risultati vincitori Bonelli e Molon. Nel Sottopieve (Mezzano e Imer) con tre candidati per un unico posto. La sfida tra Stefano Boninsegna, Vigilio della Sega e Cristian Gaio è stata vinta da Boninsegna. Nel Vanoi è stato eletta Annamaria Orsingher (tra i candidati c’erano anche Carlo Rattin e Bruno Zortea). Per il Feltrino eletto Alessandro Scopel. Nel collegio sindacale oltre a Nicola Zanoner presidente, entrano due rappresentanti del Primiero: Monica Pistoia e Sonia Zugliani. La nuova Cassa, conta oggi ben 23 sportelli, 140 dipendenti e 8000 soci. Nei giorni scorsi i due presidenti Goffredo Zanon e Marco Misconel, nella Sala del Principe Vescovo, di fronte al notaio Alessandro Franco, hanno ufficialmente firmato la fusione tra Cassa Rurale di Fiemme e Cassa Rurale Centrofiemme-Cavalese, deliberata dai soci nelle assemblee straordinarie l’11 e il 12 novembre.
RIVAMONTE, DALLE LANGHE ALLE DOLOMITI. CASA EDITRICE IN CONTROTENDENZA
Che una redazione giornalistica decida di trasferirsi dalle Langhe piemontesi nelle Alpi Marittime a Rivamonte Agordino è una notizia. Nel paese agordino si è sempre assistito ad una forte emigrazione, di gente ed attività. A trasferirsi nelle Dolomiti è la rivista Ellin Selae, una delle più longeve riviste letterarie italiane ancora in vita che esce regolarmente dal 1991 con cadenza bimestrale e, nel tempo, è diventata anche una piccola casa editrice indipendente. “Abbiamo vissuto sino ad oggi a contatto con la natura in una zona ancora incontaminata – dice Franco Del Moro, il direttore di Ellin Selae: potevamo lasciarla soltanto per andare in un paesaggio altrettanto bello e suggestivo, e così siamo passati da un patrimonio dell’Unesco a un altro, ovvero dalle Langhe raccontate da Beppe Fenoglio alle Dolomiti raccontate da Dino Buzzati, che sono due dei nostri autori preferiti, nonché ispiratori dello spirito che da sempre anima Ellin Selae”. L’amore per la natura emerge spesso dalle pagine della rivista, dove la vocazione animalista e ambientalista spicca molto chiaramente ma, soprattutto, ciò che rende l’esperienza artistica di Ellin Selae è l’iniziativa che dura ormai da decenni, di allegare in ogni singola copia stampata un frammento d’arte originale di un artista contemporaneo, cosa che rende ogni copia di Ellin Selae un pezzo unico e irripetibile e regala ad ogni lettore una piccola opera d’arte numerata e firmata. Il primo numero del 2018 sarà un numero speciale, pensato proprio per celebrare il trasferimento sulle Dolomiti: sarà dedicato alla montagna, che verrà raccontata da molti punti di vista differenti, e avrà una copertina a colori disegnata appositamente dalla pittrice veneziana Michela Genovesi (che tiene fra l’altro anche una interessante rubrica cinofila in ogni numero). Nell’epoca delle librerie che chiudono e dei paesi di montagna che si spopolano, è bello dunque sapere che ci sono ancora delle piccole realtà culturali come Ellin Selae che non solo resistono ma vanno decisamente in controtendenza.
AGORDO INIZIATIVA LUXOTTICA AD AGORDO DELLA FILCTEM/CGIL di AGORDO, IN AIUTO DELLE MAESTRANZE DELLA MELEGATTI
INTERVISTA AL RAPPRESENTANTE SINDACALE LUIGI DELL’ATTI DI MARCO GAZ
LONGARONE, UNA LEGGE PER TUTELARE IL GELATO, IDEA DI FEDERICO D’INCA’
Una proposta di legge per tutelare il gelato come massima espressione del Made in Italy: l’ha presentata alla Mostra internazionale del gelato di Longarone il parlamentare bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà. Il quale ha lanciato, nel corso di un convegno tenutosi nella fiera longaronese, anche una proposta innovativa: portare la Coppa del mondo del gelato proprio a Longarone.
“Il gelato è il Made in Italy puro – spiega D’Incà – quando si va in giro per il mondo si sente parlare di gelato, non di ice cream. Dietro a questo prodotto c’è un mondo intero fatto di mastri gelatieri, di aziende che producono macchine per il gelato e altre che producono le materie prime. C’è il latte e c’è un’esperienza che ormai è diventata arte. E quell’arte è stata irradiata nel mondo proprio da qui, dalle montagne bellunesi”.
“La mia proposta di legge nasce per tutelare il gelato artigianale italiano – continua il parlamentare – l’abbiamo inventato noi e l’abbiamo esportato in tutto il mondo. Questa proposta vuole creare un marchio per difendere la tradizione e per tutelare gli artigiani tramite la regolamentazione dei contenuti e delle materie che vengono utilizzare per il gelato”.
Nel corso di un convegno dedicato al gelato e alle prospettive di questo prodotto italiano amato in tutto il mondo il deputato ha lanciato inoltre un’innovativa proposta.
“Facciamo qui a Longarone la Coppa del mondo del gelato – è l’invito di D’Incà – portiamo i migliori gelatieri e i più grandi artisti di questo settore e creiamo un evento in grado di richiamare pubblico e addetti ai lavori qui, nella valle del Piave. Riportiamo a casa il gelato”.
Il provvedimento presentato e depositato dal parlamentare intende garantire e tutelare la valorizzazione e la diffusione di un prodotto tipico e di alta qualità della tradizione alimentare italiana, promuoverne la commercializzazione e assicurare la tutela del consumatore contro eventuali abusi, è introdotta la denominazione di «gelato artigianale di tradizione italiana» che contraddistingue il prodotto artigianale ottenuto rispettando le indicazioni contenute nel disciplinare di produzione.
Il «gelato artigianale di tradizione italiana» si caratterizza – recita il disciplinare, allegato a questa comunicazione – per l’impiego nella preparazione di miscele di ingredienti provenienti da materie prime fresche e genuine, preferibilmente di origine nazionale. Nella preparazione del prodotto le materie prime che entrano nella composizione delle miscele sono costituite prevalentemente dal latte e dai suoi derivati, da uova, da frutta e da zuccheri.
L’alimento «gelato artigianale di tradizione italiana» è il risultato ottimale del congelamento e della contemporanea agitazione di una miscela di materie prime genuine, naturali, preferibilmente fresche – si legge nel pacchetto di provvedimenti – e di ingredienti alimentari di alta qualità, scelti, equilibrati e miscelati sapientemente dall’artigiano gelatiere nel suo laboratorio di produzione secondo le proprie originalità e creatività.
BELLUNO, CONCORSO DI PROGETTAZIONE DELLA STAZIONE, VINCE EMANUELE COLOMBO
È del comasco Emanuele Colombo il progetto vincitore del concorso per la riqualificazione del piazzale della stazione a Belluno. La vittoria è arrivata con decisione unanime da parte della giuria. Quattro i punti di forza apprezzati dai giudici: “lo schema funzionale che divide gli spazi pedonali da quelli veicolari; la sistemazione di Via Dante sul fronte della stazione; la chiarezza del sistema di circolazione e del disegno urbano; lo sviluppo del progetto che consente una flessibilità dello spazio nel tempo”. Altri punti a favore del progetto di Colombo sono “le verifiche dimensionali degli stalli, la cantierizzazione ben studiata” e l’aver risolto alcune criticità come “l’accesso all’area Metropolis, lo spazio pedonale della stazione e dell’area Metropolis, il rapporto con Via Dante e con il giardino”. Dietro a Colombo, si sono piazzati nell’ordine Marco Bozzetto (Treviso), Elisa De Bridda (Feltre), Massimo Triches (Belluno) e Michele Moreno (Milano).
Il progetto vincitore prevede, tra l’altro, la realizzazione di un ampio spazio pedonale fronte palazzo della stazione, che potrebbe essere utilizzato come location per mercatini ed eventi, ed una revisione del traffico di mezzi pubblici e privati, anche con il riposizionamento dei due lampioni storici, che andranno a delimitare l’area pedonale.
LE INTERVISTE,alla presidente della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, Francesca Bogo
LE INTERVISTE, all’assessore all’urbanistica, Franco Frison
IL CALENDARIO DELL’HOCKEY FEMMINILE, LE RAGAZZE S’IMPEGNANO ANCHE PER GARANTIRE UN FUTURO ALLA SQUADRA. VENERDI LA PRESENTAZIONE AL CAFFE’ MINIERE DI AGORDO
Siamo abituati a vederle vestite dalla punta dei piedi al caschetto con tanto di lame sotto alle suole, passando per le tante protezioni che fasciano l’intero corpo allargando i fianchi, fino a quella maschera che nasconde rimmel e viso di donna. Sono le hockeyste dell’Alleghe, le girls venerdi toglieranno pattini stecca e corazza, per presentarsi al pubblico, soprattutto per il vernissage e la promozione del calendario 2018 firmato dal fotografo Andrea Pattaro, veneziano con un debole per l’Agordino. Ci sarà anche Linda De Rocco, l’azzurra dell’86 che già a 6 anni era sul ghiaccio con l’under 10 dello Zoldo dove c’è rimasta fino a 14 anni per poi trasferirsi nell’Agordo Femminile vincendo sei campionati italiani. Dopo lo scioglimento dell’Agordo, Linda ha giocato per un po’ nel Feltreghiaccio femminile per poi accasarsi definitivamente ad Alleghe. Nel suo curriculum brilla l’Olimpiade 2006 a Torino.
INTERVISTA A LINDA DE ROCCO. AUDIO
L’allenatore della squadra agordina, Cristian Schivo attende con ansia di vederlo il calendario, afferma di non sapere nulla del contenuto.
“E’ vero – dice – quel giorno abbiamo prima fatto la foto di squadra, poi noi maschi con alcuni genitori e supporter delle ragazze siamo stati “chiusi” nel Bar mentre il fotografo Andrea Pattaro e le ragazze hanno fatto il resto”.
Quindi non vedremo l’allenatore e il team leader Matteo De Mori in slip e canottiera?
“Assolutamente no, che è un ulteriore invito a non farsi mancare il calendario sul tavolo di casa”.
La presentazione del calendario in diretta anche su Radio Più venerdi alle 18 dal Caffè Miniere di Piazza Libertà ad Agordo. Al termine happy hour & Dj Set.
VOLTAGO LA STORIA DEL FIGLIO DI UN AGORDINO DI VOLTAGO EMIGRATO IN AMERICA
Louis Comina nato il 21 novembre del 1892 a Voltago Agordino e morto in guerra il 5 ottobre 1918 è stato insignito della “Distinguished Service Cross”, medaglia d’onore che lo ricorda, premiandolo per il suo eroismo durante la Prima Guerra Mondiale, con la divisa dell’Esercito Americano. A darne notizia all’Agordino è l’associazione “Ambasciatori della fame” che ha tra i suoi obiettivi anche quello di riscoprire uomini ed eventi dimenticati o trascurati dalla storia e che invece meritano attenzione e rispetto. L’associazione presieduta dal sindacalista Geremia Mancini, già segretario generale della Unione Generale del Lavoro (Ugl), vuole tenere alta la memoria di chi negli anni ha combattuto, spesso pagando un duro prezzo personale, per migliorare le condizioni dei più deboli.
QUANDO IL PADRE FECE LA VALIGIA
Luigi “Louis” Comina era figlio di Sisto Comina che giunse negli Stati Uniti nel 1902, all’epoca aveva 44 anni, dopo aver viaggiato sulla nave “La Champagne”. Sisto Comina andò, inizialmente, a lavorare nelle miniere dello Utah e successivamente in quelle dell’Arizona. Nel 1909 Luigi “Louis”, appena sedicenne, raggiunse il padre ed arrivò ad “Ellis Island” sul piroscafo “Chicago”. Nel 1911 arrivò in America, a bordo del “La Savoie”, il resto della famiglia Comina e tra loro il fratello Alberto e il cugino Celeste Casera. Il giovane Luigi “Louis”, da subito, andò a lavorare in miniera per la “Arizona Asbestos Association”. Il lavoro era assai duro ma almeno ben pagato. Per i Comina sembrò potersi realizzare il “sogno americano”. A sconvolgere la tranquillità di quella famiglia giunse la Prima Guerra Mondiale.
CHIAMATA ALLE ARMI
Luigi “Louis” Comina fu inquadrato nel 110° Reggimento Fanteria, Compagnia C, 28° Divisione. Durante la battaglia per la conquista di Varennes, il 26 settembre 1918, compì una impresa leggendaria ed eroica. Con altri due commilitoni, incurante del pesante fuoco nemico, assaltò la postazione tedesca e ne eliminò gli uomini. Riuscì inoltre a liberare 11 prigionieri americani. L’azione consentì la vittoriosa avanzata della 28° divisione. Solo otto giorni dopo, purtroppo, il coraggioso ragazzo di Voltago Agordino si offrì volontario per un’altra pericolosa missione ed in questa perse la vita. Era il 5 ottobre del 1918. A Luigi “Louis” Comina è stata assegnata la “Distinguished Service Cross” (la seconda più alta decorazione dell’Esercito degli Stati Uniti, per ardimento ed estremo rischio della vita in combattimento contro forze armate nemiche) ed anche la “Purple Heart” (decorazione delle forze armate statunitensi assegnata in nome del Presidente degli Stati Uniti). Luigi “Louis” Comina fu seppellito nel cimitero “Meuse-Argonne American Cemetery”, nel comune francese Romagne-sous-Montfaucon nel Dipartimento de la Meuse Lorraine. Ancora oggi , nel più grande cimitero militare americano d’Europa, una croce bianca con il suo nome ricorda il ragazzo bellunese. Anche il fratello Alberto Comina morì, il 20 ottobre del 1918, in Francia, per complicazioni polmonari, durante la “Grande Guerra”.
BELLUNO CANTI DI NATALE CON LA PARROCCHI DI MUSSOI La Parrocchia di Mussoi, a Belluno, propone per il periodo dell’Avvento la rappresentazione di «Un canto di Natale», tratto dal famoso romanzo di Charles Dickens. Lo spettacolo è curato da La Casa del Vento e La Perla Art Production, con l’attore Luca Mauceri in scena (video, immagini e suoni di Giacomo de Angelis). L’appuntamento è mercoledì 13 dicembre, alle 20.30, in parrocchia. «Luca Mauceri è un artista e un caro amico», spiega fra Sandro Periotto, il nuovo parroco di Santa Maria Immacolata di Mussoi. «È uno spettacolo che ci introdurrà al Natale», spiega fra Sandro. «Attraverso una sua personale rielaborazione del Canto di Natale di Charles Dickens, Luca Mauceri ci aiuterà a riflettere su questo giorno dell’anno che rischiamo di ‘’perdere’’ abbagliati dalle luci e dai regali. Sono convinto che Luca ci farà trascorrere una serata veramente bella e torneremo a casa arricchiti da un incontro stupendo e da mille spunti per vivere il Natale nel suo spirito più autentico».
SANTA GIUSTINA, MOSTRA ICONE FATTE DA NOI AUDIO DI LUISA ALCHINI
LIVINALLONGO, ALLE 1720 L’ACCENSIONE DELL’ALBERO AUDIO
FALCADE E CAVIOLA EMOZIONI SOTTO L’ALBERO AUDIO
SAN NICOLO’ AD AGORDO AGORDO Organizzato dalla Pro Loco e dai commercianti di Agordo “Riva San Nicolò” che distribuirà piccoli doni ai bambini. Domani 6 dicembre 2017 dalle ore 15.30 con ritrovo in Piazza Libertà e al termine della manifestazione, presso il centro Ganz, tè e dolci per tutti.
AGORDO CONCERTINO VERSO IL NATALE AUDIO
FRASSENE’, DOMENICA CON I KRAMPUS AUDIO
MERCATINO DI NATALE A SANTA GIUSTINA DI LUISA ALCHINI
TORNEO DEGLI ANGELI 2017
L’UNIONE SPORTIVA LE VILLE BAR CARLIN ORGANIZZA IL DODICESIMO TORNEO DEGLI ANGELI DI CALCIO A 5 RICORDANDO THIERRY BRANCALEONE E DENIS BENVEGNU’. DOMENICA 17 DICEMBRE AL PALAROVA DI AGORDO LE SEMIFINALI ALLE 14.30 E LE FINALI ALLE 16. AL TERMINE PARTITA DI CALCIO A 5 FEMMINILE. FINALISSIMA ALLE ORE 18.
LA METEO, PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A GIOVEDI
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In generale ulteriore leggero rialzo a tutte le quote,salvo stazionarietà delle minime nelle valli, dove ci sarà inversione termica durante le ore più fredde. I minimi toccheranno i -8/-14°C nelle valli. Su Prealpi a 1500 m min -3°C max 1°C, a 2000 m min -5°C max -2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -6°C max -2°C, a 3000 m min -9°C max -7°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile, con qualche residuo episodio di Föhn nella notte e al primo mattino; in quota tesi/forti durante la notte, poi in sensibile attenuazione fino a risultare moderati da Nord Nord-Ovest, a 10-30 km/h a 2000 m, 20-60 km/h a 3000 m.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: In generale ulteriore leggero rialzo a tutte le quote,salvo stazionarietà delle minime nei fondovalle con accentuazione dell’inversione termica nelle ore più fredde. Su Prealpi a 1500 m min 1°C max 4°C, a 2000 m min -1°C max 2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -2°C max 2°C, a 3000 m min -4°C max -1°C.
Venti: Nelle valli deboli di direzione variabile in quota deboli da Nord Nord-Ovest, a 5-10 km/h a 2000 m, 10-15 km/h a 3000 m.