DI GIANNI SANTOMASO
AGORDO «Chi ha sacrificato la vita partecipa egli stesso della regalità di Cristo e viene unito nel suo sacrificio, ma anche alla sua risurrezione. Quindi il lavoro delle mani dell’uomo portato avanti anche fino alla morte, è unito alla redenzione operata dal Signore in cui abita tutta la nostra fiducia e la nostra speranza». Così domenica sera, festa di Cristo re, alla Messa in ricordo degli agordini caduti sul lavoro, l’arcidiacono monsignor Cesare Larese ha invitato a riflettere sul senso della regalità di Cristo ma anche di ogni cristiano e di ogni uomo. «Ma per comprendere appieno la regalità di Cristo», ha aggiunto don Cesare, «bisogna ascoltare anche il Vangelo che sovverte ogni nostra comprensione della regalità umana, infatti Cristo è re, ma sulla croce, dove si mostra veramente re, ma non come i re mondani, ma per innalzare ogni uomo alla sua regalità: “oggi sarai con me in Paradiso”». L’arcidiacono ha quindi citato alcuni passi di una poesia di Giovanni Paolo II, scritta nei tempi della sua giovinezza quando, ventenne, aveva lavorato in una cava di pietra in Polonia anche per sfuggire al carcere, ricordando la tragica morte di un minatore, che l’aveva profondamente colpito. «Il suoi muscoli», scriveva papa Wojtyla, riferendoli alla figura del minatore, «si diramavano in una folla immensa finché alzavano il martello, finché vibravano di energia, ma questo durò finché egli sentì il terreno sotto i piedi, finché la pietra non gli squarciò la tempia e non rientrò nelle stanze del cuore; sollevarono il corpo e sfilarono in silenzio… poi venne la moglie disfatta, tornò il bambino da scuola…». All’inizio della Messa, che si celebra nell’arcidiaconale dal 1982 per iniziativa della Parrocchia, della Nuova Corale (che accompagna da sempre la liturgia con canti appropriati, ora diretta dalla giovanissima talentuosa Martina Frena), delle Confraternite locali e del Comune di Agordo, si è ripetuto il sempre toccante momento della lettura dei 160 nomi degli agordini che in Italia e all’estero (fra cui molti minatori e periti minerari) hanno lasciato la vita nel compimento del dovere quotidiano.
Foto: un momento della Messa nell’arcidiaconale, accompagnata dalla Nuova Corale (foto di Federico Costa).