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REDAZIONE Dopo l’intervista di ieri al sindaco di San Tomaso Moreno De Val, il presidente dell’Unione Montana Agordina Paolo Frena risponde alle critiche emerse.
LA LETTERA
Inizio con una battuta “finalmente un po’ di linfa al dibattito politico istituzionale” che essendo venuto un po’ a mancare,rischiava di portarci alla noia Per la verità, le parole del sindaco di S. Tomaso Moreno de Val, mi portano a pensare che il problema non sia il mancato sostegno economico alla sua iniziativa, ma che il problema sia di altra natura con origini molto più lontane nel tempo. De Val lo conosciamo come il sindaco che con tanta caparbietà e determinazione ha saputo difendere i valori autentici di una comunità con iniziative controcorrente e spesso anche non sostenute e condivise dai colleghi amministratori, di questo gli va dato atto, unitamente alla sua compagine amministrativa. Non capisco tanto scalpore, per un’iniziativa che è stata in questa fase non presa in considerazione ai fini di un sostegno economico, in quanto nell’ordine delle priorità i Sindaci dell’area centrale dei fondi FCC, su proposta del sottoscritto hanno tutti e dico tutti eccetto naturalmente S. Tomaso condiviso di sostenere economicamente altre priorità, con un principio molto semplice di sostenere chi nel passato ha ottenuto pochissimo e per completare opere a sostegno delle case di riposo che nell’ultimo aggiornamento delle schede non avevano richiesto ne il sostegno per l’aumento dei costi e nemmeno per il completamento. A questo proposito mercoledì 04 giugno ho convocato nuovamente i sindaci dell’area centrale per definire l’utilizzo dei fondi residui del triennio 2025-2027, in modo tale da mettere poi il coordinamento provinciale nelle condizioni di rispettare le scadenze del 30 di giugno. E come se non bastasse in questa fase molto critica e concitata, caratterizzata anche dalle novità che giungono dalla laguna sul riassetto territoriale delle Unioni Montane che per quanto ci riguarda non dovrebbe comportare elementi significativi di cambiamento, ma necessita comunque di essere attentamente monitorate, viene meno anche la disponibilità di un assessore. Assessore che sentitamente ringrazio per il prezioso lavoro svolto, soprattutto nell’ambito della protezione Civile, già gravato da un impegno pesante nell’ambito del proprio comune di provenienza e che credo con fatica reggesse i ritmi per la verità troppo frenetici, dettati dalla mole di lavoro che quotidianamente dobbiamo affrontare insieme ai nostri uffici, magari anche con qualche comprensibile divergenza. Tutto questo, mette il sottoscritto nelle condizioni di trovare altre disponibilità per seguire al meglio le numerose attività che ci siamo portati in casa per cercare di sostenere in tutti i modi possibili i servizi a favore dei comuni, o addirittura di convocare se fosse necessario il consiglio dell’Unione per capire se permangono i presupposti della fiducia di 3 anni fa, o rassegnare inevitabilmente le mie dimissioni. Dimissioni per la verità già chieste nel recente passato da autorevoli rappresentanti della politica bellunese, ma come ribadito in quell’occasione spetta unicamente ai colleghi sindaci e amministratori dell’Unione Montana prendere questa decisione. Come dicevo all’inizio della mia replica, credo che il problema non sia solamente il mancato sostegno economico alla richiesta del comune di S. Tomaso, ma tutto questo sia riconducibile ad una questione politica, che nelle ultimissime parole pronunciate dal Sindaco De Val nell’intervista a Radio Più emerge nella vera natura delle cose. Ora la problematica appare anche a me molto più nitida e chiara, stiamo entrando nel vivo della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale ed è evidente che è molto scomodo avere un presidente dell’Unione Montana che è anche Sindaco del comune referendario di Colle S. Lucia. A questo proposito dico che fin dalle origini del mio impegno come presidente, sono stato chiaro e trasparente in merito, appellandomi al percorso che la comunità che rappresento ha fatto nel pieno rispetto delle norme previste dalla nostra Costituzione. Invito tutti quelli che la pensano come De Val, a chiedere la convocazione del Consiglio con gli strumenti previsti dallo statuto, per affrontare il problema se di problema si tratta, con schiettezza come siamo abituati a fare nelle nostre animate conferenze dei Sindaci. Tutto questo perché in ballo c’è il futuro del nostro territorio, bombardato quotidianamente da tanti problemi, al quale credo siamo tutti particolarmente legati, magari con approcci culturalmente diversi che ci aiutano a capire meglio che la diversità è una vera ricchezza.
Il presidente dell’Unione Montana Agordina Paolo Frena
ALLA RADIO
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