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BELLUNO La Procura ha disposto l’autopsia sulla salma di Tony Facchin, 42 anni, di Pederobba, morto sabato scorso dopo una caduta lungo la forestale di Livinallongo, dove stava installando reti paramassi con altri operai. L’uomo sarebbe precipitato, battendo violentemente la testa e il torace. I colleghi avevano tentato di portarlo all’ospedale, ma Facchin ha perso conoscenza poco dopo. L’esame, affidato al medico legale Antonello Cirnelli, chiarirà se il decesso sia dovuto alle ferite o ad altre cause. Aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti
INCIDENTE SUL LAVORO A LIVINALLONGO, FLAI CGIL: “SERVONO PIÙ CONTROLLI”
LIVINALLONGO-PEDEROBBA Dopo l’infortunio mortale all’operaio Tony Facchin la FLAI CGIL di Belluno, con il segretario Daniele Girardi, esprime dolore e preoccupazione per l’ennesima tragedia che coinvolge un lavoratore. «Serve un cambio di passo radicale sulla vigilanza delle condizioni di lavoro, soprattutto in contesti come quelli montani, dove i rischi sono elevati», afferma il sindacato. Non è ancora chiaro se l’impresa fosse edile o forestale, ma per la FLAI CGIL la priorità resta la prevenzione: controlli più rigorosi sulle dotazioni di sicurezza, formazione adeguata e verifiche preventive prima dell’affidamento dei lavori. Girardi ricorda il tavolo permanente sulla sicurezza nei cantieri boschivi, istituito con la Prefettura di Belluno e le autorità di vigilanza, che in passato ha portato risultati concreti. «Chiederemo una riunione straordinaria del tavolo – aggiunge – per analizzare l’accaduto e rafforzare ulteriormente le misure di tutela». Per la Segreteria regionale della FLAI CGIL del Veneto, Sebastiano Grosselle ribadisce: «Ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva. È necessario agire prima, non dopo, con più controlli e più cultura della sicurezza».






