PASSO GIAU-CORTINA OPERAI AL LAVORO PRUDENZA RIFACIMENTO SEGNALETICA ORIZZONTALE
ESCURSIONISTA CADE E SBATTE LA TESTA
LIVINALLONGO Ieri alle 15 circa una squadra del Soccorso alpino di Livinallongo è intervenuta lungo il sentiero numero 24 della Valparola, poiché una turista tedesca, E.M.H., 74 anni, che faceva parte di una comitiva di 13 persone, è inciampata e cadendo ha sbattuto la testa. Raggiunta dai soccorritori, alla donna sono state prestate le prime cure. Non appena l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato in hovering nelle vicinanze, tecnico di elisoccorso e personale medico, l’escursionista è stata imbarellata e caricata a bordo, per essere trasportata all’ospedale di Bolzano.
GLI INTERVENTI DI IERI
FALCADE il Soccorso alpino della Val Biois è stato allertato in due occasioni, la prima attorno alle 11.20 per un’escursionista che si era procurata un trauma alla caviglia, tra Tabiadon e Sappade nel comune di Falcade. M.L., 71 anni, di Stra (VE), che stava passeggiando con il marito e i loro cani quando è scivolata, è stata caricata in barella e trasportata a spalla per 100 metri fino alla strada per essere affidata all’ambulanza diretta all’ospedale.
FALCADE Alle 13.30 i soccorritori hanno raggiunto località Le Buse, dove nel bosco che costeggia la pista da sci una donna si è infortunata a una gamba. I soccorritori hanno prestato le prime cure a L.M., 50 anni, di Roma, che ha riportato una sospetta frattura, e hanno iniziato ad attrezzare le calate per portarla a valle, dal momento che non era disponibile alcuna eliambulanza, finché non è arrivato l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, che la ha recuperata con un verricello di 60 metri per trasportarla all’ospedale di Belluno.
MEL Passate da poco le 15 è scattata una ricerca a Mel. Uscita dalla propria abitazione di Marcador attorno alle 11, una donna di 57 anni non ha più fatto ritorno e i familiari erano preoccupati potesse esserle capitato qualcosa. I soccorritori di Belluno e Feltre, assieme ai Vigili del fuoco, hanno iniziato a perlustrare i dintorni dell’abitato, finché verso le 17 una squadra non la ha rintracciata lungo una strada di Col Fassui, dove era appena stata ritrovata da un conoscente, e la ha riaccompagnata alla propria abitazione.
GLI INTERVENTI DI SABATO
CORTINA Sabato mattina attorno alle 11 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato sul primo spigolo della Tofana di Rozes, poiché un alpinista è volato sul terzo tiro della via ‘Aspettando la vetta’, riportando un probabile trauma alla caviglia. Recuperato, il rocciatore, 45 anni, di Ameglia (SP), è stato accompagnato all’ospedale di Belluno.
CORTINA L’eliambulanza è successivamente volata ai Laghi di Fosses, lungo il sentiero numero 26, per un’escursionista tedesca, E.A.K., di 67 anni, che è scivolata non distante dal Rifugio Biella, infortunandosi alla caviglia. Recuperata, la donna è stata portata all’ospedale.
ALLEGHE L’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è stato mandato a Casera Casamatta, ad Alleghe, ed è atterrato in piazzola per andare in aiuto di un escursionista svizzero di 65 anni, che si è fatto male a un piede scivolando sul sentiero. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Brunico. Pronto a intervenire in supporto alle operazioni il Soccorso alpino di Alleghe.
LA VALLE PASSO DURANL’eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore ha poi ultimato il recupero di uno scalatore volato a pochi tiri dall’uscita della via Penasa – Lise sulla Pala del Belia in Moiazza. L’uomo, secondo di una coradata di tre, cercando di attutire la caduta aveva anche lui riportato un trauma a una caviglia. Seguito dal personale del Soccorso alpino di Agordo con il binocolo in attesa che la nebbia ne permettesse l’avvicinamento, non appena si è aperto un varco il rocciatore è stato poi imbarcato dal tecnico del Soccorso alpino dell’equipaggio con un verricello di 45 metri, per essere poi portato al San Martino.
LIVINALLONGO Una squadra del Soccorso alpino di Livinallongo è invece andata incontro a una coppia di escursionisti che, colta da un’improvvisa grandinata mentre si trovava fuori dal sentiero corretto lungo il giro ad anello del Setsas, sentiero 23/24, non se la sentiva più di proseguire sulla roccia scivolosa. Geolocalizzati e aiutati telefonicamente, i due sono poi stati raggiunti dai soccorritori che li hanno riaccompagnati al Rifugio Valparola.
CORTINA Da ultimo, l’eliambulanza di Pieve di Cadore ha individuato e imbarcato con un verricello di 10 metri due alpinisti, un uomo e una donna, che avevano sbagliato l’uscita dalla via Tridentina, sulla Tofana di Rozes.
150 ANNI DEL CAI, LA FESTA, I RICORDI, LA STORIA
DI GIANNI SANTOMASO
GALLERIA FOTO
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ANDREA DE BERNARDIN RISPONDE A SIRO DE BIASIO SUI FONDI DI CONFINE DOPO LE CRITICHE DELLO SCORSO FINE SETTIMANA
IL PRECEDENTE INTERVENTO DI SIRO DE BIASIO NEL GIORNALE RADIO PRINCIPALE DI SABATO
TRATTATIVA ULSS SULLA MOBILITA’, PARLANO FIOCCO E DELLA GIACOMA (CGIL)
AUDIO
SERVIZIO PRECEDENTE, GIANLUIGI DELLA GIACOMA CGIL
SERVIZIO PRECEDENTE, FABIO ZUGLIAN CISL
COMUNICATO INTEGRALE FIOCCO-DELLA GIACOMA
BELLUNO Interveniamo sul regolamento sottoscritto da altre sigle sindacali, ma non dalla CGIL (ma neanche dal Nursing Up, escluso dal tavolo sindacale), che riguarda la mobilità interna del personale, ossia i trasferimenti volontari o coatti tra le strutture dell’azienda. L’accordo sottoscritto giovedì 2 agosto getta alle ortiche mesi di lavoro, in commissione e in RSU, per definire un testo che desse le migliori tutele ai lavoratori. Di fronte ad una direzione che diceva “o firmate o adottiamo il regolamento unilateralmente”, qualcuno ha ceduto. Non serviva essere giocatori di poker per capire che si trattava di un bluff. Bastava dire “vedo”. Non stupisce la firma dei sindacalisti più giovani; stupisce che siano stati quelli esperti a non avere coraggio. Se davvero l’Amministrazione non aveva bisogno delle nostre firme, perché ha convocato 3 riunioni in 40 giorni per farci firmare?
Le nostre richieste vertevano su alcuni punti fondamentali: 1. Gestire le mobilità volontarie con bandi, in modo da permettere a tutti di sapere quali sono i posti liberi da occupare con mobilità; 2. Trasferimenti coatti solo dove strettamente necessario (anche questo con bandi); 3. Garantire incentivi economici veri e sostanziosi ai lavoratori costretti a trasferirsi, e non solo semplici ristori delle spese di viaggio; 4. Gestire le mobilità volontarie all’interno delle strutture con bandi, poiché siamo stanchi di dover dare spiegazioni a lavoratori che chiedono perché il collega “x” è stato trasferito pochi mesi dopo la richiesta, mentre il collega “y” attende da anni una risposta. Di tutto ciò è stato accolto davvero poco: niente bandi, quindi niente trasparenza sulla disponibilità di posti; niente trasparenza sui trasferimenti all’interno della struttura (solo un mero impegno a presentare un protocollo con le procedure per trasferimenti all’interno della stessa struttura). Che ingenuità. Il solito prima si scrive tutto nero su bianco e poi si firma. Come diceva quello: “pagare moneta, vedere cammello”. Cosa succederà ora? I servizi amministrativi, ora che hanno in mano un regolamento, potranno provvedere a trasferire definitivamente da Agordo, da Pieve e da Feltre il personale tecnico-amministrativo che hanno già trasferito in via provvisoria. Vedremo se il testo adottato riuscirà a garantire tutti. E poi? Accadrà la stessa cosa con il personale sanitario? Sicuramente si è persa una grande occasione, quella di avere un regolamento molto tutelante, valido per tutti i lavoratori, ma soprattutto finalizzato alla massima trasparenza. Come CGIL siamo pronti a firmare, qualora le richieste della RSU, che come CGIL abbiamo condiviso, verranno accolte. C’è sempre tempo per migliorare un accordo. Un aspetto che non c’è piaciuto per nulla riguarda la RSU. In una seduta dove erano presenti 23 delegati (quasi i 2/3 dei titolari), con 5 voti favorevoli e 18 astenuti, è stata respinta la proposta di un sindacato sulla mobilità. Una discutibile interpretazione delle norme ha poi riabilitato quella proposta, sostenendo che i voti degli astenuti non contano. Al di là delle norme, come si fa a sostenere che quella fosse la volontà della RSU? Questa è la considerazione che qualcuno ha della RSU. Perciò l’accordo contiene aspetti che la RSU non voleva, ed è uno dei motivi per cui non abbiamo firmato.
TAIBON LA FORZA DELLE ASSOCIAZIONI E IL GRAZIE DEL SINDACO E DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE… E DI UN PAESE
TAIBON Piodech, Pro Loco e Cacciatori hanno curato lo sfalcio al Forte e lungo la strada che conduce al sito, fra l’altro coordinandosi autonomamente fra loro.
IL SINDACO SILVIA TORMEN
MEL IN TELEVISIONE E IN CONCORSO
DI DAMIANO TORMEN
LE FIAMME GIALLE RICORDANO ROBERTO FONTANIVE AD UN ANNO DALLA SUA SCOMPARSA.
E’ passato un anno esatto dalla scomparsa di Roberto Fontanive, tecnico dello sci alpino gialloverde stroncato, all’età di 50 anni, da un infarto che lo aveva colpito nella mattinata del 1 agosto 2017 mentre si trovava a pochi metri dal Rifugio Torre di Pisa, nel gruppo del Latemar, sopra l’abitato di Predazzo. Dopo quattro giorni di agonia presso l’ospedale Santa Chiara di Trento, il cuore del nostro “Fonta”, salito in montagna per riaccompagnare a valle gli atleti della squadra di sede al termine di un allenamento, aveva smesso di battere il 5 agosto di un anno fa gettando nel dolore due famiglie: quella dei suoi cari a Cencenighe, , e quella delle Fiamme Gialle. Nel giorno del primo anniversario dalla scomparsa di Roberto le Fiamme Gialle sono tornate, insieme ai famigliari ai piedi del “Torre di Pisa” per una semplice ma significativa cerimonia di commemorazione nel corso della quale è stata scoperta una piccola croce in ferro battuto, formata da due aste a forma di sci, posizionata nel luogo dove Fontanive fu colto da malore. Con questo gesto le Fiamme Gialle, a partire dal Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Raffaele Romano, salito oggi sul Gruppo del Latemar insieme ad atleti, tecnici e dirigenti del Gruppo Sciatori e ai vertici della Scuola Alpina, hanno voluto ricordare, stringendosi attorno ai suoi cari, quella straordinaria persona che era Roberto, un tecnico e un uomo-squadra conosciuto ed apprezzato da tutto l’ambiente dello sci. Dopo la cerimonia in alta montagna, Don Carlo Lamelza (Cappellano militare presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo) ha celebrato la Santa Messa nella Cappella della Scuola Alpina di Predazzo mentre, nel primo pomeriggio, si è svolto nella caserma “Gen. Carlo Valentino”, sede del V Nucleo Atleti, un momento conviviale nel corso del quale non poteva non emergere quanto sia vivo e forte in tutti noi il ricordo del nostro caro Roberto: in fondo nessuno muore davvero sulla terra se continua a vivere nel cuore di chi lo ama!
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- 5 AGOSTO 2018, DEPOSIZIONE DELLA CROCE SUL MONTE FEUDO IN MEMORIA DI ROBERTO FONTANIVE SCOMPARSO LO SCORSO ANNO PROPRIO SUL SENTIERO CHE PORTA AL RIFUGIO TORRE DI PISA PREDAAZO 05 AGOSTO 2018 “Copyright PHOTO ELVIS”
- 5 AGOSTO 2018, DEPOSIZIONE DELLA CROCE SUL MONTE FEUDO IN MEMORIA DI ROBERTO FONTANIVE SCOMPARSO LO SCORSO ANNO PROPRIO SUL SENTIERO CHE PORTA AL RIFUGIO TORRE DI PISA PREDAAZO 05 AGOSTO 2018 “Copyright PHOTO ELVIS”
- 5 AGOSTO 2018, DEPOSIZIONE DELLA CROCE SUL MONTE FEUDO IN MEMORIA DI ROBERTO FONTANIVE SCOMPARSO LO SCORSO ANNO PROPRIO SUL SENTIERO CHE PORTA AL RIFUGIO TORRE DI PISA PREDAAZO 05 AGOSTO 2018 “Copyright PHOTO ELVIS”
- 5 AGOSTO 2018, DEPOSIZIONE DELLA CROCE SUL MONTE FEUDO IN MEMORIA DI ROBERTO FONTANIVE SCOMPARSO LO SCORSO ANNO PROPRIO SUL SENTIERO CHE PORTA AL RIFUGIO TORRE DI PISA PREDAAZO 05 AGOSTO 2018 “Copyright PHOTO ELVIS”
- 5 AGOSTO 2018, DEPOSIZIONE DELLA CROCE SUL MONTE FEUDO IN MEMORIA DI ROBERTO FONTANIVE SCOMPARSO LO SCORSO ANNO PROPRIO SUL SENTIERO CHE PORTA AL RIFUGIO TORRE DI PISA PREDAAZO 05 AGOSTO 2018 “Copyright PHOTO ELVIS”
PERITI MINERARI DI NUOVO ASSIEME 50 ANNI DOPO
AGORDO Si sono ritrovati sabato ad Agordo i diplomati Periti Minerari dell’anno 1968, per festeggiare il 50° anniversario del conseguimento del diploma. All’incontro, oltre ad un buon numero di periti minerari c’è stata anche la gradita presenza del loro insegnate Ing. Tito Livio Ben. Dopo il ritrovo in piazza di Agordo, hanno partecipato alla Messa di ringraziamento celebrata dal Perito Minerario Don Cristian Mosca durante la quale sono stati ricordati i tre compagni di studio prematuramente scomparsi. Al termine della messa, accompagnati dal preside Giovanni Paolo Zanin, si sono recati presso la nuova sede dell’Istituto per una foto ricordo davanti al nuovo monumento che per le nuove generazione di Periti sarà un simbolo come lo è stato, per le vecchie, il “derrick” posizionato nel cortile della sede storica dell’Istituto Minerario. Dopo una sosta al Bar Alpino, situato proprio in prossimità della scuola Mineraria, per un brindisi e per un saluto alla signora Maria Rosa che gestisce il locale da tantissimi anni e che ha visto passare intere generazioni di Periti Minerari. Il gruppo si è poi trasferito verso il Passo Duran dove, con la splendida vista del gruppo di San Sebastiano, ha trascorso la giornata in allegria rammentando momenti vissuti al tempo della scuola e delle varie attività lavorative svolte in cantiere in giro per il mondo. Commovente il momento di contatto con un compagno che vive ormai da 50 anni in Perù e che, sempre presente negli incontri degli anni precedenti, quest’anno non ha potuto presenziare per problemi famigliari. E’ stato possibile stabilire, pur con notevoli difficoltà di collegamento, una videochiamata che ha permesso di salutarlo e di partecipare idealmente anche a lui, a questa importante giornata.
CONTRATTI A TERMINE: SONO PREVALENTEMENTE AL SUD, INTERESSANO SOPRATTUTTO L’AGRICOLTURA, IL COMMERCIO E IL TURISMO. MA NE ABBIAMO MENO DELLA MEDIA UE
VENEZIA L’incidenza percentuale più elevata dei contratti a termine sul totale dei lavoratori dipendenti occupati nel Paese si registra al Sud; i settori più interessati dalla presenza di questa tipologia contrattuale sono l’agricoltura, il turismo e il commercio; la fascia anagrafica maggiormente investita è quella giovanile (15-34 anni), anche se la nostra quota di lavoratori temporanei è inferiore al dato medio dell’Area euro. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha costruito l’identikit degli oltre 3 milioni di lavoratori presenti in Italia che prestano servizio con un contratto a termine. “La crescita di questi contratti flessibili registrata negli ultimi 10 anni – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – è correlata all’andamento dell’economia. Quando il Pil si abbassa il numero scende, quando l’economia torna a salire i precari aumentano. A nostro parere va segnalato che il notevole ricorso a questi contratti non è legato all’elevato numero degli stessi, ma a seguito di una crescita che è stata e che continua a risultare troppo modesta. Con variazioni del Pil molto contenute, infatti, non possiamo che ottenere una cattiva occupazione che abbassa la produttività complessiva del lavoro e conseguentemente anche i salari pro capite”. ovvero a tempo determinato, a chiamata, di somministrazione, etc. dato Istat relativo a giugno 2018.
Dalla CGIA ricordano che da quest’anno gli occupati presenti in Italia sono tornati stabilmente sopra i 23 milioni. Gli stessi che avevamo 10 anni fa, ma nel frattempo, a causa di una crescita asfittica, il monte ore lavorato è diminuito del 6 per cento (in termini assoluti pari a -2,7 miliardi di ore). Ciò vuol dire che la platea occupazionale è tornata ad essere la stessa, ma si lavora meno perché è aumentato il numero dei precari. “Per aumentare il numero dei lavoratori a tempo indeterminato – afferma il segretario della CGIA Renato Mason – bisogna tornare a crescere a livelli superiori al 2 per cento. E visto l’andamento generale dell’economia fortemente condizionato anche da un clima di sfiducia che continua ad attanagliare molti imprenditori, è necessario che il Governo abbassi le tasse sulle famiglie e sul lavoro e rilanci gli investimenti pubblici che sono scesi a livelli inaccettabili. Solo così possiamo creare le condizioni per rilanciare stabilmente il nostro Paese, anche dal punto di vista occupazionale”. I numeri nel nostro Paese I dati provvisori relativi alla media del primo semestre di quest’anno indicano una crescita del peso degli occupati a tempo determinato che ha raggiunto il 16,6 per cento sul totale degli occupati dipendenti. In termini assoluti la media di questo primo semestre è stata pari a 2.964.000 unità. Al contrario, gli occupati a tempo indeterminato sono in flessione. L’aumento degli occupati a termine ha contribuito ad allargare la base occupazionale totale dei dipendenti che nei primi 6 mesi del 2018 è cresciuta, secondo i primi dati provvisori, del 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Situazione critica, invece, per gli occupati indipendenti (autonomi) che nei primi 6 mesi del 2018 sono scesi dell’1,8 per cento. Nel complesso, nei primi 6 mesi del 2018 l’occupazione totale italiana (dipendente più indipendente) è comunque cresciuta dell’1,1 per cento. Nel 2017, invece, la media degli occupati con un contratto a termine è stata pari a 2 milioni e 772 mila unità. Se in Italia l’incidenza percentuale di questi ultimi sul totale dei dipendenti occupati nel Paese è stata del 15,4 per cento, al Sud questa quota ha raggiunto il 19,3 per cento, contro il 14,8 per cento del Centro e il 13,7 per cento del Nord. A livello regionale la soglia più significativa la rileviamo in Calabria (21,8 per cento), in Sicilia (21,3 per cento) e in Puglia (20,7 per cento). Il Piemonte (12,8 per cento) e la Lombardia (11,3 per cento) sono i territori meno interessati da questa problematica. In termini assoluti, invece, la regione con il maggior numero di lavoratori con un contratto a termine è la Lombardia (394.200) . I settori dove si registrano le quote più elevate di precari sul totale occupati sono quelli dove è maggiore la stagionalità. In agricoltura, ad esempio, la percentuale è pari al 60,5 per cento e nel commercio e negli alberghi/ristoranti è al 22,5 per cento. Significativa anche l’incidenza nel settore delle costruzioni (16,6 per cento) e nei servizi alla persona/imprese (12,3 per cento). Chiude il comparto dell’industria/artigianato dove la quota è all’11,8 per cento. In termini assoluti, invece, il macro-settore più coinvolto è quello dei servizi (1.130.800 unità). La fascia di età dove la presenza di questi lavoratori flessibili è maggiore è quella giovanile (15-34 anni). La quota sul totale degli occupati presenti in questa coorte è pari al 34,1 per cento. In quella tra i 35-64 anni è il 9,6 per cento e tra gli over 65 è il 7,8 per cento. In termini assoluti, ovviamente, è la fascia anagrafica tra i 35 e i 64 a registrarne il maggior numero: 1.272.200 unità. Il confronto con i Paesi dell’Area euro: solo la Germania sta meglio di noi
Se analizziamo il dato relativo al flusso di ingresso dei lavoratori dipendenti nel mercato del lavoro, oggi l’80 per cento circa viene assunto con un contratto a termine. Tuttavia, i dati sono meno preoccupanti quando analizziamo l’incidenza dei lavoratori flessibili sullo stock complessivo degli occupati presenti nel nostro Paese.
Come dicevamo più sopra, nel 2017 la quota si è attestata al 15,4 per cento, quasi 1 punto in meno della media dell’Area euro (16,2 per cento) e ben al di sotto del dato registrato in Francia (18 per cento), nei Paesi Bassi (21,8 per cento) e in Spagna (26,6 per cento). Tra i principali paesi europei solo la Germania presenta una incidenza inferiore alla nostra (12,8 per cento) .
LA CHIESA DI LA VALLE AGORDINA
DI RENATO BONA
SAN MICHELE A LA VALLE Prestigioso traguardo davvero quello raggiunto ieri, dalla Chiesa di San Michele Arcangelo a La Valle Agordina. Lo ricorda il settimanale “Domenica” edito dalla Diocesi di Belluno-Feltre specificando che ricorre il trecentodecimo anniversario della dedicazione, avvenuta nel 1708. Il sito “Infodolomiti” non manca di precisare che l’attuale struttura “è frutto di un rinnovo ad opera dell’architetto feltrino Giuseppe Segusini nel 1862 e di recenti restauri nel 2005”. Nel corso della storia, l’edificio sacro fu oggetto di diversi rifacimenti: inizialmente costituito da un piccolo tempio con pianta quadrangolare risalente probabilmente al XII secolo, fu ampliato aggiungendovi l’abside e arricchito di altari ed ornamenti. Colpito da una frana nell’aprile 1701, il suo rifacimento fu completato dalla Comunità una ventina di anni più tardi. La chiesa lavallese di San Michele Arcangelo, vanta opere d’arte di artisti locali come Valentino Panciera Besarel, Teodoro Licini e Giovanni Fossa. L’altare maggiore dello scultore bellunese Valentino Panciera Basarel fu realizzato in legno, dipinto a scomparti geometrici e decorato con pietre policrome intarsiate; conserva un tabernacolo di Brustolon, realizzato nel 1697 ed appartenente all’altar maggiore della vecchia chiesa distrutta da una frana nel 1701. Sfondo all’altare la pala dipinta da Giovanni Fossa che raffigura San Michele Arcangelo, San Giovanni Battista e San Pietro. A questo artista si deve pure la pala del primo altare minore sulla destra raffigurante San Gregorio Magno e le Anime del Purgatorio. Nel primo altare a sinistra trova collocazione una pala di Antonio Lazzarini, con i santi Antonio Abate e Francesco d’Assisi, mentre nel secondo altare a sinistra vi è la pala realizzata da Agostino Ridolfi. Soffitto, pareti del presbiterio e catino absidale sono stati affrescati dal pittore Teodoro Licini tra il 1944 e il 1946. Il sito del Comune dopo aver sottolineato dal canto proprio che da quest’anno la chiesa di San Michele arcangelo è inserita nel circuito “Tesori d’arte nelle Chiese dell’Agordino” ed è stata oggetto di un volume e di un Cd, non tralascia di puntualizzare che negli altari, trovano posto una statua di San Giuseppe realizzata da Besarel padre alla metà del diciannovesimo secolo, una pala del Lazzarini del 1708 raffigurante San Antonio Abate e San Francesco, una pala del Ridolfi del 1708 raffigurante San Domenico Guzman, una pala del Fossa del 1706, commissionata all’autore da Pietro Mamani ‘per sua divotione’, ora posizionata sull’altare delle Anime o dei “Careghete” (seggiolai) appartenente al vecchio altare di San Gregorio Magno. Infine non tralascia di specificare che I dipinti dell’abside sono stati eseguiti dal Licini nel 1942 e, curiosità, che “La grande volta centrale della Chiesa, realizzata dal Foppa nel 1712 aveva destato qualche perplessità di stabilità da parte dello stesso realizzatore, tanto che la tradizione paesana vuole che si fosse allontanato dal paese senza ricevere il compenso per la paura che la volta cedesse; ritornò cinque anni dopo, forse tranquillizzato, per la realizzazione della possente torre campanaria, alta 35 metri i cui muri alla base hanno uno spessore di 1,20 metri”. Da ultimo si occupa della chiesa di La Valle Agordina anche Wikipedia ricordando che la parrocchiale fu edificata “dopo un’alluvione nota come ‘La Boa’ che distrusse l’altra chiesa”. Puntualizza quindi: “Nella volta dell’abside si trovano gli affreschi dei quattro evangelisti con i loro simboli: San Matteo con l’angelo, San Marco con il leone, San Luca con il bue e San Giovanni con l’aquila. Dietro di essi, sopra il tabernacolo c’è l’immagine di Dio sul trono in campo azzurro, ai lati del quale ci sono due persone, presumibilmente San Pietro e San Michele, con sfondo rispettivamente Piazza San Pietro e la vallata di La Valle. Alle pareti dell’abside vi sono altri quattro affreschi raffiguranti l’annunciazione del concepimento di Gesù, la Natività, la predicazione di Gesù alle folle e l’Ultima Cena. Fuori dell’abside vi sono due quadri ognuno a un lato della chiesa raffiguranti Antonio Maria Gianelli e la Vergine Maria. Vicino a questi, ci sono due affreschi, uno per parte, raffiguranti due angeli. Sopra la porta laterale destra vi è un affresco raffigurante Santa Barbara. Sopra la porta laterale sinistra si trova il baldacchino in legno scuro. Sopra l’entrata principale c’è l’organo, molto grande. Lungo le pareti ci sono le raffigurazioni delle quattordici stazioni della Via Crucis. A lato della Chiesa, attaccato ad essa, sulla piazza, c’è un campanile con 5 campane. NELLE FOTO (Archivio Comune e Infodolomiti): esterno ed interni della parrocchiale di La Valle Agordina e la lapide che ricorda la ricostruzione della chiesa.
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FERRATA STELLA ALPINA E CIMA MONTE AGNER
AGORDO E’ una delle cime che circondano la Conca Agordina e dalla quale, nelle giornate limpide , si può vedere anche la Laguna di Venezia. L’escursione è stata pensata in due giorni visto il notevole dislivello e l’impegnativa ascesa alla cima del Monte Agnèr (m.2872), oltre a poter godere della struttura appena rinnovata del Rifugio Scarpa-Gurekian. La Ferrata Stella Alpina non è certo tra le più facili delle Dolomiti e anche la via normale alla cima, presenta qualche passaggio di I° e II° grado ma la vista panoramica a 360° gratificherà appieno i partecipanti ai quali è comunque richiesto un buon allenamento e preparazione fisica. INFORMAZIONI AL 380 6983040
CORO VALBIOIS E IL PIANOFORTE DI SILVIA
FALCADE Anche nell’arte la via migliore è quella della collaborazione. Ne sono convinti Silvia Tessari e il coro Val Biois, diretto da Attilio Costa, che quest’anno condivideranno il palco DOMANI 21. Sia Silvia sia il coro da anni regalano la loro musica a valligiani e turisti nel mese delle vacanze per eccellenza. L’esibirsi assieme, che, anticipiamo, prevedrà anche delle sorprese, farà comprendere come le emozioni nascano eguali anche da generi diversi. Silvia, di ritorno dal suo debutto viennese, dopo i concerti a Seoul e negli States, presenterà celebri brani di grande virtuosismo, come la Suite dello Schiaccianoci di Tchaikovsky (trascrizione pianistica), accanto ad un repertorio più evocativo e cantabile, come le Ballate di F. Chopin.
Il coro fonderà, come ci ha magistralmente abituato, tonalità allegre a sentimenti autentici. Organizzazione della ProLoco di Caviola e del Comune di Falcade.
DOMANI A GOSALDO
Anche quest’anno l ‘amministrazione comunale in collaborazione con la Proloco propone una serata con fotografi “d’autore” per tutti gli appassionati di fotografia e per chi vuole quasi “toccare” la bellezza della flora e della fauna delle nostre splendide Dolomiti e molto altro. La serata è a favore dall’associazione Nuovi Traguardi. Domani alle 20.30 in sala conferenze ex scuola media a Don di Gosaldo con Bruno Bressan, Ennio Adami e Fulvio Scussel
I SOLISTI VENETI DI NUOVO NEL CAPOLUOGO
BELLUNO La grande musica invita tutti e tutti attende con gioia nell´ormai tradizionale appuntamento estivo bellunese che, anche quest´anno, il “Veneto Festival” ha organizzato in collaborazione con il Comune di Belluno – Assessorato alla Cultura e con la Regione del Veneto e che si annuncia per le ore 21 di Venerdì 10 agosto 2018 a Belluno nell´antico Chiostro di San Pietro. L´atteso evento culturale è quest´anno intitolato “Il flauto di Pan, strumento mistico” ed è il primo di ben tre concerti destinati a sottolineare ciascuno un aspetto estetico diverso di questo antichissimo strumento le cui origini si perdono nelle misteriose vicende della mitologia greca. Sul palco, la sera del 10 Agosto, i famosi artisti de “I Solisti Veneti”,
SOLIDARIETA’ A NUOVI TRAGUARDI, CON LA FESTA
SAN TOMASO Anche quest’anno l’Associazione Nuovi Traguardi organizza una serata gastronomica per il 12 agosto. Dalle ore 19 sarà possibile degustare lo squisito “speo” presso l’Arena 1082, la bellissima struttura polifunzionale di Pian Molin, frazione di San Tomaso Agordino. Lo “speo” sarà accompagnato come sempre da altrettanto squisiti contorni e seguito dai saporitissimi dolci locali: i “grafogn” nella versione alleghese con cioccolato e fichi e i “carfon” nella versione di Vallada con cioccolato e semi di papavero. Dopo la cena, dalle ore 21, la serata continuerà con un tributo musicale ai Beatles da parte di una prestigiosa band della Val Belluna, i “Liverpool Fields”.
Nuovi Traguardi vi aspetta quindi numerosi per il 12 agosto alle ore 19.
SPECIALE CAMPIONATO AGORDINO DI CALCIO DI MARCO GAZ
PREMIAZIONI CAMPIONATO AGORDINO DI CALCIO
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CAMPIONATO AGORDINO – FINALE DENIS TONIN
Il Voltago vince per la prima volta nella sua storia il Campionato Agordino di calcio. Dopo una lotta nel fango durata 100′ i neroverdi di De Zaiacomo alzano al cielo il Memorial Denis Tonin grazie al gol di Tirabeni arrivato al 95′. Dopo un violento acquazzone che ha colpito Gosaldo tra la finale femminile e quella maschile, le squadre sono scese in campo con un’ora e 15′ di ritardo. Al 4′ il Voltago ha l’occasione di passare in vantaggio su rigore con Tirabeni ma Gaiardo para il tiro dagli 11 metri. Il La Valle prova a prendere piede e nel giro di pochi minuti mette in difficoltà l’estremo difensore del voltaghino. Le squadre lottano per tutta la prima frazione ma il punteggio non si sblocca. Nella ripresa la pioggia continua a cadere e il terreno si fa pesantissimo. Le due formazioni stentano a macinare calcio tanto che tiri in porta non ce ne sono e si va ai tempi supplementari. Il match sembra andare ai calci di rigore ma al 5′ del secondo tempo Tirabeni ha trovato il gol da calcio di punizione.
CAMPIONATO AGORDINO – FINALE FEMMINILE
Il Le Ville si aggiudica di nuovo il campionato Agordino Femminile battendo il Voltago dopo una partita spettacolare finita 3 a 1. Match combattuto tra Voltago e Le Ville. Le squadre lottano su ogni pallone e a sbloccare il punteggio è la squadra di Agordo al 15′. Calcio d’angolo dalla sinistra, confusione in area e pallone che viene deviato nella propria porta da Alessia De Marco. Al 25′ il raddoppio del Le Ville arriva da un tiro da fuori di Manuela Xaiz. Nella ripresa il Voltago accorcia le distanze con Chiara Conedera ma il Le Ville risponde con Cristina Bien.
FINALE TORNEO GIOVANILE MEMORIAL GABRIELE ORZETTI
Il Taibon alza al cielo il Memorial Gabriele Orzetti del campionato giovanile Agordino Partita combattuta tra La Valle e Taibon. Bastano 4′ al Taibon per sbloccare la gara grazie a Etienne Mezzacasa. Rispondono i lavallesi con un tiro al volo di Riccardo Brigadoi. La squadra di La Valle coglie l’attimo e con Francesco Ren porta a 2 le marcature.I taiboner non ci stanno e pareggiano i conti con Stefano De Colò. Nella ripresa le squadre lottano ma il Taibon ha una marcia in più. La squadra di Broglio sigla la terza marcatura al 46′ quando Dustin Marcon infila sotto al sette il pallone. La reazione lavallese subito dopo quando Tommaso Marcon beffa con un rasoterra il portiere del Taibon, dopo una bella azione di Brigadoi. Si va ai supplementari e il Taibon chiude la sfida con uno splendido gol di Denis Vintilla che si scarta il portiere prima di gonfiare la rete. Nel finale la quinta rete dei taiboner è di Niccolò Marchiori
CORSA AL GOSER A TISOI
Evento finalizzato al 100% alla raccolta fondi per il Progetto Dolomiti Orizzonte Paralimpico. Tutte le manifestazioni si sono svolte su tracciati curati e sicuri, senza problemi né infortuni. Presenti, per il Progetto Dolomiti Orizzonte Paralimpico (destinatario del 100% del ricavato della manifestazione): Oscar De Pellegrin, Davide Giozet. Moreno Pesce era al rifugio Mantova, in Val d’Aosta, per seguire uno dei suoi progetti. Organizzazione curata, con un grande supporto del Comitato Feste di Tisoi.
Partecipanti alla 17 KM competitiva: 122 (di cui Vigili del Fuoco: 17) . Partecipanti alla 17 KM non competitiva: 95
Partecipanti alla 5 KM ludicomotoria: 205 Classifica Assoluta femminile: 1°. GROSJEAN MELINA (RUNCARD) 1:49:31,4 2°. ZANON STEFANIA (ALPAGO TORNADO) 1:55:20,2 3°. DE SILVESTRO MARTINA (G. S. VIGILI DEL FUOCO BELLUNO) 1:58:36,6 lassifica Assoluta maschile: 1°. FREGONA LUCIO (ASTRA QUERO) 1:33:54,7
2°. FREGONA ROBERTO (ASTRA QUERO) 1:34:58,4 3°. DA PRA OLIVO (G. S. VIGILI DEL FUOCO BELLUNO) 1:36:06,5 Classifica Criterium Interregionale Vigili Del Fuoco: Femminile: 1°. DE SILVESTRO MARTINA (G. S. VIGILI DEL FUOCO BELLUNO) 1:58:36,6 Maschile: 1°. DA PRA OLIVO (G. S. VIGILI DEL FUOCO BELLUNO) 1:36:06,5 2°. SALVADOR SANDRO (G. S. VIGILI DEL FUOCO BELLUNO) 1:40:57,3 3°. RIGHES DARIO (G. S. VIGILI DEL FUOCO BELLUNO) 1:56:14,3
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CAMIGNADA POI SIE REFUGE IL BIS DI GIORGIO
Il bellunese di Padola vince la 46.ma edizione dell’evento dolomitico proposto tra Misurina e Auronzo dal Cai. Al femminile, successo per la trevigiana Giulia Montagnin. 1.050 i partecipanti.
AURONZO – 1.050 concorrenti, 33 chilometri, 1230 metri di dislivello positivo, 2.120 di dislivello negativo. Una giornata di splendido sole e uno scenario di incommensurabile bellezza, le Dolomiti di Auronzo. È questa la sintesi della Camignada poi siè refuge, corsa in montagna proposta dalla locale sezione del Club alpino italiano, evento andato in scena domenica 5 agosto con partenza da Misurina, passaggi ai rifugi Auronzo, Lavaredo, Locatelli e Piani di Cengia (da tre stagioni non si passa per Comici e Carducci a causa della frana che ha reso impraticabile la Val Giralba) per poi proseguire verso i laghi di Cengia, la Val di Cengia e lo sbocco in Val Marzon, prima di immettersi sulla ciclabile che conduce al traguardo del palaghiaccio di Auronzo. Il più veloce, come già lo scorso anno, è stato Giorgio Dell’Osta: ingegnere, classe 1980, di Padola di Comelico Superiore, Dell’Osta ha portato a termine la propria fatica in 2 ore, 43’30”, tempo superiore di 4 minuti rispetto a quello fatto registrare nel 2017. Dopo aver fatto gara di testa insieme al rodigino Enrico Bonati, poi sesto, fino al rifugio Auronzo, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, Dell’Osta ha poi preso in mano la gara da solo e la ha gestita con relativa tranquillità, tagliando il traguardo di Auronzo con 4’05” di vantaggio sul trevigiano Ivan Geronazzo, autore di un bel recupero nella seconda parte di gara, e con 6’15” sul bellunese di Presenaio di San Pietro di Cadore, Tiziano Gandus. Tra le donne, la firma sulla Camignada 2018 è quella di Giulia Montagnin, trevigiana che vive e lavora nel Cuneese, comandante della tenenza di Saluzzo della Guardia di Finanza. La portacolori dell’Atletica Saluzzo ha conquistato la vittoria proprio nelle ultime centinaia di metri: ha raggiunto e superato la bellunese Stefania Zanon all’ultimo chilometro, lungo la ciclabile che porta al palaghiaccio. 3H17’43” il tempo di Montagnin. In scia la piazzata e la terza classificata, rispettivamente la feltrina Francesca Tonin (3h18’01”) e Stefania Zanon (3h18’25”). «La Camignada? Dura e spettacolare» così il vincitore Giorgio Dell’Osta. «È stata una giornata dura a causa del gran caldo. Soprattutto la parte finale in piano, lungo la ciclabile è stata una sofferenza. Siamo partiti forte e siamo andati forte fino al rifugio Auronzo, poi pensavo che qualcuno si facesse sotto, invece mi sono trovato a guidare da solo. Il successo dello scorso anno è stato inaspettato. Entrambi sono stati sofferti». «Son partita forte, conducendo in testa la salita verso il rifugio Auronzo e poi verso il Locatelli. Al tredicesimo chilometro è iniziata la discesa e io in discesa sono ferma: ho perso terreno, recuperandolo poi nel finale e andando a vincere» spiega la vincitrice Giulia Montagnin. «Paesaggi stupendi, mi sono divertita. E mi sono emozionata ripercorrendo sentieri e luoghi percorsi tanti volte nella vacanze ad Auronzo della mia infanzia. Grazie alla mia famiglia, che mi sostiene sempre». «Grazie a tutti coloro che hanno collaborato a questa edizione e grazie a tutti i concorrenti che, ancora una volta, hanno voluto essere presenti alla Camignada, un evento che è agonismo ma, soprattutto, occasione di scoprire e apprezzare la montagna. Mi piace sottolineare inoltre come, in questi ultimi anni, la Camignada stia riscoprendo una grande partecipazione giovanile e di famiglie: è questo lo spirito originario, nato con l’intento di vivere le Dolomiti di corsa ma non di fretta» commenta Massimo Casagrande, vicepresidente del Cai di Auronzo. «L’auspicio è di poter, finalmente, tornare nel 2019 al percorso originale, passando per i rifugi Comici e Carducci e percorrendo la Val Giralba».
MARTEDÌ 7 AGOSTO LA PRESENTAZIONE DEL GIRO DEL LAGO DI SANTA CROCE
ALPAGO Verrà presentata domani, l’edizione 2018 del Giro del lago di Santa Croce, evento proposto dal Comitato Alpago 2 ruote & solidarietà. La conferenza stampa si svolgerà presso la sede di Ital Lenti, in Viale Alpago 222, a Puos d’Alpago, con inizio alle 11. Interverranno Ennio Soccal, presidente del Comitato Alpago 2 ruote & solidarietà, Vittorio Zampieri, presidente dell’associazione Cucchini, e Paolo Polzotto, amministratore delegato di Ital Lenti. Per tutti i dettagli sul Giro del Lago e sulle attività del Comitato Alpago2ruote&solidarietà si può consultare il sito www.2ruotealpago.it.
METEO
PREVISIONI DEL TEMPO DA OGGI A GIOVEDI
Lunedi 6
Tempo atteso: Tempo solo parzialmente soleggiato e sempre assai caldo; già al mattino, oltre al rischio di qualche addensamento medio-basso, potrà formarsi una certa nuvolosità cumuliforme, che risulterà maggiormente sviluppata tra pomeriggio e sera, quando saranno più probabili fenomeni di instabilità. Lieve calo termico diurno a tutte le quote, ma con afa persistente nei fondovalle.
Precipitazioni: Fino alla tarda mattinata assenti (0%); dalle ore centrali e soprattutto al pomeriggio/sera possibili rovesci e temporali sparsi (50/60%).
Temperature: Minime senza notevoli variazioni; massime in lieve calo, sempre su valori pienamente estivi e superiori alle medie, con massime attorno ai 31/32°C nei fondovalle prealpini, dove sarà ancora forte la sensazione di afa, e di 26/28°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 15°C max 19°C, a 2000 m min 13°C max 16°C. Su Dolomiti a 2000 m min 12°C max 17°C, a 3000 m min 7°C max 9°C.
Venti: Nelle valli deboli/moderati per brezze; in quota deboli mediamente occidentali, a 5-10 km/h a 2000 m, 5-15 km/h a 3000 m.
Martedi 7
Tempo atteso: Tempo parzialmente soleggiato e sempre molto caldo, con cielo sereno/poco nuvoloso al mattino, parzialmente nuvoloso al pomeriggio/sera per attività cumuliforme, con il rischio di fenomeni convettivi specie la pomeriggio/sera. Clima sempre afoso nei fondovalle.
Precipitazioni: Fino a metà mattina assenti (0%); dalle ore centrali e al pomeriggio/sera possibili rovesci e temporali sparsi (50/60%).
Temperature: In generale lieve calo, ma sempre su valori superiori alle medie del periodo. Su Prealpi a 1500 m min 14°C max 19°C, a 2000 m min 12°C max 15°C. Su Dolomiti a 2000 m min 11°C max 16°C, a 3000 m min 5°C max 8°C.
Venti: Nelle valli deboli/moderati per brezze; in quota da deboli a moderati da Ovest Sud-Ovest, a 5-20 km/h a 2000 m, 10-35 km/h a 3000 m.
Mercoledi 8
Tempo perlopiù soleggiato e stabile, specie sulle Prealpi, mentre non si potrà escludere del tutto qualche isolato fenomeno termoconvettivo sulle Dolomiti, dove potrà risultare più sviluppata la nuvolosità cumuliforme diurna. Temperature senza notevoli variazioni, sempre superiori alle medie del periodo. Venti sud-occidentali in lieve intensificazione in quota; brezze nelle valli.
Giovedi 9
Tempo perlopiù soleggiato e stabile, con cielo da sereno a poco nuvoloso per modesta attività cumuliforme diurna e rischio molto contenuto di fenomeni di instabilità. Clima sempre caldo. Venti sud-occidentali in quota. Previsore: G.M.