LA RISPOSTA DEL SINDACO DI TAIBON SILVIA TORMEN
TAIBON Alla lettera di ieri inviata a Radio Più e pubblicata in questo giornale, risponde il primo cittadino Silvia Tormen. L’argomento è la Biblioteca del paese recentemente chiusa
Premesso che non posso avere un’altissima opinione di chi chiede di nascondere il proprio nome in calce ad una propria lettera, preciso innanzitutto che il vigile urbano la mattina in questione era con me a S. Vito di Cadore ad un corso sulla Protezione Civile e che nessuno gli ha chiesto alcunché in merito a quanto stava accadendo in biblioteca. In secondo luogo, ravviso una certa dose di ipocrisia in tutte le dichiarazioni che si stanno susseguendo in questi giorni, giacché la biblioteca, purtroppo, da molti anni era un servizio in declino, usufruito di rado e da pochi utenti. Quando poi il compianto Maestro Diluviani, per ragioni di età e di salute, non ha più potuto occuparsene, non mi pare che la biblioteca abbia trovato spazio nel cuore e nelle parole di nessuno. Nemmeno di coloro che oggi palesano cotanta indignazione. Riflettendo sul concetto finale della lettera, secondo cui sarebbe stato meglio non pubblicizzare un “simile scempio”, resto perplessa. Innanzitutto la foto dello “scempio” non proviene da noi. In secondo luogo ritengo che l’Amministrazione abbia il dovere di far conoscere alla cittadinanza le proprie decisioni e gli esiti delle stesse, cosa che noi puntualmente abbiamo fatto attraverso atti formali; peccato che i Consigli Comunali siano sempre deserti e le serate a tema, a quanto pare, pure. Ed infine che tipo di suggerimento è quello di nascondere la polvere sotto al tappeto? Concludo considerando che prendere decisioni non sempre è facile, si può far bene, si può sbagliare, si può raccogliere consensi o dissensi, tutto ciò è assolutamente normale. Ma, quello a cui sto assistendo in questa settimana sul tema biblioteca, in un susseguirsi di informazioni poco precise, riportate di voce in voce, di pettegolezzo in pettegolezzo ha, più che altro, il sapore di una polemica montata probabilmente con altri scopi. Mi piacerebbe tanto che qualcuno avesse l’onestà intellettuale di riferire circa lo stato reale della biblioteca di Taibon, ma mi rendo conto che l’attaccamento al passato, il mantenimento dello status quo e la paura provata di fronte ai cambiamenti siano tutte condizioni irresistibili.
LA LETTERA PUBBLICATA IERI
TAIBON Oggi pomeriggio parlavo con un mio amico collezionista di stampe antiche, libri e documenti e ovviamente abbiamo commentato il discorso della biblioteca di Taibon facendo lo stesso ragionamento dopo aver sentito alla radio che i libri sono andati al macero all’ecocentro, ci siamo rabbrividiti pensando alla distruzione di una cultura accumulata e mantenuta nel tempo dal Maestro di Treviso Mario Diluviani, cittadino onorario di Taibon . Pensare che noi andiamo ai mercatini dell’ antiquariato per raccogliere questi libri e in un attimo sono andati distrutti in un ecocentro. Per esempio il gruppo Alpini di Agordo e Taibon invia ogni anno un pacco di libri ai bambini dei paesi terremotati per le loro biblioteche , piuttosto che gettarli al macero ci sarebbero state sicuramente altre soluzioni anche interessando i cittadini di Taibon. Ho sentito che una persona voleva prendere un libro dal furgoncino del Comune ed è stato chiamato addirittura il vigile per impedirlo perchè tassativamente dovevano essere distrutti . Sicuramente il Maestro si rigirerà nella tomba…………………Almeno era possibile fare a meno di pubblicizzare questo scempio?
lettera firmata