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FALCADE Il 51° Stormo dell’Aeronautica Militare e l’Amministrazione Comunale di Falcade hanno commemorato il Sergente Pilota Ferruccio Serafini, originario di Falcade, decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare e caduto in combattimento il 22 luglio 1943, a cui è intitolato il 51° Stormo di Istrana. Alla cerimonia erano presenti il Comandante del 51° Stormo, Colonnello Pilota Fabio De Luca, una rappresentanza del personale dello Stormo, il Sindaco di Falcade Mauro Salvaterra e le Associazioni combattentistiche e d’Arma. Dopo la deposizione della corona e gli onori resi dalla squadra in armi del 51° Stormo, ha avuto luogo la benedizione da parte del parroco di Falcade. È poi intervenuto il Sindaco di Falcade, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione con lo Stormo nel mantenere viva, soprattutto tra i giovani, la memoria del concittadino Serafini e dei valori da lui incarnati, con l’obiettivo di trasmetterli alle nuove generazioni. Il Colonnello De Luca, nel suo intervento conclusivo, ha ripercorso la vita e le gesta aviatorie del Sergente Pilota Serafini, sottolineandone il coraggio e l’amor di Patria. Il momento più toccante della cerimonia è stato quando, su invito dei familiari, il Colonnello ha letto il testo della commovente lettera che la madre del Sergente scrisse all’allora Comandante del 51° Stormo all’indomani della morte dell’eroe.
LA STORIA
Originario di Falcade, Serafini si arruola nella Regia Aeronautica il 25 novembre 1939, e dopo aver frequentato le varie scuole di pilotaggio, viene assegnato al 51° Stormo con allora sede sull’Aeroporto di Ciampino a sud di Roma. Durante il secondo conflitto mondiale, il 155 Gruppo del 51° Stormo viene dislocato a difesa degli impianti e delle infrastrutture della Sardegna. Il giovane Ferruccio, ormai temprato nelle più ardue e dure battaglie aeree, si era fino ad allora distinto per il coraggio, l’aggressività e la decisione dimostrata in combattimento, offrendosi spesso volontario quando maggiore era il rischio, lottando fino ad esaurire l’ultima cartuccia prima di fare ritorno a terra. Il 22 luglio del 1943, il Cielo di Sardegna fu da cornice di un accanito scontro che lo vide protagonista, nel quale “non pago del successo ottenuto con l’abbattimento di due incursori, uno sicuro e l’altro probabile, rimasto privo di munizionamento, si scagliava contro un terzo aereo avversario infrangendosi al suolo, in uno con esso nell’ultimo supremo olocausto” come recita la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Per il numero di rivendicazioni di abbattimento, il sergente pilota Ferruccio Serafini è considerato asso della caccia aerea italiana, e annoverato tra gli assi dell’Aeronautica Militare.
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