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Un imprenditore bellunese indagato per aver distratto fondi destinati alla realizzazione di un impianto per energie rinnovabili.
BELLUNO Prosegue l’impegno dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno nell’azione di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica. Nell’ambito di un’articolata attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Belluno, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a un imprenditore bellunese, accusato del reato di malversazione ai danni dello Stato. L’indagine è scaturita da un’attenta attività di analisi – anche mediante l’utilizzo di banche dati – relativa alle erogazioni pubbliche a sostegno degli investimenti produttivi e dell’innovazione nel settore delle energie rinnovabili. Secondo quanto emerso, l’imprenditore, beneficiario di un finanziamento di un milione di euro erogato dall’istituto di credito milanese Banca Progetto S.p.A. e garantito da Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno S.p.A., avrebbe distratto indebitamente circa 250.000 euro, destinandoli a usi personali del tutto estranei al progetto per cui era stato concesso il contributo. Il finanziamento pubblico era finalizzato alla realizzazione di un impianto di pirogassificazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili nel territorio provinciale. L’impianto avrebbe consentito di valorizzare scarti agricoli e forestali attraverso un processo termochimico, con importanti ricadute positive sia in termini ambientali sia economici. Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Belluno hanno però permesso di accertare che una parte consistente delle somme erogate è stata impiegata per spese non coerenti con le finalità del progetto. Tali condotte sono state occultate attraverso la produzione di documentazione che attestava falsi costi. Le conseguenze sono gravi: non solo i fondi sono stati sottratti alla collettività e ad altri imprenditori potenzialmente meritevoli, ma non è stato possibile completare l’impianto, con la conseguente perdita di un’opportunità di innovazione e sostenibilità per il territorio. Questa operazione si inserisce nel più ampio impegno della Guardia di Finanza per la tutela della legalità economico-finanziaria e per garantire il corretto utilizzo delle risorse pubbliche, specialmente in ambiti strategici come la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile.
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