Borgo Valbelluna, Sacrario di Mel: l’Amministrazione Comunale invita i ragazzi delle secondarie di primo grado per capire insieme il significato del celebrare la fine della Grande Guerra.
BORGOVALBELLUNA Come fare in modo che non si perda la memoria? Saranno e dovranno i giovani portare il fardello di una memoria a volte dolorosa, che sia di monito affinché non si generi altro dolore. Questo è il valore che oggi deve avere una celebrazione del 4 novembre ed è per questo che l’amministrazione comunale del neo Borgo Valbelluna, grazie al coordinamento del consigliere Piero Bassanello, ha voluto raccogliere per tale occasione le classi terze delle secondarie di primo grado di Mel, Lentiai e Trichiana. Un caldo sole, poco autunnale, ha accolto, nello spazio antistante il restaurato Sacrario ai Caduti, quasi 200 ragazzi, con i loro insegnanti, e tutte le forze armate e non del territorio: Carabinieri, Alpini, Fanti, Protezione Civile. Il saluto di rito è andato al Sindaco Stefano Cesa, che ha raccontato ai presenti la storia di quello che tutti gli Zumellesi chiamano il “Tempietto”, realizzato in origine per lo scioglimento di un voto fatto durante l’epidemia di peste del 1835-36 e solo successivamente divenuto, nella sua veste attuale progettata dall’architetto Giuseppe Segusini, Tempio dedicato a tutti i caduti Zumellesi. E proprio perché solo attraverso la conoscenza della storia è possibile sperare di non commettere più gli stessi errori, lo storico e giornalista Dino Bridda ha offerto ai ragazzi un breve ma esaustivo excursus su cosa ha rappresentato la prima guerra mondiale per il territorio bellunese, soprattutto in termini di perdita di vite umane. Il 4 novembre non fu solo la fine, sulla carta “vittoriosa”, della Grande Guerra, ma l’inizio di una Nazione, che per quanto unificata nel 1861, solo attraverso il sangue versato in combattimento provò il sentimento di unione ed prese coscienza d’essere costituita da un unico popolo. Ma, come sottolineato da Bridda, tutte le guerre sono sempre sbagliate e soprattutto i giovani devono essere grati e consapevoli che il compito a loro richiesto è di mantenere questo lungo periodo di Pace, che caratterizza l’Europa da quasi 75 anni. Un incontro solenne e toccante conclusosi con un momento conviviale grazie al rinfresco organizzato dalle Stelle Alpine, mogli, compagne e sorelle degli Alpini della sezione di Mel, sempre disponibili a contribuire con la loro simpatica e gentile laboriosità.