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MASARÈ DI ROCCA PIETORE – Una scena che parla di natura ma anche di perdita. Uno dei cigni che da anni abitava le rive del lago di Alleghe, è stato sbranato da un lupo. La carcassa straziata dell’animale, ormai ridotta a un cumulo di piume e sangue, è stata trovata poco lontano dall’acqua, nella sponda in destra orografica, dove i predatori erano già stati avvistati nei mesi scorsi. Il cigno era parte di una coppia stabile e amata dalla comunità, diventata quasi simbolo del lago. Eleganti e tranquilli, i due animali sostavano spesso davanti alla villa sul lago, seguiti con affetto dai residenti e dai visitatori. Un legame affettivo spezzato da un attacco che riporta con forza l’attenzione sul delicato equilibrio tra fauna selvatica e convivenza umana. L’episodio riapre il dibattito sulla presenza del lupo in zone turistiche come questa, a poche settimane dall’inizio della stagione estiva. Se da un lato il ritorno del grande predatore è segno di biodiversità, dall’altro pone interrogativi su convivenza, sicurezza e tutela degli animali stanziali, anche quelli non selvatici ma parte integrante del paesaggio e del vissuto locale.