**
“A volte, tra le tante notizie, arrivano parole che non sono solo un ricordo, ma un tributo profondo a persone straordinarie. Parole che portano con sé emozione, dolore e riconoscenza. È il caso della lettera che ci ha inviato Gianpaolo Bottacin, dedicata a tre uomini eccezionali: Andrea Zanon, Maudi De March e David Cecchin. Tre amici, tre soccorritori alpini, tre volontari che il 10 agosto 2012 hanno perso la vita sul monte Cridola, mentre affrontavano la via ‘Dino e Maria’. Non erano solo esperti di montagna, erano uomini che avevano scelto di dedicare tempo, energie e coraggio per salvare gli altri. Le loro storie, il loro esempio, vivono ancora oggi nel ricordo di chi li ha conosciuti e di chi, come Bottacin, non ha mai dimenticato quella tragica giornata.”
di Gianpaolo Bottacin, assessore protezione civile Veneto.
Il 10 agosto 2012, Andrea Zanon, 38 anni, Maudi De March, 36 anni, entrambi di Chies d’Alpago, e David Cecchin, 28 anni, di Belluno, hanno perso la vita durante la scalata della via ‘Dino e Maria’ sul monte Cridola. Erano tre persone esperte, tre appartenenti al soccorso alpino e speleologico del Veneto. Tre tra le persone che appartengono a questo corpo e che contribuiscono a garantire la sicurezza di chi va in montagna. Tre persone che operavano come volontari. Tutti i volontari sono encomiabili, ma chi, come loro, mettono a rischio la propria vita per salvare gli altri, credo che abbiano qualcosa di straordinario, qualcosa al di fuori del comune, qualcosa di grandioso. Sono persone eccezionali. Ricordo ancora come fosse ieri la telefonata che mi fece l’allora delegato del soccorso alpino Fabio Bristot Rufus. Un pugno nello stomaco di quelli che non puoi dimenticare. Mai.