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FELTRE Ci sono cose che non esistono nella realtà biologica, ma nelle fiabe, sì. Lì tutto può accadere, perché esse sono il luogo dove la vita si trasforma in racconto e il racconto diventa specchio della vita. Nelle fiabe si custodiscono saperi antichi, si tramandano credenze, si raccontano miti, e attraverso di esse le culture parlano di sé stesse, delle proprie paure e dei propri desideri. Sarà una serata dedicata alla fiaba quella del prossimo venerdì 7 novembre, al Lo.Co., Locale Comune di Feltre, con inizio alle ore 20:00. Protagonisti dell’incontro saranno l’antropologa Daniela Perco e l’arabista Giovanni Canova, che presenteranno la fiaba “La Figlia del Nibbio”, un racconto particolare che parla di un padre incinto che è stata raccolta mezzo testimonianza orale, durante le loro ricerche sul campo condotte in Egitto, nella zona di Luxor, tra il 1978 e il 1982. «Durante quei quattro anni di lavoro – spiega Perco – abbiamo studiato il patrimonio di narrazione orale dell’Egitto meridionale, registrando numerose fiabe e storie raccontate dalla voce della gente. Tra queste, una mi colpì particolarmente: la storia di un uomo che, mangiando una mela magica, rimase incinto. È la classica fiaba dell’eroina innocente perseguitata, e con ribaltamento sorprendente». L’originale leggenda narra infatti di quest’uomo che, dopo aver partorito una bambina, è costretto, condannato dalla moglie, di abbandonarla nel deserto poichè di sesso femminile. La neonata, salvata e allevata da un nibbio, diventa la protagonista di un lungo percorso di crescita e riscatto. Diventata adulta, sposa un principe, ma dovrà affrontare l’ostilità della suocera e i tranelli della sua gelosia. Solo grazie all’intervento di un aiutante magico riuscirà a ristabilire il proprio posto nel mondo e a riconquistare il suo ruolo, anche se l’antropologa ha sottolineato: «purtroppo è una storia che non finisce bene e lascia diversi significati».
Durante la serata verrà proiettato anche un breve filmato originale in Super 8, che documenta una versione della fiaba narrata da Labiba Mazen, ex danzatrice di origine zingara, accompagnata dalla traduzione simultanea di Giovanni Canova. ì “La Figlia del Nibbio” , in tutto questo, rappresenta più che una fiaba: piuttosto un’occasione per riflettere sul rapporto tra uomo e donna, sulle relazioni tra i sessi e sul ruolo della maternità come spazio simbolico, spesso conteso e frainteso. Come sottolineato da Daniela Perco, «le fiabe ci permettono di entrare in quei luoghi profondi dove la vita e l’immaginario si intrecciano. Parlano dei nostri limiti, delle nostre paure, ma anche delle nostre capacità». L’incontro gratuito ed aperto al pubblico si terrà presso la sede di Via Monte Cima, 1 a Feltre. Maggiori informazioni sulla pagine social di Lo.Co Feltre.
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