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A Livinallongo la protesta di Davide Testor: “Tra rombi di motore e derapate, qui non si vive più”
di Lorenzo Soratroi – da Livinallongo
«Auto sportive che si divertono su un tornante “parabolico”, ciclisti costretti a tirarsi in parte o a saltare fuori dalla strada, ormai il Pordoi è diventato un parco divertimenti per chi ha le auto sportive e qui non si vive più». La protesta, l’ennesima sul fenomeno dell’alta velocità sui passi dolomitici, la lancia Davide Testor, consigliere comunale di Livinallongo e gestore del ristoro Lezuo, affacciato sulla strada quasi in cima al passo. Ieri, sottolinea, «la situazione è stata da paura, un disastro totale»: Testor si trovava nel suo locale, chiuso per la fine della stagione, a fare dei lavori di manutenzione ma era un continuo rombo di motori e rumore di derapate. «Capisco che certi tornanti siano ideali per chi guida un’auto sportiva, ma qui sul tornante c’è anche l’attacco del sentiero Viel dal Pan, c’è via vai di gente a piedi che deve attraversare ma le macchine la fanno da padrone». «Istituzioni e politica prendano in mano questa situazione», sottolinea l’esercente di Livinallongo, «non solo sul Pordoi ma anche sugli altri passi, penso al San Pellegrino. E in tutta l’estate non ho visto un solo posto di controllo nella parte alta della strada del Pordoi, le pattuglie si fermano a valle».
Soluzioni possibili? «Va messo il limite di 60 all’ora sui passi, come in Sudtirolo», dice Testor, «qui ormai non si vive più».
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