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LONGARONE Ci sono diverse iniziative da parte di privati cittadini e imprenditori che, nella zona di Longarone, potrebbero realizzare impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile da mettere a disposizione della CER Dolomiti. Le novità sono state discusse ieri sera nel municipio di Longarone nel corso di un incontro pubblico organizzato dalla CER e dal Comune. Di recente, l’amministrazione ha autorizzato CEB – Compagnia elettrica bellunese – alla realizzazione e all’esercizio di un impianto fotovoltaico di potenza appena inferiore a 1 MW/h nella zona industriale di Codissago. Solo questo nuovo impianto, qualora si costituisse una comunità di consumatori locale, potrebbe soddisfare le esigenze di circa 200 famiglie e generare risorse per circa 74 mila euro l’anno, ha spiegato il presidente del Centro Studi Bellunese, Giovanni Piccoli. Ma ce ne sono anche altri che stanno procedendo il loro iter e che potrebbero presto arricchire il numero di impianti disponibili. La normativa italiana di derivazione europea, offre agli appartenenti alla comunità energetica un incentivo di circa 0,128 euro a Kw/h sulla quota di energia consumata nelle stesse ore in cui viene prodotta. L’incentivo ha una durata di 20 anni e ha scopi ambientali, economici e sociali, ha spiegato il consigliere della CER Dolomiti Marco Genova. Aumentare la produzione e il consumo a livello locale di energia rinnovabile rispondono all’esigenza di decarbonizzazione e quindi alla riduzione di emissioni climalteranti in atmosfera e diminuiscono il carico sulla rete elettrica nazionale. Dal punto di vista economico, la misura tende a contrastare la povertà energetica delle fasce più fragili della popolazione e delle imprese. Non sono infine trascurabili gli aspetti sociali: i partecipanti alla Comunità Energetica decideranno autonomamente a quali progetti di carattere comune destinare parte dei proventi degli incentivi. Cittadini, piccole imprese, enti del terzo settore ed enti pubblici di Longarone che parteciperanno alla Comunità energetica, ha spiegato il presidente della CER Dolomiti Antonio Barattin, definiranno annualmente se sostenere di volta in volta il trasporto scolastico, la casa di riposo, o qualsiasi altro progetto di carattere sociale ritengano opportuno. Il regolamento della CER Dolomiti prevede l’adesione gratuita da parte di chiunque (salvo le grandi imprese) e un modello di partecipazione trasparente e democratico. Nei prossimi giorni la Fondazione di Partecipazione, questo l’istituto giuridico scelto per la sua gestione, sarà pienamente operativa.
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